Battaglie spirituali nel Movimento Pro-life. Don Francesco Giordano

Don Francesco Giordano. 40 Days for Life, conferenza di Barcellona
31 Gennaio 2 Febbraio 2025

                             Battaglie Spirituali nel Movimento Pro-Life

Realtà Spirituale. Oltre le semplici apparenze fisiche, oltre i meri fenomeni

“… [10] attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. [11] Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. [12] La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. [13] Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. [14] State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, [15] e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. [16] Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; [17] prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio.[18] Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi.” (Efesini 6:10-18)

Quando si pensa alla guerra spirituale, vengono in mente queste parole di San Paolo alla fine di una delle sue quattro Lettere della prigionia. È interessante che sia proprio in questa epistola, perché Efesini 3 tratta delle profondità della Divinità di Dio. Essa è usata nella Liturgia del Sacro Cuore, quindi quella agli Efesini è un’epistola ricca di teologia spirituale, poiché l’attenzione non è rivolta solo sul male che affrontiamo, ma sulle profondità della bontà di Dio. Dopo tutto, è necessario avere acume spirituale per vedere Dio, anche se Egli si è Incarnato per insegnarci le verità divine in modo umano, per insegnarci non solo chi è Dio Padre, ma anche chi siamo noi. Egli si abbassa a noi nella Sua kenosis, ma noi dobbiamo prepararci volontariamente a stare dritti per ricevere il Suo dono. Non possiamo essere diabolicamente piegati in noi stessi, incurvatus nimis, incapaci di vedere ciò che Dio ha in serbo per noi a causa di una volontà corrotta. Questa preparazione è davvero al cuore della vita spirituale, la maratona a cui San Paolo accenna in 1 Corinzi 9,24-27. Ci vuole tempo, riflessione e virtù per correrla correttamente. Ci vogliono le disposizioni di generosità, distacco e umiltà per guardare costantemente a Dio e ai Suoi angeli e santi, affinché non cadiamo, ma camminiamo con coraggio e forza verso il nostro fine. Per raggiungere il bonumiustum — la carità (bonum, bene) e la giustizia (iustum) a cui la vita morale tende — ci vogliono prudenza e temperanza, dopotutto.

Domani concludiamo il Periodo Natalizio con la Festa della Presentazione di Gesù al Tempio (Candelora), quindi trovo opportuno menzionare il Natale, visto che ho appena parlato dell’Incarnazione di Dio. Durante il Giorno di Natale, la Chiesa ci offre tre Messe: di Mezzanotte, dell’Aurora e del Giorno. La prima Messa sottolinea la natura umana di Cristo, la seconda sottolinea la Sua Natura Divina, e la terza sottolinea la Sua Regalità. Per comprendere Nostro Signore, bisogna essere disposti ad andare oltre le apparenze. Alcuni diranno che è solo il figlio del falegname. Altri andranno oltre e diranno che è un taumaturgo che fa miracoli. Altri ancora diranno che è il Messia, come la donna samaritana in Giovanni 4, ma pochi vedranno Dio, come leggiamo nelle famose dichiarazioni di San Pietro in Giovanni 6 e Matteo 16. Andare oltre le apparenze superficiali per leggere nel cuore — proprio nel proprio e in quello degli altri — è necessario per la vita spirituale in generale e per le nostre battaglie spirituali in particolare. Dobbiamo essere consapevoli delle realtà spirituali che si celano sotto la superficie di tutto ciò che facciamo e affrontiamo nella vita, specialmente nel lavoro che facciamo in difesa della vita di ogni bambino non nato che cerchiamo di salvare.

