Beatrice Ponzoni ha ragione: abbiamo necessità di famiglie attente, non di falsi “esperti” per una fallimentare educazione sessuale e all’affettività scolastica.
https://cremonasera.it/editoriale/abbiamo-davvero-la-necessit-di-un-educazione-sessuale
Abbiamo davvero la necessità di un’educazione sessuale?
Ampiamente condivisibili le considerazioni dell’articolo di Beatrice Ponzoni. Esiste una doppia morale da parte di coloro che “in nome di una fantomatica ostentata libertà” speculano su trasmissioni televisive e film osceni, rap e trap, pubblica istigazione alla violenza e al consumo di droghe. Strano a dirsi, sembra che poi i medesimi personaggi pubblici e politici insorgano ad esigere “educazione sessuale e all’affettività” scolastica ed inveiscano con violenza verbale contro coloro che giustamente evidenziano l’assurdità di queste proposte, che aprono la strada e legittimano abusi di ogni genere.
Educare a sana affettività ed al rispetto per il prossimo, per qualsiasi altra persona deriva in primo luogo dall’esempio che si riceve in famiglia, dalla legittima e doverosa sorveglianza che i genitori devono esercitare sui figli. Quando in una discoteca della piccola città di Corinaldo è stata provocata una terribile strage di giovinetti e di loro genitori, sono rimasto allibito nell’apprendere che i giovinetti erano stati portati là come premio per i loro successi scolastici: avrebbero così potuto ascoltare le “canzoni” (se tali possano definirsi) di un celebre rapper, che contengono appunto visioni degradanti della donna ed istigazione alla violenza. Ma allora i genitori si informano? Vigilano? Dovrebbero poi fidarsi ciecamente delle scuole sottoscrivendo “consensi informati scolastici” affinché solerti direttori didattici facciano entrare LGBTQ+ ed altri “esperti” a sessualizzare e a plagiare i loro figlioli?
I primi a doversi calare nella loro missione di educatori sono e restano i genitori, i quali devono diffidare di istituzioni infarcite di ideologie tossiche.
Gli insegnanti stessi non ha senso che si pongano in cattedra per una “lezione di affettività”: che cosa dovrebbero insegnare “la vispa Teresa”? E’ invece proprio “lo studio della letteratura, l’approfondimento della poesia e della musica” che completa l’esempio della famiglia per educare sentimenti e rispetto.
Il fallimento della “educazione sessuale e all’affettività” scolastica si può toccare con mano osservando la realtà sperimentata presso i Paesi dove essa è stata imposta da più di 70 anni. Essa espone i bambini a sessualizzazione precoce, li induce ad interessarsi alla pornografia, alla quale purtroppo internet offre facile accesso con conseguenze perniciose a qualsiasi età. Pornografia, prostituzione, droga sono poi strettamente collegate: il mercato della pornografia attira e sfrutta, con enormi introiti, giovani uomini e giovani donne che si prostituiscono, anche per accedere alla droga: tanti di questi infelici chiudono la loro triste esistenza col suicidio. Psicologi e pedagogisti e persino ditte fabbricanti preservativi che invocano e promuovono questa nuova materia scolastica, agiscono manifestamente per i loro peculiari interessi, non certo per il bene degli alunni.
Per non ammettere il fallimento, i fautori della “educazione sessuale e all’affettività” scolastica hanno inventato il cosiddetto Paradosso Nordico: la Svezia detiene il primato assoluto per femminicidi, per stupri, ed è anche il paese in cui almeno il 30% delle donne lamenta violenze domestiche. Questi dati poissono essere ottenuti on-line anche da siti femministi come Cosmopolitan. I tassi di violenza sulle donne più alti si riscontrino nei Paesi (considerati) cosiddetti più sviluppati, come Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Olanda, con punte inquietanti negli ultra-moderni, ultra-civili Stati del Nord: Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca. In Italia in base ai dati 2021 il primato delle violenze sessuali spetta proprio alla avanzatissima Emilia Romagna. (1) (2) (3) (4)
Qualsiasi trattato di criminologia riporta che la pubblicità data ad un certo tipo di crimini incentiva presso menti malate la ripetizione imitativa dei medesimi crimini. Il mantra dei femminicidi, orchestrato da personaggi interessati, serve soltanto ad incentivarne il numero.
L’Italia, distaccandosi dall’andazzo dei Paesi che hanno sperimentato e continuano a sperimentare il fallimento delle loro politiche di sessualizzazione precoce, può costituire esempio trainante per una sana inversione di tendenza.
Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme
www.prolifeinsieme.it
1) Luca Ricolfi: Il primato del Nord. Cosa dicono i numeri sulla violenza di genere. 01.09.2023 https://www.ilmessaggero.it/editoriali/primopiano/stupri_violenze_di_genere_primato_nord_numero_luca_ricolfi-7604501.html
2) Domenico Bonvegna: Nella “tollerante” Svezia il triste record di femminicidi e stupri. 28.11.2023 https://www.destra.it/home/nella-tollerante-svezia-il-triste-record-di-femminicidi-e-stupri/
3) Family Watch: The World Health Organization Exposed: Abortion, Sexual Rights and CSE. Aprile 2020
4) Sessualizzazione precoce e grooming o ed.sessuale? 11.02.2025 https://prolifeinsieme.it/?s=Sessualizzazione+precoce+e+grooming+o+ed.sessuale%3F%28prima+parte%29&et_pb_searchform_submit=et_search_proccess&et_pb_include_posts=yes&et_pb_include_pages=yes
