https://www.ilpescara.it/attualita/collettivo-zona-fucsia-manifesti-pro-vita-famiglia.html
“Prenderesti mai del veleno?”
“Stop alla pillola abortiva RU 486”
“Basta confondere l’identità sessuale dei bambini nelle scuole”
“Una drag queen racconta ai bambini la fiaba della principessa con il pisello” …ecc.
Questi ed altri manifesti sono stati affissi da “Provita e famiglia” per denunciare la violenza delle associazioni LGBT nei confronti dei minori. E questi cartelloni sono stati definiti fortemente molesti dalle associazioni, chiamandoli addirittura “manifesti shock” in quanto veicolanti messaggi di odio e di cattiva informazione.
A questo punto viene normale l’interrogativo alla Verdone: IN CHE SENSO???
Come si può definire violenza cercare di opporsi a chi intende mescolare le carte, mettendo maschi e femmine sullo stesso piano di identità sessuale?
Come non dissentire se una drag queen entra in classe a raccontare a bambini della primaria la storiella della “principessa con il pisello”?
È palese che queste contestazioni siano in cattiva fede perché vanno contro ogni logica non solo morale ma anche scientifica.
“Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate”. Questo aforisma di Chesterton è adesso vero più che mai. Questa sentenza riassume in poche parole il risultato di considerazioni ovvie ma che, con la baraonda degli ultimi tempi, sono messe in discussione.
Si vuole a tutti i costi fare passare per verità quello che in realtà è solo il contenuto di una ideologia bizzarra, basata sul nulla ma che è in grado di stravolgere le menti delle persone attraverso messaggi assurdi e pericolosi,
facendo passare questa immondizia come “dignità della collettività”.
Etichettando chi si batte per fare sì che torni il buon senso, come omofobo, come alimentatore di odio e definendo il dissentire “privo di fondamento scientifico.”
A quale scienza queste persone si riferiscano rimane un mistero.
Dire che una persona nasca con determinate caratteristiche fisiche non è opinione ma dato di fatto.
Tentare di ingannare i bambini facendo credere loro che il genere è fluido e che non esiste in natura l’essere maschio o femmina è talmente pazzesco che mi riesce difficile commentare.
È frutto di una mente diabolica che non ha a cuore il bene delle persone ma l’unico obiettivo che si pone è quello di stravolgere, di disfare, di rovinare.
Quale ambiente più fertile di quello della mente dei bambini, la cui personalità in formazione si presta per essere abilmente modellata da mani diaboliche.
Giù le mani dai bambini.
È con questa frase che bisogna opporsi con forza a questa pericolosa corrente di pensiero che le associazioni LGBT portano avanti, celate dietro al diritto di autoderminarsi.
Il termine genderqueer, coniato negli anni ‘90, indica tutti coloro che non riconoscono il concetto di identità di genere e per i quali non esiste identità di genere binaria, considerata come castrante e rigida.
E già qui si evince che ogni commento diventa “troppo”… perché difatto questa affermazione grida vendetta al cielo.
Angela D’Alessandro
Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it