Egregio Direttore, le chiedo cortesemente di poter replicare in merito all’articolo ” Digitale per combattere la violenza sulle donne, ecco le iniziative in corso e il ruolo della scuola”. https://www.tecnicadellascuola.it/digitale-per-combattere-la-violenza-sulle-donne-ecco-le-iniziative-in-corso-e-il-ruolo-della-scuola
Quanto scritto mi trova d’accordo, in merito alle iniziative atte a sensibilizzare la società circa la violenza sulle donne, diventata sempre più diffusa negli ultimi decenni.
E’ altresì importante riflettere sulla incontestabile evidenza che all’aumentare, dal ’68 in poi dell’emancipazione e dell’affermarsi dei diritti delle donne, corrisponda un aumento della violenza sulle stesse e dei cosiddetti ” femminicidi”.
Forse bisognerebbe chiedersi, c’è qualcosa che non ha funzionato? Forse si è andati troppo oltre? Forse con lo scatenarsi della richiesta di libertà del genere femminile, si è imposto un nuovo genere che di femminile non ha più nulla?
Forse che a quest’asta eclissi dell’identità femminile corrisponda uno smarrimento dell’identità maschile, che per questo è regredito nei propri costumi e comportamenti fino ad arrivare alla barbarie dell’uccisione?
Penso che possa essere un punto serio di riflessione al quale, presto o tardi, dovremo dare una risposta.
Detto ciò, non sono sicura che il mondo digitale (salvo per trovare i riferimenti in caso di emergenza) possa contribuire a questa risposta, anche perchè il continuo diffondersi di tale stigmatizzazione, specie tra i giovani, non fa che aumentare sentimenti di svalorizzazione nei confronti dei maschi e, per contro rabbia incontrollata nelle femmine, vedasi quello che è recentemente successo a Madison negli Stati Uniti.
Il ruolo della scuola per l’educazione e il rispetto
Passiamo ora al ruolo importante della scuola attraverso l’educazione e il rispetto da impartire alle nuove generazioni. Lavorando da tantissimo tempo in questo ambito, anche prima del ritorno delle lezioni di Educazione Civica, il primario obiettivo di ogni percorso educativo e didattico é sempre stato, lo stare bene insieme nel contesto scolastico e quindi il rispetto tra gli alunni e verso gli insegnanti che é anche alla base di ogni forma di convivenza sociale.
Mi lascia perciò stupita quando si citano le parole di Save the Children che chiede “…una destrutturizzazione dei ruoli e delle relazioni basate su stereotipi per costruire una società non violenta basata su libertà e responsabilità…” E più avanti…” prevedendo percorsi di laboratorio a partire dall’età piu piccole…poichè, la lotta alla violenza passa per la messa in discussione dei modelli relazionali convenzionali!”
Questo è un concetto, a mio parere fuorviante perchè, valorizzare il significato profondo dell’essere uomini e donne veramente liberi e responsabili non è generare il CAOS, ma al contrario, vuol dire far venire alla luce e realizzare tutte le prerogative e le qualità che ognuno possiede, per potersi confrontare con l’altro in un’ottica di costruttività positiva. Auspico perciò una seria presa di coscienza da parte, sia delle Istituzioni Civili ,sia del mondo della politica, dello stato della crisi della nostra società, perchè presto si possa sperare di avere un futuro migliore. Cordialmente.
Maria Cariati
Insegnante
www.prolifeinsieme.it