Egregio Direttore,
Chiedo cortesemente di poter replicare all’articolo in cui si parla di “ Aborto come diritto da preservare”.
https://www.maremmaoggi.net/termine-ci-vuole-rispetto-per-chi-decide-di-abortire/
https://maremmanews.it/post/l-aborto-un-diritto-da-preservare
Vorrei partire proprio dalle parole di Giacomo Termine, segretario provinciale del Partito Democratico di Grosseto:
“In Italia il Governo Meloni, pur dichiarando di difendere la legge 194, sta creando un clima contro l’interruzione di gravidanza, agevolando l’attività dei gruppi anti scelta nei consultori familiari e mettendo sullo stesso piano la libertà delle donne di abortire e quella dei medici di fare obiezione di coscienza.”
Questa frase contiene due profonde contraddizioni.
La prima è quella di definire gruppi “anti- scelta” coloro che invece offrono una alternativa all’aborto – qualora la donna la voglia – perché, come Termine saprà, senza avere almeno due possibilità, non si può parlare di libera scelta ma di soluzione “obbligata”.
La seconda contraddizione che emerge dalle parole di questo esponente politico consiste nel mettere in contrapposizione due “diritti”, come se uno dovesse prevalere sull’altro. Vorrei ricordare al segretario PD che il padre di tutti i diritti è il diritto alla Vita, quindi interrompere volontariamente la gravidanza è un atto che lede palesemente questo diritto. Il resto sono solo discussioni ideologiche prive di connessione con la realtà.
Comprendo che per la politica di sinistra sia ormai una bandiera voler sottolineare, in ogni situazione, quasi in maniera esasperata, il fatto che l’aborto sia una conquista, un diritto acquisito per ribadire il suo appoggio ai movimenti “femministi”, ma questo dimostra come gran parte della politica oggi strumentalizzi temi così delicati solo per accaparrarsi approvazioni.
L’aborto infatti è sempre una tragica sconfitta per la società intera, che abbandona la donna alla solitudine invece di accoglierla in un progetto più ampio di comunità umana.
Mi auguro che molte donne, sia in politica sia attiviste proprio nei movimenti “femministi”, comprendano quanto invece sia importante stringere una forte collaborazione tra tutte le associazioni, per garantire davvero una libertà di scelta. Non disperdiamo energie in sterili competizioni ma apriamoci all’ascolto delle persone che hanno bisogno di aiuto. Solo unite potremo davvero dire di essere dalla parte della donna.
Manuela Ferraro
Poggibonsi ( Siena)
Comitato “ Pro-life insieme “