Non so se avete visto il film del 2023 Nefarious, ma se non l’avete visto, ve lo consiglio caldamente. La trama è la seguente: un noto omicida seriale, Edward Brady, sta per essere giustiziato alle 23:00 del 2 novembre, Festa di Tutti i Defunti. Il Dr. James Martin viene chiamato per sostituire il Dr. Alan Fischer, che si è suicidato dopo aver intervistato Edward; infatti, la pellicola comincia proprio quel suicidio incomprensibile. Il movimento misterioso del certificato medico rivela che c’è qualcosa di più di quanto appaia. Il destino di Edward Brady ora dipende dalla diagnosi del Dr. Martin. Se il Dr. Martin decide che Edward è sano di mente, sarà giustiziato, ma se lo dichiara malato di mente, Edward sarà risparmiato. Edward sostiene di essere posseduto da un demone chiamato “Nefarious” e che il Dr. Martin compirà tre omicidi entro la fine della giornata. Il Dr. Martin inizialmente rifiuta le affermazioni di Edward, ma man mano che la conoscenza del demone della vita del Dr. Martin si dimostra precisa, lo scetticismo del medico inizia a svanire. Per uno spettatorecristiano, è facile capire quando parla il demone o quando parla il povero Edward. Tuttavia, nessun altro sembra capirlo. Ad esempio, è molto chiaro che, quando Edward chiede un ultimo pasto con del cioccolato per poi cambiare improvvisamente idea, non si tratta della stessa persona. In generale, il peso delle affermazioni di Nefarious spaventa il Dr. Martin, anche se persiste nel pensare di parlare semplicemente con Edward. È pieno di rabbia e dubbi su stesso, soprattutto quando viene accusato di aver fatto l’eutanasia a sua madre e di aver fatto abortire alla sua ragazza il loro bambino. Ancora non capisce che Nefarious è dietro tutte queste decisioni morali, cioè che è lui a tentare queste povere persone ignare. Con il destino di Edward appeso a un filo, il Dr. Martin deve prendere una decisione fatale basata sulla sua diagnosi professionale, mentre lotta con i suoi sentimenti personali di paura e disgusto, e il conflitto di interessi che creano. Finisce per prendere la decisione che porterà alla morte del povero Edward Brady, mandandolo all’inferno, proprio come Nefarious aveva desiderato.

Questo film non solo mostra la connessione diabolica con l’aborto, l’eutanasia e altri temi a noi cari, ma dimostra anche quante sfumature ci siano nelle battaglie spirituali che affrontiamo quotidianamente. C’è un mondo che non vediamo che è più reale di quello che vediamo. Solo perché non lo vediamo, dopotutto, non significa che non esista. È proprio a questo mondo che San Paolo allude quando conclude la sua Lettera agli Efesini. Tuttavia, abbiamo speranza. Siamo in contatto con Cristo, con il Logos, che ci aiuta a dare un senso a tutto. Quante volte mi sveglio nel cuore della notte sentendo che devo andare a pregare davanti a Nostro Signore nella mia Cappella. Quante volte lascio la Cappella con la pace che lo Spirito Santo, il Consolatore, ha infuso in me, mentre vedo passo dopo passo ciò che devo fare per affrontare e risolvere i problemi che mi si pongono. Quante volte il ricorso al Rosario ha lo stesso effetto! Dopo tutto, Nostra Signora è la Sposa dello Spirito Santo. Se crediamo in Dio, dobbiamo credere nel mondo spirituale, poiché Dio è Spirito. Dobbiamo credere che l’animazione stessa della vita sia spirituale. Lanima è alla radice dell’animazione.

