Egregio Direttore,
Chiedo cortesemente diritto di replica all’articolo https://edunews24.it/scuola/educazione-sessuale-a-scuola-fra-consenso-ideologia-e-il-ritorno-al-timore-di-manzoni
Educazione sessuale a scuola: fra consenso, ideologia e il ritorno al “timore di Manzoni”
Un intervento assai articolato riguardo alla questione dell’educazione sessuale scolastica, offre molteplici interessanti spunti. Affiderei la prima risposta sul valore dell’educazione sessuale scolastica alla testimonianza spontanea di Lily Allen, nata il 02.05.1985, e di Miquita Oliver nata il 25.04.1984, conduttrici inglesi del podcast Miss me? di BBC Audio, le quali hanno certamente goduto della citata «educazione sessuale ed affettiva». Nel corso del programma radiofonico Lily Allen ha candidamente rivelato: “Restavo incinta di continuo, di continuo. Ho avuto diversi aborti, ma poi non ricordo esattamente quanti. Non ricordo. Direi quattro o cinque”, e la conduttrice Miquita Oliver ha condiviso la propria esperienza con un tono altrettanto sincero: “Anch’io ne ho avuti circa cinque! Lily, sono così felice di poterlo dire e di poterlo dire anche tu, e nessuno è venuto a criticarci, senza alcun giudizio. Abbiamo avuto più o meno la stessa quantità di aborti”. L’autentica classe di queste due fa decisamente sfigurare l’affermazione di Gilda Sportiello, che si è vantata di appena un solo procurato aborto, a dimostrazione di quanto l’«educazione sessuale ed affettiva» britannica superi gloriosamente l’ignoranza mediterranea.
In Vanity Fair https://www.vanityfair.it/article/lily-allen-non-ricordo-quanti-aborti-subito-penso-quattro-cinque-rimanevo-incintsempre Lily Allen rivela un dato interessante: “I miei genitori erano abbastanza assenti quando ero piccola. Questa cosa ha lasciato delle brutte cicatrici.” Ecco un fatto che rafforza la raccomandazione che siano i genitori e le famiglie a dialogare con i figli in maniera delicata e costruttiva su questi temi così delicati ed importanti per la vita. In realtà la Costituzione art.30 prescrive: “È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.” E giustamente Savino Grimaldi riporta: “laddove il consenso informato è necessario, le adesioni alle attività di educazione sessuale si ridimensionano notevolmente, specie in contesti dove permangono forti diffidenze culturali e sociali”. E’ d’altra parte ovvio che non possa e sussistere unità di vedute tra concezioni diverse: chi dovrebbe tenere queste famigerate lezioni di “educazione sessuale scolastica”? Attivisti LGBTQ+, che già in più occasioni sono stati introdotti in alcune scuole all’insaputa delle famiglie? Un Cattolico strettamente monogamo? Un protestante divorzista? Un islamico poligamo, che tuttora impone a moglie e figlie chador o burqa?
