Detrans, ritornare ad amarsi davvero

Egregio Direttore,
Chiedo cortesemente diritto di replica all’articolo “ Ddl disforia, noi famiglie di giovani persone trans chiediamo che il governo ci ascolti  sulla triptorelina.”

https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/28/ddl-disforia-triptorelina-transgender-testimonianze-news/8174291/

Partiamo dalle basi: cos’è la disforia di genere?
Secondo la definizione della Treccani si definisce come “Condizione di intensa e persistente sofferenza causata dal sentire la propria identità di genere diversa dal proprio sesso anatomico”.
Insomma, senza togliere niente a nessuno, non si tratta di una patologia da codice rosso di ‘emergenza’ e pertanto non necessita di nessun farmaco ‘salvavita’ come potrebbe essere per un malato di cuore o di un diabetico. Si tratta di un disagio psicologico e come tale non andrebbe certo sottovalutato, ma come ci suggerisce il semplice buonsenso andrebbe monitorato in attesa che il bambino completi il suo sviluppo.
All’interno della crescita, come ci spiega la scienza, ci sono delle fasi molto critiche dovute ad un precario equilibrio psico-fisico tipico dell’età pre-adolescenziale.
In questo periodo purtroppo ci si sente estremamente fragili e in cerca della nostra vera identità.
È davvero fuorviante, ingannevole e limitativo pensare che la formazione dell’identità dell’individuo ruoti unicamente intorno al genere sessuale, arrivando ad affermare che l’identità di genere possa essere il problema di fondo nelle problematiche legate allo sviluppo di bambini e ragazzi. La crisi identitaria che tutti noi abbiamo attraversato nella pubertà, non ha come scopo l’affermazione del genere sessuale, bensì l’obbiettivo di prepararci ad affrontare la vita.
Vi ricordate che da ragazzi non c’era niente di noi che ci piacesse! Troppo alti, bassi, grassi, magri, quattr’occhi, gambe storte: quanti difetti il mondo riusciva a trovare in noi per abbattere la nostra fragile autostima?
‘Sei nato in un corpo sbagliato’, dicono gli slogan della comunità lgbtq maldestramente applicati attraverso una medicina ideologica, ma di fatto non esiste una frase peggiore da dire ad un ragazzo che si trova a galleggiare in questo mare di insicurezza, spingendolo a cercare la soluzione fuori di sé quando invece la risposta è da ricercare dentro al nostro essere. Anoressia, bulimia, varie dipendenze, continuo ricorso a chirurgia estetica sono i frutti marci di questo inganno che innesca un continuo bisogno di ‘autodeterminarsi’ per raggiungere la perfezione. Cosa del tutto irrealizzabile.
Come ci mostra il DNA, ogni individuo dal momento del concepimento è unico ed irripetibile, pertanto ogni essere umano è chiamato a trovare la sua strada in un cammino costante fino alla fine della sua esistenza.
Facile? No, ma meraviglioso!
Quello che davvero conta nella vita richiede fatica, le cose semplici di solito portano un breve momento di piacere, seguito da una grossa fregatura.
Ed è questo ciò che accade molto spesso per le terapie ormonali e per la chirurgia di cambio sesso nei minorenni.
Vi invito a leggere un documento di sintesi “Mental Health in Adolescents with Incongruence of Gender Identity and Biological Sex”  pubblicato a febbraio 2024 dall’American College of Pediatricans nel quale gli studiosi hanno concluso che la transizione sociale, i bloccanti della pubertà e gli ormoni sessuali incrociati non hanno benefici dimostrabili a lungo termine sul benessere psicosociale degli adolescenti con disforia di genere. Il documento descrive in dettaglio gli studi che hanno portato molti Paesi a rifiutare gli interventi transgender negli adolescenti a favore del trattamento psicologico.
https://acpeds.org/mental-health-in-adolescents-with-incongruence-of-gender-identity-and-biological-sex/?fbclid=IwAR3CmZD-d-8YT7hOJXWv8WexEoRZ65GTtfq4VSRxsj55WE9H3XWv-Wq34eo%C2%A0
Dovremmo fare tesoro delle preziose testimonianze dei tanti de-transitioners che si sono trovati a fare il percorso inverso alla transizione, portando con sé un bagaglio di enormi sofferenze, spesso ritrovandosi sterili o dipendenti da farmaci a causa delle operazioni subite.
Vedi docufilm su YouTube Detrans.
https://youtu.be/3yvjFSX0TB0?si=0mfpLRuZOqgOzx4u
Molti paesi come Usa, Olanda e Svezia, tra i primi promotori di queste transizioni anche nei minori, stanno tornando sui loro passi, modificando le leggi che regolano il cambio di sesso e soprattutto proteggendo i minori.
È ora di abbandonare le ideologie e tornare al puro e semplice buonsenso!
Il nostro Comitato Prolife Insieme ribadisce la sua stima per i medici e gli scienziati onesti ed indipendenti che mostrano con chiarezza gli alti rischi legati alla transizione nei minori, e ugualmente il nostro pieno appoggio a tutte le iniziative politiche, qualsiasi sia la loro provenienza, che dimostrino la chiara volontà di tutelare i minori, proteggendoli da vere e proprie sperimentazioni sulla loro pelle. I bambini non si toccano, e non è un modo di dire.
È necessario nel contempo aiutare i genitori ad accompagnare i loro figli nella crescita e non minacciarli di potersi trovare un figlio suicida qualora rifiutassero di acconsentire per lui alla terapia affermativa, come di fatto oggi spesso avviene a causa di una diffusa medicina ideologica e malsana.
Ci auguriamo che questo tema così delicato e controverso non venga più strumentalizzato dai media per raccogliere like e facili consensi popolari, ma che possa essere affrontato con la dovuta chiarezza e trasparenza perché è questo che meritano le future generazioni.