La Vita Intellettuale, la Vita Spirituale, la Verità e la Bontà

Come esseri umani, siamo proprio l’orizzonte dell’eternità, come direbbe San Tommaso: horizon aeternitatis. Non siamo semplicemente animali, né angeli. Siamo nel mezzo, tra angeli e animali. Possiamo simpatizzare con entrambi. Ciò che ci distingue dagli animali è la nostra capacità di ragionare con le nostre facoltà, il nostro intelletto e la nostra volontà. Gli animali hanno passioni. Noi condividiamo con loro le passioni. Abbiamo le passioni irascibili e concupiscibili. Quando vediamo un gelato, vogliamo mangiarlo mossi dal desiderio concupiscibile, o quando vediamo qualcosa che non ci piace, proviamo disappunto mossi darepulsione irascibile. Tuttavia, avere integrità significa controllare queste passioni tramite l’uso sviluppato delle facoltà dell’intelletto e della volontà. Tale integrità era uno dei doni preternaturali che avevamo prima della Caduta, nello stato detto prelapsario. Dopo la Caduta, nello stato postlapsario, devo specificare “sviluppato” perché ci vuole tempo per imparare l’autocontrollo. Questo non accade negli animali, anche se studi accurati citati da Alasdair MacIntyre mostrano la complessità del loro comportamento. Per esempio, gli studi sui delfini ci hanno dato molto su cui riflettere in questo campo. Cosa è sviluppato? La capacità linguistica è qualcosa di tipico delle anime più elevate. Più elevata è la dimensione spirituale, più chiara, precisa e profonda è la capacità linguistica. Dopotutto, Nostro Signore è chiamato il Logos, la Parola. In una sola Parola, tutto è conosciuto. Dio conosce tutto dentro di Sé, ci ricorda San Tommaso. Anche gli angeli hanno una conoscenza intuitiva, anche se non tanto quanto Dio, poiché sono creature e sono limitati dalla loro comprensione della realtà. Un angelo non conosce le creature ricevendo dall’oggetto conosciuto la forma della sua conoscenza, ma piuttosto conoscendo stesso così come le idee innate che Dio gli ha dato al momento della sua creazione, che lo fanno partecipare alla conoscenza che Dio ha delle creature. Una sostanza spirituale conosce altre cose conoscendo stessa come causa di esse o come loro effetto. Poiché non siamo completamente spirituali, ma animali razionali, apprendiamo tramite i sensi passo dopo passo, in quello che si chiama intelletto discorsivo. La vita spirituale è molto legata alla facoltà dell’intelletto che “legge dentro” (intus legere) la realtà.

L’intelletto discorsivo diventa sempre più intuitivo e capace di comprendere le cose nel corso del tempo. Ecco perché, per lottare per regolare i nostri appetiti o passioni concupiscibili e irascibili, si deve formare la facoltà della volontà, altrimenti nota come appetito razionale, mediante la facoltà dell’intelletto che, a sua volta, è informata dalla Fede. Questa è la chiave quando Michael Augros parla della distinzione tra animali e persone umane (persone umane specifiche, non persone angeliche, non persone divine, ma persone umane). Il linguaggio è la differenza fondamentale. Il linguaggio ci permette di comprendere gli universali, cioè di comprendere i principi al di sopra dei fenomeni concreti che sperimentiamo. Pertanto, possiamo andare oltre le semplici apparenze. Augros fa l’esempio di quando allo zoo vede una giraffa. La giraffa non parla un altro linguaggio, come una persona che parla cinese o un’altra lingua. È su un piano radicalmente diverso. La giraffa semplicemente non può parlare un linguaggio che comprenda i principi, un linguaggio formato dalla grammatica. Tra una persona che parla cinese e una che parla inglese, entrambe possono comprendere alcuni universali allo stesso modo, poiché entrambe hanno grammatiche. Entrambe hanno uno sviluppo della comprensione della vita nelle sue profondità; quindi, la dimensione spirituale si fonda sulla capacità linguistica della facoltà dell’Intelletto. È una capacità con molto potenziale e deve essere formata di conseguenza, come vediamo nella formazione della coscienza, il cum scientia (“con conoscenza”).

L’Intelletto giunge a comprendere ciò che è vero da ciò che è falso per guidare la volontà a fare ciò che è buono e a evitare ciò che è malvagio, il che costituisce la base stessa della vita morale, cioè la synderesis. Ciò che è vero è un adeguatio intellectum ad rem. È comprendere la realtà, non cambiarla. Quando il linguaggio prende una sua strada, tenta di plasmare la realtà. Questa si può definire ideologia, come vediamo con il movimento gender e tutta la cosiddetta Rivoluzione sessuale. Simone de Beauvoir, per esempio, dice che donna non si nasce ma lo si diventa. In sostanza, è una nominalista, unideologa che cerca di plasmare la realtà con le parole. Il linguaggio è ciò che può definire la realtà, quindi ha bisogno di essere guidato dalla verità, da ciò che è la realtà e dalla possibilità di poterla definire. Il linguaggio non può pretendere di plasmarla come fa la filosofia nominalista. Anzi, spesso mi piace dire che lideologia consiste nel far coincidere la realtà con una propria idea; è letteralmente lopposto della definizione di verità. Mi piace definirla come adeguatio rem ad intellectum. Mi sto già addentrando in alcune questioni spinose, perché fanno parte della guerra spirituale in cui siamo coinvolti. Per molti versi, la guerra spirituale consiste nellaffinare il nostro intelletto secondo ciò che è vero per formare la nostra volontà a cercare ciò che è veramente buono per noi. Spesso cerchiamo beni apparenti e questo ci porta alla miseria che vediamo intorno a noi. Le persone “cercano lamore nei posti sbagliati”, come direbbe la famosa canzone di Johnny Lee del 1980. Oggi, ironia della sorte, siamo addirittura oltre il sesso. Molti giovani non fanno molto sesso. Sono troppo affascinati da tutto ciò che la tecnologia ha da offrire. Stanno diventando, per molti versi, transumani e postumani, e questo è proprio ciò che vogliono i demoni. I demoni vogliono cancellare limmagine di Dio, perché il peccato da solo non può cancellarla. Il peccato ci toglie la somiglianza con Dio, ma non la nostra immagine, precisa San Tommaso. Togliere la nostra immagine significa togliere la nostra natura, renderci diversi da Dio. Essere transumani, in fondo, significa essere postumani. Oggi siamo in un mondo il cui ordine è capovolto, e questo anche nel mondo accademico cristiano. Invece di basare le nostre convinzioni sulla realtà andando in ordine, prima sulla Rivelazione (e sulla Tradizione), poi sulla filosofia, poi sulle scienze naturali e infine sull’esperienza, oggi cominciamo con l’esperienza, poi passiamo alle scienze naturali e alla filosofia, per concludere infine con la Rivelazione che certifica le nostre convinzioni dell’esperienza tangibile. Questo si vede anche nel recente libro di Richard e Christopher Hays, The Widening of God’s Mercy: Sexuality within the Biblical Story.

L’influenza Angelica e Demoniaca nella Guerra Spirituale

Ho parlato degli angeli e dei demoni nel corso di questa guerra spirituale. La Chiesa insegna autorevolmente che la Sacra Scrittura afferma l’esistenza degli angeli e dei demoni. Se cominciamo dai demoni, biblicamente parlando, il nostro Salvatore si è impegnato in molti esorcismi durante la Sua missione pubblica. Il messaggio è che Gesù non è solo un guaritore, ma il Redentore. Egli non è nemmeno un redentore astratto, cioè colui che libera l’uomo dall’alienazione e dall’egoismo. Egli redime concretamente l’uomo da un nemico personale malevolo, inaugurando il Regno di Dio. Padre Bonino lo riassume bene quando scrive: “La dimensione cosmica di questo combattimento, che non si svolge su scala umana, sebbene gli esseri umani siano attori decisivi in esso, sottolinea la necessità assoluta di combattere sotto la guida di Cristo.” Egli fa poi esplicito riferimento a Efesini 6. I demoni a cui si riferisce San Paolo non sono semplicemente personaggi fittizi. La Rivelazione non ha uno scopo puramente pratico, come vorrebbero Hobbes e Spinoza. Non riguarda solo la moralità. Esiste un mondo spirituale che non vediamo. Mi piace sempre citare George Bernard Shaw: “Se tu hai una mela e io ho una mela, e ci scambiamo le mele, tu ed io avremo ancora ciascuno una mela. Ma se tu hai un’idea e io ho un’idea, e scambiamo queste idee, allora ognuno di noi avrà due idee.” Il mondo delle idee, il mondo spirituale, è più di quanto possiamo descrivere materialmente. Se Kant non riesce a spiegarlo, ciò non significa che non esista. Infatti, proprio perché è fuori dallo spettro di questi filosofi, essi non sanno cosa fare con le conseguenze morali di una tale perdita di spiegazione metafisica della realtà. Così, Kant riduce la vita morale a un imperativo categorico: fai qualcosa perché devi, anche se non sai perché. Questo chiaramente non è soddisfacente per l’intelletto, e come conseguenza si arrivaagli odierni tempi confusi in cui viviamo dopo la Rivoluzione Sessuale del 1968. È un’inconsapevole rivolta contro Kant. Così, come combattiamo contro i veri demoni, combattiamo anche contro le filosofie, contro i sistemi di pensiero, in questa guerra in cui siamo immersi. Dobbiamo esserne consapevoli. Tutto ciò riguarda l’intelletto e la volontà.