L’educazione sessuale scolastica “modello CSE – Comprehensive sexuality education (educazione sessuale estensiva o olistica)” dell’ONU ovvero le “raccomandazioni internazionali”di OMS e di UNESCO e del BZgA Bundeszentrale fur Gesundheitliche Aufklarung Centro federale per l’Educazione alla Salute https://whocc.bioeg.de/fileadmin/user_upload/Dokumente/BZgA_GuidanceImplementation_Italian.pdf riportano: “gioco del dottore” per i bambini più piccoli, “prime esperienze sessuali e contraccezione” per età 9-12 anni, con solerti spiegazioni riguardo ad “età per il consenso legalmente valido ai rapporti sessuali, fare esperienze sessuali protette e gratificanti; procurarsi e utilizzare correttamente preservativi e contraccettivi i” per età 12-15 anni;, immancabilmente “gravidanza (anche nelle relazioni omosessuali) ed infertilità, aborto, contraccezione, contraccezione d’emergenza, fallimento della contraccezione” per età 15 anni e successivi. In altri termini si promuove la sessualizzazione precoce, che espone bambini ed adolescenti a grooming (adescamento) e ad ogni altra esperienza negativa. Anche Luciana Castellina, fondatrice del comunistissimo Manifesto, si è dichiarata contraria all’educazione sessuale scolastica! https://www.tempi.it/castellina-contraria-educazione-sessuale-scuola/
Degli esperti che hanno redatto queste preziose linee guida non è peraltro dato conoscere nomi e qualifiche: sarebbe logico e doveroso che il Lettore fosse reso partecipe che gli esperti siano effettivamente qualificati ad esprimere importanti consigli a noi poveri profani. Nel testo figura soltanto una fotografia di gruppo, che mostra 15 donne e 5 uomini. Ma viene riportata la fattiva ed estesa partecipazione di IPPF International Planned Parenthood Federation: Planned Parenthood è una organizzazione privata attiva nel diffondere contraccezione, ma soprattutto nel praticare aborti, dai quali ottiene proventi miliardari. Si può tranquillamente immaginare quanto sia disinteressata la partecipazione di Planned Parenthood a queste iniziative di “educazione sessuale”.
La IPPF International così come la Durex dei preservativi hanno interesse a diffondere pratiche sessuali, dalle quali derivano cospicui introiti, promuovono una “educazione sessuale e all’affettività“ a loro uso e consumo. E’ manifesto il conflitto d’interessi tra queste industrie e le famiglie, che dovrebbero invece essere sensibilizzate al dialogo con i propri figli, come specificatamente indicato dalla Costituzione art.30: “E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.” Le famiglie hanno interesse ad una vita serena ed alla vera educazione dei figli, che deve quindi svolgersi nella calda intimità domestica. Organizzazioni e categorie di ogni tipo, invece, lucrano soldi sottratti alle famiglie per inventarsi “esperti” di educazione sessuale.
Il fallimento della “educazione sessuale e all’affettività” scolastica si può toccare con mano osservando la realtà sperimentata presso i Paesi dove essa è stata imposta da più di 70 anni. Essa espone i bambini a sessualizzazione precoce, li induce ad interessarsi alla pornografia, alla quale purtroppo internet offre facile accesso con conseguenze perniciose a qualsiasi età. Pornografia, prostituzione, droga sono poi strettamente collegate: il mercato della pornografia attira e sfrutta, con enormi introiti, giovani uomini e giovani donne che si prostituiscono, anche per accedere alla droga: tanti di questi infelici chiudono la loro triste esistenza col suicidio. Psicologi e pedagogisti e persino ditte fabbricanti preservativi che invocano e promuovono questa nuova materia scolastica, agiscono manifestamente per i loro peculiari interessi, non certo per il bene degli alunni.
Il CSE, la cosiddetta educazione sessuale scolastica non hanno effetto preventivo, bensì incentivano malattie sessualmente trasmesse, procurato aborto.
Il tasso di abortività in Svezia è tra i più alti in Europa, spesso superiore al 20%. Questo significa che circa il 20% delle donne svedesi tra i 15 e i 44 anni intraprendono un’interruzione di gravidanza.
In Francia, altra patria dell’educazione sessuale scolastica, il procurato aborto è libero da 50 anni con questi brillanti risultati: 223.300 aborti nel 2021; 234.300 nel 2022; 243.623 nel 2023; con un tasso di abortività di 16,8/mille donne in età fertile (nella diseducata Italia il tasso di abortività, anch’esso drammatico, è però meno di un terzo: 5,4/mille donne in età fertile).
