Ed.sessuale a scuola inefficace anche per la prevenzione della violenza

https://www.chietitoday.it/politica/violenza-sessuale-ragazzina-sulmona-scoccia-chiede-educazione-affettivita.html
Violenza e revenge porn su una 12enne, il caso finisce in consiglio regionale con l’iniziativa di Scoccia: “Serve educazione all’affettività”
Più che giusto interpellarsi riguardo a fatti di tale gravità, in questo caso perpetrati (si legge) da un tunisino di 18 anni e da un marocchino di 14. Purtroppo si tratta di crimini tutt’altro che isolati. Inefficace e controproducente la cosiddetta “educazione sessuale e all’affettività” scolastica.
E’ arcinoto che i programmi di “educazione sessuale”  scolastica, avviati fin dagli anni Cinquanta del XX secolo presso Stati come Svezia, Regno Unito, Francia, hanno fallito negli scopi dichiarati di evitare comportamenti asociali, gravidanze indesiderate, procurato aborto, malattie infettive sessualmente trasmesse: tale fallimento è noto da tempo immemorabile, ma viene opportunamente occultato.
E’ il cosiddetto Paradosso Nordico: la Svezia detiene il primato assoluto per femminicidi, per stupri, ed è anche il paese in cui almeno il 30% delle donne lamenta violenze domestiche. Questi dati poissono essere ottenuti on-line anche da siti femministi come Cosmopolitan. I tassi di violenza sulle donne più alti si riscontrino nei Paesi (considerati) cosiddetti più sviluppati, come Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Olanda, con punte inquietanti negli ultra-moderni, ultra-civili Stati del Nord: Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca. In Italia in base ai dati 2021 il primato delle violenze sessuali  spetta proprio alla avanzatissima Emilia Romagna. (1)(2)(3)(4)
Il problema dell’inserimento di persone di origine straniera all’interno è un tema spinoso. Alcuni desiderano sinceramente integrarsi nel contesto sociale italiano, ma altri, anche i giovani che frequentano le scuole,subiscono una impronta sociale negativa da parte delle famiglie insediate in Italia, le quali volontariamente e strenuamente non vogliono integrarsi, non accettano i valori della democrazia, e tantomeno quelli Cristiani, che costituiscono i veri valori fondanti della nostra società (persino Benedetto Croce era costretto ad ammettere “Perché non possiamo non dirci Cristiani”).
Se andando per strada si vedono donne e ragazze pesantemente vincolate ad indossare chador e burqa; se tuttora bambine vengono sottoposte a mutilazione dei genitali esterni; se le famiglie tuttora pretendono di imporre a giovinette matrimoni combinati (cfr Corriere Adriatico 20.06.2021); se Saman Abbas è stata assassinata dai genitori stessi, complice persino la madre, perché desiderava integrarsi e vivere come ogni ragazza italiana; siamo costretti a riconoscere che una parte degli stranieri insediati in Italia rifiuta di vivere come italiani. D’altra parte la ghettizzazione volontaria di una parte cospicua degli immigrati è testimoniata dalle banlieue in Francia; dal quartiere Molenbeck a Bruxelles, dalle violenze scatenate a Parigi e a Colonia, a Peschiera nel 2019, a Milano in molteplici circostanze; dai crimini violenti; dalla mafia nigeriana o cinese; dagli stupri perpetrati singolarmente oppure organizzati con la taharrush gamea (30-40 criminali accerchiano la vittima, che subisce ogni sorta di violenza).
Siamo quindi costretti a domandarci quali interessi contrari al vivere civile si nascondano dietro la propaganda ed il mantra dell’«accoglienza», mentre chi dispone di un po’ di cultura ripensa al meticciato di Kalergy e all’eurabia di Bat Ye’or (concetto ripreso da Oriana Fallaci), e constata la copertura offerta a bande organizzate di pakistani dediti allo stupro di donne e bambine inglesi, scandalo che per anni interi i laburisti avrebbero tenuto celato per non perdere i voti degli immigrati pakistani. Si intende ignorare che in Italia gli immigrati sono responsabili di più di un terzo di tutti i crimini sessuali e della metà degli altri reati?
Nel caso in cui coloro che commettono questi crimini siano minorenni, quale responsabilità dovrebbe essere imputata ai genitori? Sussiste una  culpa in vigilando, l’omissione cioè di una giusta supervisione sui figlioli? I genitori sarebbero certamente incentivati a compiere il loro dovere di educare, se venissero sottoposti a sanzioni civili (corresponsione di danni) ed anche penali qualora risultassero in qualche misura coinvolti od omertosi.
Marianna Scoccia propone: “Serve un intervento strutturale … con programmi obbligatori di educazione al rispetto, all’affettività, all’uso consapevole dei social.” Ma questo “intervento strutturale” sembrerebbe doversi rivolgere assai più ai genitori, e risulta senz’altro controproducente per gli allievi in ambito scolastico.
La scuola afferma infatti il suo valore formativo se concentra la sua attività su alcuni pochi punti chiave: corretto insegnamento della lingua italiana, della storia, della geografia, della matematica e delle scienze,delle materie curriculari delle scuole superiori. Si assiste invece alla dispersione in mille rivoli di interventi estranei e dispersivi. Conseguentemente gli allievi vengono incentivati al nulla ed escono sufficientemente ignoranti e privi di capacità critiche nei riguardi di afferenze (internet, chat, influencer, media, IA) disturbanti e addirittura patologiche. A questo proposito risulta ovvio che esista correlazione tra abuso di alcol, stupefacenti e comportamenti antisociali di ogni genere.

Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme
www.prolifeinsieme.it

1) Approfondimento in  https://prolifeinsieme.it/?s=Sessualizzazione+precoce+e+grooming+o+ed.sessuale%3F%28prima+parte%29&et_pb_searchform_submit=et_search_proccess&et_pb_include_posts=yes&et_pb_include_pages=yes
2) Luca Ricolfi: Il primato del Nord. Cosa dicono i numeri sulla violenza di genere. 01.09.2023 https://www.ilmessaggero.it/editoriali/primopiano/stupri_violenze_di_genere_primato_nord_numero_luca_ricolfi-7604501.html

3) Domenico Bonvegna: Nella “tollerante” Svezia il triste record di femminicidi e stupri. 28.11.2023 https://www.destra.it/home/nella-tollerante-svezia-il-triste-record-di-femminicidi-e-stupri/
4) Family Watch: The World Health Organization Exposed: Abortion, Sexual Rights and CSE. Aprile 2020