Budapest, politici italiani al Pride per reclamare “diritti” già concessi

https://www.unita.tv/politica/senatori-m5s-al-budapest-pride-contro-le-politiche-di-orban-e-per-i-diritti-lgbtq/100028/

Quella dei 5 stelle è ormai diventata una lotta inarrestabile, non solo in Italia ma anche all’estero, in Ungheria per la precisione.
All’opposizione, come i gladiatori dell’antica Roma, pronti a dare spettacolo di sé all’Europa. Accaniti sostenitori delle giustizie sociali eccoli pronti a sostenere la comunità lgbtq contro le politiche di Orban, per difendere i diritti di queste categorie “discriminate”.
“L’assemblea ungherese ha approvato a maggioranza un provvedimento che garantisce alle coppie omosessuali quasi tutti i diritti delle coppie sposate, ad eccezione delle adozioni che restano vietate.” ( Cit. dal web).
Vorrei proprio partire da questa scelta del governo ungherese nei confronti di queste categorie per fare una riflessione.
Se le coppie omo hanno adesso ottenuto il diritto ad essere riconosciute civilmente pari alle coppie etero, tranne che per le adozioni, cosa vogliono ancora?
Questi carrozzoni carichi di odio ideologico verso chi la pensa diversamente da loro rivendicano in realtà pratiche aberranti come l’utero in affitto, leggi bavaglio sulla falsariga del ddl Zan ecc.
Una sfilata, più che con obiettivi di inclusione, con la chiara intenzione di dividere, in quanto la tolleranza di queste persone è pari a zero, nonostante sulla “comprensione” abbiano costruito il loro credo.
Questa poca clemenza prende forma quando si ergono a giudici nei confronti di politici, di prolife sbeffeggiandoli anche pesantemente.
Offendendo le figure di Gesù e di Maria attraverso l’esposizione di immagini oscene, fino a diventare vilipendio della religione cattolica.
Senza il minimo scrupolo verso la sensibilità del popolo cristiano.
Pronti a calpestare i diritti delle donne (con la pratica dell’utero in affitto) che spesso si prestano a diventare incubatrici per soddisfare la voglia egoistica di genitorialità di due uomini.
Donne che devono obbedire ai dettami dell’acquirente su cosa fare o non fare durante la gravidanza, cosa mangiare, cosa bere, cosa ascoltare ecc.
Questo sarebbe il rispetto nei confronti degli altri per chi rivendica il rispetto per sé?
A che servono sfilate grottesche per avere visibilità che per altro hanno? Siamo oberati dai media dalla presenza di persone omosessuali, sono ovunque, nei film, negli spot pubblicitari, nei cartoni animati. Il loro colorato vessillo spunta un po’ dappertutto, ahimè anche dove è decisamente fuori luogo.
Chi discrimina ci sarà purtroppo sempre ma non solo verso la categoria LGBT, ma verso tutti coloro che non rispondono a stereotipi convenzionali.
Non è giustificato allora tutto questo clamore urlato. Il rispetto deve essere per tutti e non mi pare di avere mai visto carrozzoni carichi di handicappati, obesi, malati mentali che “sbattano” in faccia al mondo il loro disappunto.
Cosa ci sia di essere orgogliosi andando oltre il limite della decenza è incomprensibile.
Noi di “prolife insieme” resteremo fermi nel nostro proposito di difendere la bellezza della vita e saremo sempre vigili nei confronti di questi attacchi, che hanno l’obiettivo di “sporcarla” grazie anche alla complicità di rappresentanti di partito.

Angela D’Alessandro
Comitato “ Pro-life insieme “

http://www.prolifeinsieme.it