Siamo perfettamente d’accordo che la realtà sperimentata presso altre nazioni europee è questa: Svezia e Francia da 70 anni “democraticamente impongono” l’educazione sessuale nelle scuole. La Svezia detiene il primato assoluto per femminicidi, per stupri, ed è anche il paese in cui almeno il 30% delle donne lamenta violenze domestiche. I tassi di violenza sulle donne più alti si registrano nei Paesi cosiddetti più sviluppati, come Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Olanda, con punte inquietanti negli ultra-moderni, ultra-civili Stati del Nord: Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca. In Italia in base ai dati 2021 il primato delle violenze sessuali spetta alla avanzatissima Emilia Romagna. Messi di fronte al fallimento della “educazione sessuale” scolastica politici, sociologi, psicologi hanno inventato il Paradosso Nordico. In altri termini il mito della “educazione sessuale” scolastica deve rimanere intatto, mentre la realtà si ribella a questi “apprendisti stregoni”. (1) (2) (3) (4)
Non si tratta quindi di un “Paradosso”, bensì è la diretta conseguenza della sessualizzazione precoce, indotta dalla martellante pubblicità riguardo alla componente sessuata della personalità, pubblicità che si intende estendere all’interno della scuola.
I dati Eures riportano che i femminicidi di donne non italiane sono passati da 17 nel 2023 a 24 nel 2024 (+ 24%) senza che le femministe si indignassero. E’ parimenti noto che le violenze sessuali perpetrate da stranieri presenti in Italia coprono oltre il 30% dell’increscioso totale, pur essendo gli stranieri circa 6milioni. Spesso, al capodanno a Milano ed al concertone di Roma adesso, questi stupri sono organizzati in base allo schema della taharrush gamea: il gruppo degli stupratori circonda ed isola la vittima. Ma anche qui dalle femministe si ode un silenzio di tomba.
Quanto all’altro mantra del patriarcato guardiamo in faccia alla realtà: nelle scuole esiste un dilagante predominio di maestre ed insegnanti donne che giustamente ragionano da donne a beneficio delle alunne, con detrimento degli alunni, i quali non trovano un interlocutore maschile, un modello maschile. La stessa Unione Europea vede lo strapotere di donne come Angela Merkel, Ursula von der Leyen, Kaja Kallas. Ci sono peraltro donne apprezzabilissime anche nei parlamenti europeo ed italiano: Silvia Sardone, Giorgia Latini, Francesca Donato. Il capo del governo in Italia è Giorgia Meloni. Dove sarebbe annidato questo terribile patriarcato?
Il patriarcato non c’entra con i femminicidi, perché è finito nel Settecento. La causa va ricercata nella famiglia, in particolare nelle donne, che avendo scelto di essere manager, lasciano soli i ragazzi a scaldarsi il pranzo nel microonde o a mangiare al McDondald’s. La madre è insostituibile.
Ci tolgono le identità e non esistono più il maschile e il femminile, ma la madre non può essere sostituita da una teoria. Eliminando il genere si elimina la diversità e non la si accetta. Questo ci porta ad una anticipazione delle tappe evolutive e alla precocità sessuale facendoci somigliare sempre più ai Paesi meno progrediti e rendendoci uguali ai musulmani.
Vera Slepoj, psicologa e scrittrice, ad un convegno sul tema “Educare all’affettività”
Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme
www.prolifeinsieme.it
1) Luca Ricolfi: Il primato del Nord. Cosa dicono i numeri sulla violenza di genere. 01.09.2023 https://www.ilmessaggero.it/editoriali/primopiano/stupri_violenze_di_genere_primato_nord_numero_luca_ricolfi-7604501.html
2) Domenico Bonvegna: Nella “tollerante” Svezia il triste record di femminicidi e stupri. 28.11.2023 https://www.destra.it/home/nella-tollerante-svezia-il-triste-record-di-femminicidi-e-stupri/
3) Family Watch: The World Health Organization Exposed: Abortion, Sexual Rights and CSE. Aprile 2020
4) Sessualizzazione precoce e grooming o ed.sessuale? 11.02.2025 https://prolifeinsieme.it/?s=Sessualizzazione+precoce+e+grooming+o+ed.sessuale%3F%28prima+parte%29&et_pb_searchform_submit=et_search_proccess&et_pb_include_posts=yes&et_pb_include_pages=yes
