Egregio Direttore,
Chiedo cortesemente il diritto di poter replicare all’articolo
Educazione sessuale, Appendino alla maggioranza: “Avete paura del sesso” https://share.google/W1o3iZxXjBeh1k7t2
SOSTENERE CHE LA SCUOLA non sia il luogo giusto per affrontare l’argomento sessualità non equivale ad avere paura del sesso.
Il sesso fa parte della vita anzi ne è componente fondamentale, visto che è anche il mezzo attraverso cui l’esistenza si perpetua.
Una vita sessuale sana cementa la coppia, la completa, la rende complice.
L’affermazione di Appendino “Avete paura del sesso” è quindi in questo senso decisamente fuori luogo.
COSA SI INTENDE per “educazione sessuale?”
Spiegare l’approccio fisico?
Cosa si vorrebbe insegnare?
Quale docente dovrebbe intervenire?
Un insegnante della struttura scolastica o un “esperto” esterno?”
Questi non sono quesiti di poco conto in quanto influenzerebbero tutta la lezione dando ad essa il
tipo di piega decisa dal relatore.
COSA È L’EDUCAZIONE SESSUALE?
“L’educazione alla sessualità dovrebbe essere un percorso educativo che miri a promuovere consapevolezza di sé e degli altri. Che aiuti nella gestione delle emozioni al fine di poter costruire relazioni sane e rispettose.”
Il rischio però di inserire l’educazione sessuale nella scuola è quello che “gli esperti” preposti a spiegare questo delicato argomento a giovani alunni, siano sempre i soliti noti, ossia coloro che vanno nella direzione del pensiero dominante i quali, in nome della scienza, tendono a portare tutto sul piano della genitalità, come peraltro ha dimostrato l’infelice uscita di Appendino con il suo “Avete paura del sesso…”.
Oppure approfondendo temi come l’uso dei contraccettivi e sull’importanza di poter raggiungere una soddisfazione sessuale magari affrontando anche la libertà di scelta se essere maschio o femmina ecc.
Un’educazione sessuale quindi guidata verso una direzione che ormai sembra irrinunciabile, volta a zittire tutti coloro che osassero esprimere opinioni fuori dal coro coinvolgendo magari associazioni che promuovono ideologie e il totale disordine sessuale.
Questo purtroppo è già successo in qualche scuola italiana.
NON È CON DUE ORE
di “educazione sessuale” settimanali che si insegna il rispetto come alcuni vorrebbero farci credere.
Ciò è in primis dovere e responsabilità della famiglia ed i ragazzi a scuola dovrebbero arrivarci già “istruiti”.
È in famiglia infatti che si impara il rispetto reciproco.
Vero è che le famiglie stanno vivendo oggi più che mai momenti di grande fragilità. Tanti sono i problemi con i quali devono fare i conti.
Economici, relazionali, divorzi, conflitti ricorrenti che diventano causa di sistemi familiari disfunzionali.
In questo senso devono allora essere orientati gli sforzi, dedicando alle famiglie sostegno e garantendo loro aiuti sia materiali che psicologici.
Inutile gravare la scuola, che già fatica a portare avanti il proprio compito lavorando sempre in emergenza, visti i tanti problemi con i quali, ogni giorno, si deve confrontare.
Sono previsti già dai programmi scolastici argomenti che parlano di bullismo e della sua prevenzione, che mettono in guardia i ragazzi dal pericolo della rete e dalle insidie che nasconde facendole passare per buone.
Temi che parlano di emozioni, relazioni, della gestione delle emozioni, dell’amicizia, dell’importanza di imparare a rispettare i propri confini e quelli altrui.
Il primo contesto di educazione rimane comunque la famiglia che si realizza attraverso il dialogo e l’esempio quotidiano.
Non è necessario quindi, come sostengono molti, entrare nello specifico di un argomento tanto intimo e delicato per il quale non tutti i ragazzi hanno raggiunto lo stesso grado di maturazione per affrontarlo.
VORREI ALLORA RASSICURARE APPENDINO sul fatto che chi crede che la scuola non sia il luogo ideale per parlare di sesso abbia paura del sesso.
No, nessuna paura, nessun pregiudizio, nessun moralismo, solo la consapevolezza che ogni cosa ha un proprio spazio, ogni frutto la sua stagione e che c’è un tempo per ogni cosa.
Siamo consapevoli che la sessualità dia il meglio di sé solo se vissuta nell’intimo di una relazione d’amore fedele e adulta.
Tutto il resto non fa che farle perdere la freschezza e lo stupore che invece la caratterizzano e magari non ci crederà, cara onorevole Appendino, ma chi pensa che la sessualità sia cosa molto delicata, da trattare con attenzione, sono coloro che riconoscono che il sesso è elemento importante e per questo lo proteggono da intrusioni che hanno un unico obiettivo: sporcarlo.
Angela D’Alessandro
Prolife insieme
www.prolifeinsieme.it
