Egregio Direttore,
Le chiedo cortesemente la possibilità di replicare all’articolo “ Il lungo cammino dei diritti delle donne: tra conquiste e minacce” nella rubrica “ Qualcosa di sinistra”.
Non entro nel dibattito partitico ma vorrei che, invece che di sinistra e destra, si dicesse qualcosa “ per le donne”. Perché invece, nell’articolo, leggo ancora le stesse retrive obiezioni di mezzo secolo fa, quando si gridava per corpo della donna e per la libertà di scelta. Come se il tempo non fosse trascorso o, peggio, fosse trascorso invano. La scelta può essere veramente libera solo se le opzioni, delle quali si fa cenno nell’articolo, sono davvero ben esplicitate.
A quante donne viene chiarito che l’aborto incide sulla loro essenza, che non è solo “ corpo “ ma anima e psiche? Sentire ancora nel 2024 definire la donna come una sorta di contenitore da svuotare, ai miei occhi è un oltraggio e la dimostrazione che dell’universo femminile ci si occupa ben poco: nessuno che abbia letto i dati appena presentati in Senato sulla correlazione tra aborto e cancro al seno? (https://prolifeinsieme.it/osservatorio-permanente-sullabortointervista-al-presidenteprof-rocchi/)
Il medico li espone diffusamente alla donna che si reca per chiedere il certificato di Ivg? Se a me, donna, riferissero in modo scientifico le possibili conseguenze della mia scelta, a quel punto mi porrei dei dubbi ma sarei libera di portare avanti la mia decisione oppure no.
Così come la diffusa e devastante sindrome post abortiva: il medico informa la donna delle conseguenze psicologiche della scelta di sopprimere il bambino, le quali si riverberano sulla serenità della madre mancata, anche per decenni? Perché anche in questo caso la donna potrebbe decidere se proseguire la Ivg oppure ripensarci.
Libertà di scelta significa questo: consapevolezza piena di tutto ciò che può accadere dopo un aborto.
La donna ha una ricchezza interiore e una dignità tale che merita, a mio avviso, una vicinanza, un’attenzione, che confligge totalmente con quella che sembra solo la fretta di sbrigare una pratica. Pratica che, come i biologi di tutto il mondo confermano, porta all’eliminazione di un piccolo essere vivente appartenente alla specie umana.
Prof. Vittoria Criscuolo
Vicepresidente Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it