L’educazione affettiva e sessuale è consolidata all’estero: secondo gli studi favorisce il rendimento scolastico
Sono perfettamente d’accordo: l’educazione ai sentimenti si riflette positivamente anche sui risultati scolastici: ovviamente l’educazione ai sentimenti si verifica in famiglia grazie all’esempio dei genitori e di altri familiari, non a scuola. Semmai a scuola può perfezionarsi in contatti sociali e attraverso esempi positivi della letteratura: le nobili figure della Gerusalemme liberata e dei Promessi sposi, la Madre di Cecilia, la predica rivolta ai guariti dalla peste… Certamente è necessario calare questi esempi negli animi degli alunni per evitare che diventino maranza!
Per il resto mettiamo tranquillamente una pietra sopra al “modello CSE – Comprehensive sexualityeducation (educazione sessuale estensiva o olistica)” dell’ONU ovvero le “raccomandazioni internazionali”di OMS e di UNESCO e del BZgA Bundeszentrale furGesundheitliche Aufklarung Centro federale per l’Educazione alla Salute https://whocc.bioeg.de/fileadmin/user_upload/Dokumente/BZgA_GuidanceImplementation_Italian.pdf riportano: “gioco del dottore” per i bambini più piccoli, “prime esperienze sessuali e contraccezione” per età 9-12 anni, con solerti spiegazioni riguardo ad “età per il consenso legalmente valido ai rapporti sessuali, fare esperienze sessuali protette e gratificanti; procurarsi e utilizzare correttamente preservativi e contraccettivi i” per età 12-15 anni;, immancabilmente “gravidanza (anche nelle relazioni omosessuali) ed infertilità, aborto, contraccezione, contraccezione d’emergenza, fallimento della contraccezione” per età 15 anni e successivi. In altri termini si promuove la sessualizzazione precoce, che espone bambini ed adolescenti a grooming (adescamento) e ad ogni altra esperienza negativa.
La realtà sperimentata presso altre nazioni europee non è certo quella idilliaca prospettata da Gabriele Ferrante. Svezia e Francia da 70 anni “democraticamente impongono” l’educazione sessuale nelle scuole. La Svezia detiene il primato assoluto per femminicidi, per stupri, ed è anche il paese in cui almeno il 30% delle donne lamenta violenze domestiche. Questi dati possono essere ottenuti on-line persino da siti femministi come Cosmopolitan. I tassi di violenza sulle donne più alti si registrano nei Paesi cosiddetti più sviluppati, come Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Olanda, con punte inquietanti negli ultra-moderni, ultra-civili Stati del Nord: Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca. In Italia in base ai dati 2021 il primato delle violenze sessuali spetta alla avanzatissima Emilia Romagna. Messi di fronte al fallimento della “educazione sessuale” scolastica politici, sociologi, psicologi hanno inventato il Paradosso Nordico. In altri termini il mito della “educazione sessuale” scolastica deve rimanere intatto, mentre la realtà si ribella a questi “apprendisti stregoni”.
Non si tratta quindi di un “Paradosso”, bensì è la diretta conseguenza della sessualizzazione precoce, indotta dalla martellante pubblicità riguardo alla componente sessuata della personalità, pubblicità che si intende estendere all’interno della scuola.
Quesiti: Chi dovrebbe insegnare educazione sessuale? Il Cattolico monogamo? Il rappresentante LGBTQ+? Quello che sostiene la mutilazione dei genitali femminili, tuttora illegalmente praticata anche in Italia? L’islamico poligamo? L’islamico che in Italia impone tuttora chador o burqa a moglie e figlie persino durante l’estate più torrida?
I dati Eures riportano che i femminicidi di donne non italiane sono passati da 17 nel 2023 a 24 nel 2024 (+ 24%) senza che le femministe si indignassero. E’ parimenti noto che le violenze sessuali perpetrate da stranieri presenti in Italia coprono oltre il 30% dell’increscioso totale, pur essendo gli stranieri circa 6milioni. Spesso, al capodanno a Milano ed al concertone di Roma adesso, questi stupri sono organizzati in base allo schema della taharrush gamea: il gruppo degli stupratori circonda ed isola la vittima. Ma anche qui dalle femministe si ode un silenzio di tomba.
Per educare è fondamentale l’esempio positivo, che deve venire dalla famiglia, dai rapporti tra i genitori, dal rispetto che viene insegnato ai figli. Allora perché non offrire corsi ai genitori dei maranza? Perché chiudersi occhi ed orecchi se l’imam di Torino approva le stragi di civili israeliani perpetrate il 7 ottobre 2023? (La Verità 12.10.2025)
Istruire è sempre compito della scuola. Ma se istruire, dal Latino instruĕre, significa «preparare, costruire, insegnare» , lasciamo che ogni insegnante si dedichi ad introdurre i suoi alunni nell’ambito delle materie curriculari che ben conosce, attraverso le quali costruirà negli alunni quelle capacità critiche, in base alle quali i futuri cittadini saranno in grado di compiere scelte consapevoli, ragionevoli, rispettose di tutti.
Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme
