Ed.sessuale, necessarie verifiche su fondi, promotori, scientificità

https://www.corriere.it/salute/figli-genitori/adolescenza/25_luglio_17/sessualita-e-educazione-all-affettivita-cosa-chiedono-i-giovani-fdfd75c3-25e0-4c86-80e6-f9ed4402cxlk.shtml

Sessualità e educazione all’affettività: cosa chiedono i giovani
Gent.mo Direttore,
per valutare accuratamente i dati qui riportati sarebbe necessario conoscere ben più di quanto riportato riguardo al numero di ragazzi, che hanno risposto al questionario. Dove e come sono stati selezionati i ragazzi? Possono rappresentare veramente la popolazione generale italiana?  Come è stato formulato e somministrato il questionario? Da chi traggono fondi economici la Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica FISS e la Cooperativa Sociale EbiCo, spin off dell’Università di Firenze? Qual è la definizione di Sessuologia Scientifica? Chi ha attribuito alla FISS tale reboante attributo? Inoltre: Il parere di Roberta Rossi, personaggio strettamente legato al FISS e quindi ai promotori del sondaggio, viene proposto ai Lettori come verità incontrovertibile, mentre si tratta di un parere  autoreferenziale: Cicero pro domo sua.
Ogni intervento che presuppone incidere positivamente sulla salute, ha necessità di verifiche riguardo ai risultati. II programmi di “educazione sessuale e all’affettività”  scolastica, avviati fin dagli anni Cinquanta in Svezia, Regno Unito, Francia, hanno  dunque fallito negli scopi dichiarati di evitare comportamenti asociali, gravidanze indesiderate, procurato aborto, malattie infettive sessualmente trasmesse: tale fallimento è noto da tempo immemorabile, ma viene opportunamente occultato. Essi  nella realtà spesso  veicolano soltanto contenuti ideologici su contraccezione, aborto, omosessualità, transessualità, nomadismo sessuale.  Espongono i bambini a sessualizzazione precoce, li inducono ad interessarsi alla pornografia, alla quale purtroppo internet offre facile accesso con conseguenze perniciose a qualsiasi età. Pornografia, prostituzione, droga sono poi strettamente collegate: il mercato della pornografia attira e sfrutta, con enormi introiti, giovani uomini e giovani donne che si prostituiscono, anche per accedere alla droga: tanti di questi infelici chiudono la loro triste esistenza col suicidio.
Se poi si considera la prevenzione delle gravidanze indesiderate, Epicentro di Istituto Superiore della Sanità riporta che il tasso di abortività in Svezia è del 18,7%
https://www.epicentro.iss.it/ben/2001/aprile/2#:~:text=L‘incidenza%20del%20fenomeno%20%C3%A8,%2C9%20per%201%20000).

e AI Overview addirittura del 20,8% per le donne di età 15-44 anni, comprese quindi le adolescenti.
https://www.google.com/search?q=tasso+di+abortivit%C3%A0+in+svezia+oggi&oq=tasso+di+abortivit%C3%A0+in+svezia&aqs=chrome.1.69i57j33i160.8044j0j7&sourceid=chrome&ie=UTF-8
In Francia, altra patria dell’educazione sessuale scolastica, il procurato aborto è libero da 50 anni con questi brillanti risultati: 223.300 aborti nel 2021; 234.300 nel 2022; 243.623 nel 202; con un tasso di abortività di 16,8/mille donne in età fertile (nella diseducata Italia il tasso di abortività, anch’esso drammatico, è però meno di un terzo:  5,4/mille donne in età fertile).
La scuola afferma il suo valore formativo se concentra la sua attività su alcuni pochi punti chiave: corretto insegnamento delle basi della lingua italiana, della storia, della geografia, fondamenti della matematica e delle scienze, materie curriculari delle scuole superiori. Si assiste invece alla dispersione in mille rivoli di interventi estranei e dispersivi. Conseguentemente gli allievi vengono incentivati al nulla ed escono sufficientemente ignoranti e privi di capacità critiche nei riguardi di afferenze (internet, chat, influencer, media, IA) disturbanti e addirittura patologiche quando esse fomentano la violenza di ogni tipo. Sembrerebbe che questa pletora di “offerte formative”, che poi risultano di fatto frequentemente obbligatorie ed imposte, cospiri ad incrementare la sopra citata dispersione e confusione.

Risulta evidente che i “poveri cocchi”, perennemente giustificati in ogni loro istinto e debolezza, abbandonati a sé stessi davanti a social addirittura tossici, non svilupperanno mai la razionalità dell’auriga, atta a disciplinare le emozioni e a gestire le situazioni. Prevarranno soltanto gli istinti, la soddisfazione immediata di qualsiasi desiderio. Si aggiunga queste menti brade confondono mondo reale e mondo virtuale, vivacchiano nel presente senza programmare il loro futuro nella società,  non hanno capacità critiche riguardo alle conseguenze delle azioni, di cui si rendono responsabili.
Guardiamo ora alla realtà sperimentata presso altre nazioni europee. La Svezia detiene il primato assoluto per femminicidi, per stupri, ed è anche il paese in cui almeno il 30% delle donne lamenta violenze domestiche. Questi dati possono essere ottenuti on-line persino da siti femministi come Cosmopolitan. I tassi di violenza sulle donne più alti si registrano nei Paesi cosiddetti più sviluppati, come Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Olanda, con punte inquietanti negli ultra-moderni, ultra-civili Stati del Nord: Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca. In Italia in base ai dati 2021 il primato delle violenze sessuali  spetta alla avanzatissima Emilia Romagna.  Messi di fronte al fallimento della “educazione sessuale”  scolastica politici, sociologi, psicologi hanno inventato il Paradosso Nordico. In altri termini il mito della “educazione sessuale”  scolastica deve rimanere intatto, mentre la realtà si ribella a questi “apprendisti stregoni”. Il Paradosso Nordico nella realtà non è un paradosso, bensì  soltanto la conseguenza logica ed inevitabile della sessualizzazione precoce.
L’educazione dovrebbe essere ricondotta all’impegno dei genitori:
https://prolifeinsieme.it/genitori-e-missione-educativa-il-fallimento-delle-ultime-generazioni/
Genitori e missione educativa: il fallimento delle ultime generazioni

Dobbiamo infine formulare alcuni quesiti: Perché dovremmo affidare noi stessi e i nostri figli a psicologi o ad altre figure estranee? Chi li sceglie? In base a quali requisiti? In base a quali parametri di etica e di morale? Quali competenze definiscono i sessuologi? Quali stipendi incassano gli operatori coinvolti? E quanto costano in termini di denaro pubblico?
Sarebbe ora di parlare di rispetto per tutti, di rispetto per il proprio corpo, e di amore vero, anziché di sesso brado.

Dott.Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme

http://www.prolifeinsieme.it