Bonino spiega, ad esempio, che gli angeli “sono stati banditi dalla nostra vita quotidiana dallo sviluppo egemonico di una cultura in cui il successo della ragione tecnologica ha screditato le altre dimensioni della vita della mente”. Così, gran parte del Cristianesimo oggi è privata di questa fonte di conoscenza, lasciando il cosmo agli scienziati e riducendo la fede alla vita morale, in contrasto con la massima agere sequitur esse, che agire segue l’essere. La vita morale segue l’essere. La Teologia Morale segue la Teologia Dogmatica. Quindi, l’Angelologia, come parte della Teologia Dogmatica, ha per noi un valore liberatorio. “Ribadendo l’assoluto primato dello spirito in netto contrasto con la materia, l’angelologia riporta l’uomo alla sua vera dimensione, che dipende dalla sua componente spirituale.”Naturalmente, non intenderei il “contrasto con la materia” come una sorta di contrapposizione. Nella Teologia Cattolica, esiste un’armonia tra gli esseri, tra le discipline, ecc., che segue il principio dell’et-et regolato da una gerarchia, non dell’aut-aut. Oggi ci troviamo in un mondo in cui tutto sembra essere bianco o nero, nel quale le persone parlano in camere dell’eco. C’è una perdita di comunione tra la gente perché s’è persa la visione comune che la Chiesa per secoli ci ha dato. Grazie a tale visione, tuttavia, gli angeli ci aiutano a potenziare e a rafforzare il nostro essere, la nostra dimensione spirituale, che è guidata dalle facoltà dell’intelletto e della volontà. Bonino spiega ulteriormente: “Prendere gli angeli sul serio significa evitare il rischio (che è insito in un faccia a faccia tra l’uomo e Dio) di favorire categorie esclusivamente antropologiche o psicologizzanti nell’approccio al mistero di Dio, anche se esse sono molto più strette e ambigue delle categorie universali della metafisica, che abbracciano l’ordine fisico così come quello spirituale.” Questo ci aiuta a comprendere l’interazione tra i due ordini; quindi, non è difficile per noi credere nella comunione dei santi e degli angeli che rendono il Regno di Dio realmente presente, già operante come una gloria creata di Dio che conosce, ama e serve Lui ora con la speranza di godere di Lui in eterno. Non stiamo proclamando una utopia che rapidamente diventa una distopia, perché non ha una visione piena della realtà. Abbiamo una visione piena, universale e profonda della realtà, proprio come sottolinea Efesini 3:

[16] perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell’uomo interiore. [17] Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, [18] siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, [19] e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.” (Efesini 3, 16-19).

Dobbiamo renderci conto che ci sono tre buone ragioni per comprendere il ruolo dei demoni nel nostro cammino: “1) Prima ragione, la vita morale di ogni essere spirituale ha una dimensione drammatica, vista la possibilità della dannazione eterna, che si è concretamente realizzata nel caso dei demoni. 2) Seconda ragione, questo combattimento ha una dimensione sociale e persino cosmica: l’avventura morale e religiosa di ogni vita umana è intrecciata in una storia, in un dramma che si estende molto oltre le singole storie e persino oltre la storia collettiva dell’umanità. 3) Terza ragione, l’uomo in questo combattimento non combatte ad armi pari.” Dio, gli angeli e i demoni, infatti, non sono semplici proiezioni umane simili agli idoli, come Feuerbach riduttivamente affermerebbe.

