Dire no all’aborto deve poter essere diritto inalienabile

https://tgnews24.com/diritti-sportiello-m5s-no-salute-riproduttiva-nelle-mani-degli-antiabortisti/

“La salute riproduttiva e l’autodeterminazione delle persone non possono essere sacrificate sull’altare della propaganda e del consenso, devono restare diritti inalienabili.”
Inizio non a caso con questo “cappello” perché questa volta, io, persona che crede nei diritti e nella libertà di scelta di ogni uomo e ogni donna, mi trovo in accordo con il virgolettato sopra citato riferito a quanto affermato da Sportiello del movimento 5 stelle.
Si inneggia alla libertà dunque, alla libertà di scelta che è un diritto inalienabile e nessuno, in nome della libertà, può obbligare un medico o un operatore sanitario ad andare contro a questa libera scelta.

“Non si può sacrificare la libertà delle persone sull’altare della propaganda ”
Non fa una piega nemmeno questa precisazione!

Oltretutto l’obiezione di coscienza è una scelta  legittimata dalla 194 e sono sicura che la deputata in questione lo sappia ma, nonostante tutto, continui con la sua propaganda che va ben oltre l’evidenza scientifica, la quale afferma che con l’ aborto si uccide un essere umano.

Numeri parziali

Dal 1978, anno in cui è entrata in vigore la l. 194, è stata cancellata una generazione intera di bambini.
Le cifre parlano chiaro, dal 1978 fino al 2022 ci sono stati sei milioni di aborti, numeri però destinati ad aumentare in quanto le gravidanze interrotte attraverso l’aborto chimico ( pillole vendute anche online) non permettono un calcolo preciso.
Sarebbe auspicabile che Sportiello “pasionaria” della difesa dei diritti delle donne si facesse portavoce dei diritti di tutte le donne, anzi di tutte le persone, anche quelle che decidono per l’obiezione di coscienza.

Gli uomini hanno infatti tutti lo stesso “diritto di libertà e di uguaglianza”

La deputata Sportiello ha più volte raccontato di di aver abortito e di non essere pentita… anzi!
Questa sua decisone, per quanto possa apparire terribile agli occhi di chi crede che la vita abbia inizio dal concepimento, rimane una scelta personale con la quale, forse, prima o poi si troverà a fare i conti.
Non credo di essere con questa affermazione “profetessa di sventura”.
Ormai si sa, l’aborto è una ferita che non cicatrizza, basta un niente perché torni ad aprirsi e a fare male e lo sanno bene le donne che, a differenza della deputata 5 stelle, stanno ancora leccandosi le ferite.
È possibile per fortuna riannodare i fili di una maternità spezzata e restituire pace a queste madri che hanno abortito e che non riescono a perdonarsi, attraverso l’aiuto di persone le quali hanno fatto di questa scelta un apostolato.

Post Aborto – La Vigna di Rachele https://share.google/WXHs8jbzTuUMuuFDp

“Useremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per fermare questo ennesimo tentativo di colpire diritti fondamentali come il diritto alla salute e quello all’autodeterminazione” parole di Sportiello.

Parole però  che devono poter valere per tutti

Il diritto alla salute vale anche per chi crede che l’aborto sia “uccidere un bambino” nel grembo materno e aiutare una donna a liberarsi di suo figlio ne metterebbe a serio rischio l’ equilibrio mentale.
Stessa cosa dicasi quando si parla di  “autodeterminazione”, che è da intendersi come la possibilità di prendere decisioni riguardanti la propria esistenza libera da influenze esterne.

Con buona pace di Sportiello vorrei ricordare che la mia libertà finisce dove comincia quella degli altri”
(Kant, Martin Luther King).

O sarebbe meglio magari dire ” Io ho il diritto di essere libero se anche tu hai questo diritto”… altrimenti è una libertà che esercita il proprio diritto calpestando quello degli altri.

Angela D’Alessandro
Prolife insieme
www.prolifeinsieme.it