Manuela Ferraro
Poggibonsi SI

approfondimento :

Manuale MSD:

Disforia di genere: disagio o angoscia correlato a un’incongruenza tra l’identità di genere di un individuo e il sesso assegnato alla nascita.

DSM-5: marcata incongruenza tra il genere esperito/espresso da un individuo e le caratteristiche sessuali primarie e/o secondarie. Nel caso di giovani adolescenti, ci si riferisce alle caratteristiche sessuali secondarie attese

https://www.unobravo.com/post/disforia-di-genere-dsm-5-tr?aw_account=5007245458&aw_campaign=17447448685&aw_adgroup=&aw_creative=&aw_dev=c&aw_target=&&utm_source=google&utm_medium=cpc&utm_campaign=SEARCH_IT_IT_INTEREST_PMAX_B2C&gad_source=1&gad_campaignid=17444236446&gbraid=0AAAAACnxcyi7rsdoCPBen7IcnnOzlu_Sv&gclid=Cj0KCQjwmYzIBhC6ARIsAHA3IkRKMTPzzEc-IW6DAoQ0A0OFORqQdk31MXKkKw8BjgroKqaM60bVgBwaAv3_EALw_wcB

Nel DSM-5, la disforia di genere si presentava con i seguenti criteri:

una marcata incongruenza tra il genere esperito/espresso da un individuo e le caratteristiche sessuali primarie e/o secondarie. Nel caso di giovani adolescenti, ci si riferisce alle caratteristiche sessuali secondarie attese
un forte desiderio di liberarsi delle proprie caratteristiche sessuali primarie e/o secondarie a causa di una marcata incongruenza con il genere esperito/espresso di un individuo. Nei giovani adolescenti, un desiderio di impedire lo sviluppo delle caratteristiche sessuali secondarie attese
un forte desiderio per le caratteristiche sessuali primarie e/o secondarie del genere opposto
un forte desiderio di appartenere al genere opposto, o a un genere alternativo diverso dal genere assegnato
un forte desiderio di essere trattato come appartenente al genere opposto, o a un genere alternativo diverso dal genere assegnato
una forte convinzione di avere i sentimenti e le reazioni tipici del genere opposto, o a un genere alternativo diverso dal genere assegnato.
Per la diagnosi è necessario che si manifestino almeno 2 dei criteri sopra citati.

Nel DSM-5-TR si aggiunge un settimo ed essenziale criterio, cioè “espressione di genere inappropriata per il genere assegnato alla nascita”.

Può sembrare a prima vista un criterio ridondante e in qualche modo “sottinteso” ai precedenti, ma l’inclusione dell’espressione di genere inappropriata come criterio diagnostico è un cambiamento determinante: affermare che la disforia di genere può manifestarsi in modi diversi permette il riconoscimento dei vissuti delle persone gender diverse che non necessariamente si identificano nel “sesso opposto” e che in precedenza risultavano difficili da diagnosticare, con la conseguente difficoltà di accedere ai percorsi di riassegnazione di genere.

Comitato Pro-life insieme
www.prolifeinsieme.it