La Chiesa ha sempre insegnato che, per quanto possano inclinare l’uomo al male morale, nessuno di questi fattori lo costringe. Per quanto grande sia l’influenza delle forze esterne, il peccato ha la sua origine nella libera scelta della volontà umana, che ne porta tutta la responsabilità. Mille tentazioni non fanno un peccato, dopotutto. Infatti, ogni volta che acconsento a una tentazione, mi faccio estraneo a me stesso, al mio vero e libero io. (cfr. Efesini 4:27) Permetto a un fattore esterno di guidarmi, fino al punto di possedermi, come vediamo nella pellicola Nefarious. Brady ha aperto una porta ai demoni ed essi sono entrati per possederlo. Non è più stato libero. Aveva bisogno di un salvatore. Aveva bisogno di Gesù. Aveva bisogno dell’aiuto dei membri del Regno di Dio, ma nessuno era lì ad aiutarlo. Il diavolo amplifica e organizza i miei fallimenti fino a farmi diventare schiavo del suo malvagio disegno quando “non faccio il bene che voglio, ma il male che non voglio” (Romani 7:15). Per l’uomo peccatore, questa è la dimensione impari della lotta. Per questo c’è un invito urgente a utilizzare le armi che Dio ci ha fornito: i sacramenti e i sacramentali. Mentre i sacramenti operano ex opere operato e sono più efficaci quando il terreno è preparato per loro ex opere operante, i sacramentali operano principalmente ex opere operante, quindi l’“operante”, il fedele, deve lavorare per sviluppare la sua vita spirituale in modo profondo e vigile, in unione con Cristo e i membri del Suo Regno, per poter combattere con successo i veri nemici delle tenebre che ci circondano.

Conclusioni:

La vita spirituale e le sue battaglie nel Movimento Pro-Life

L’attività diabolica è molto presente nella nostra società, una società in cui le persone sono incessantemente distratte dal loro fine, Dio. Come ricorda il Catechismo di San Pio X sin dal primo paragrafo, siamo fatti per conoscere, amare e servire Dio in questa vita e per goderLonell’altra. Questa è la nostra causa finale, come la definirebbe Aristotele. Le cause efficienti, materiali e formali che vi conducono sono secondarie, ma ugualmente importanti per aiutarci a raggiungerla. In una società di totale distrazione, descritta da Gábor Maté in modo eccellente nel suo libro Scattered Minds, dobbiamo essere concentrati. Dobbiamo dedicarcialla preghiera, in particolare alla preghiera di adorazione, che ci aiuta a capire come deve essere la nostra preghiera di domanda e di espiazione, e come la nostra preghiera di ringraziamento. Dobbiamo pregare con poche parole, come Gesù ci ha insegnato nel Suo Discorso della Montagna (cf. Mt 6,7-8). Spesso trovo che la preghiera silenziosa nelle profondità della notte sia esattamente ciò di cui ho bisogno per mettere insieme i miei pensieri. Chiedo a Gesù di aiutarmi a mettere ordine nei miei pensieri, e ogni volta sono stupito dai risultati. I problemi che sembravano insormontabili quando sono entrato nella cappella li percepivo come futili quando ne sono uscito.

Oggi oltre alle menti distratte e disperse, si nota come le persone siano sempre più lontane le une dalle altre a causa delle distrazioni tecnologiche di ogni tipo, ma anche come il valore della persona sia diminuito notevolmente. Questo è particolarmente evidente negli ambiti dei quali ci occupiamo: l’aborto e l’eutanasia.
S
appiamo che per i satanisti l’aborto è un sacramento.

È intoccabile, come abbiamo visto nelle reazioni che le nostre vittorie legali suscitano. Abbiamo visto come abbiano alcune festività, come Halloween, che diventano sacre. È molto simile ai rituali pagani che si svolgevano dove poi è apparsa la Madonna di Guadalupe. Non si tratta di una pratica nuova. Abbiamo combattuto contro l’uccisione dei bambini nel grembo materno secoli fa. Ci sono numerose documentazioni su questo, quindi risparmierò i dettagli, ma è chiaro che è parte della “metastoria”, e come la definirebbe Christopher Dawson, illuminato dalla visione della storia di Sant’Agostino, “metaxy”. Dobbiamo capire che siamo nel mezzo di una guerra cosmica e storica e fare nostra questa visione per comprendere le battaglie in cui siamo coinvolti quotidianamente. Avere questa comprensione aiuta a dare senso a tutto ciò che viviamo. Questo senso, a sua volta, ci aiuta a lottare con più perseveranza.

Viviamo in una società così diabolica che è necessario che un demone cinematografico ci riporti alla realtà. Non è un prete, ma un demone, che ci dice queste verità. Sì, è in una pellicola che vuole istruirci sui demoni, ma che fa vedere come le persone siano più attrattedal demoniaco che dal bene. Gesù, infatti, spesso ordinava ai demoni di non parlare, anche quando annunciavano chi Egli realmente fosse, perché non voleva che da simili fonti venisse ascoltata neanche la verità (cf. Luca 4,41), perché, anche quando dicono il vero, tale illuminazione intellettuale non è destinata al bene, ma è orientata al male. L’illuminazione è una comunicazione della verità che mira a indirizzare la persona a cui è comunicata verso Dio, come spiega San Tommaso.

Tutto tende a Dio, al Vero, al Bene, alla società ordinata.Bonino spiega che l’ironia della società diabolica è che essa non può nemmeno essere autosufficiente. Il male, dopotutto, è un parassita del Bene, e l’anarchia caotica è un parassita dell’Ordine. Il punto di riferimento è sempre Dio, il Bene, il Vero, Colui che crea e ordina ogni cosa. La società diabolica rifiuta ogni riferimento a ciò che è Vero e Buono, limitando “la sua ambizione a garantire la più o meno pacifica convivenza degli individui, che incidentalmente sono spesso considerati completamente cattivi e guidati solo dall’interesse personale.” In molti modi, oggi tutto questo diventa sempre più. Tuttavia, si può paragonare al Purgatorio, perché per noi c’è ancora speranza. Infatti, nella nostra società, in molti modi, a differenza dell’Inferno, c’è ancora del bene che ci preserva dai veri effetti del peccato. Quindi non vediamo gli autentici malefici effetti dei nostri peccati. In Inferno, gli effetti concreti si manifestano subito, e c’è una crescita esponenziale del male. Per noi qui presenti, la consapevolezza del peccato dell’aborto, ad esempio, è molto concreta, soprattutto quandoleggiamo che ogni anno sono praticati ancora 45 milioni di aborti in tutto il mondo, il che lo rende più grave genocidio della storia conosciuta, ma, come tutte le morti oggi, tali questioni per le masse sono anestetizzate affinché non siano consapevoli del male che avviene dietro le bianche pareti dei nostri ospedali.

L’illuminazione da parte di Dio è davvero ciò che è necessario, ma deve essere ricevuta liberamente. Il Prologo del Vangelo di San Giovanni conclude:

[9] Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. [10] Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. [11] Venne fra la sua gente, ma i suoi non lhanno accolto. [12] A quanti però lhanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, [13] i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.” (Giovanni 1, 9-13)

È chiaro che in effetti molte persone non ricevono la Parola, l’illuminazione di Dio, ma cercano proprie fonti di illuminazione. Ma coloro che la ricevono, sono rafforzati da Dio. Come Dawson ama mostrare nelle sue opere, viviamo in una società in cui la guerra è tra credenti e non credenti, e io estendo la definizione di “credenti” a significare tutti coloro che sono aperti alla verità.

Quello che dobbiamo considerare in questa guerra spirituale, tuttavia, è che “l’attività demoniaca è integrata, come quella degli angeli, nel governo del mondo della Provvidenza. In tutto Dio opera per il bene.” (Romani 8:28) e per la Sua maggiore gloria, inclusa la malvagità dei demoni. Questa assoluta sovranità di Dio è l’insegnamento teologico fondamentale” sulla questione dell’opera dei demoni nella Summa Theologiae.
Questo ci dà
motivi per cui sperare. Possiamo rivolgerci a Dio, e Dio continua a parlare attraverso coloro che sono generosi in carità, distaccati dalla mondanità, e umili abbastanza da riconoscere il loro posto. È più facile per noi comprendere la fonte della grandezza che vediamo nei santi quando i santi riconoscono i loro limiti, dopo tutto. I santi cercano la grandezza di Dio ma riconoscono i loro limiti. Possono relazionarsi con gli altri in modo autentico e caritatevole. L’uomo è creato a immagine di Dio, ma cresce nella Sua somiglianza man mano che sceglie di fare la volontà del Padre. Pertanto, naturalmente, possiamo dire che tutti gli uomini sono a immagine di Dio, ma solo per grazia crescono in una somiglianza filiale con Lui (dopo che Egli li ha adottati nel Suo Regno tramite il Battesimo), e nella gloria Lo godono nell’aldilà. Questo è un messaggio di speranza per tutti noi.

Viviamo in un mondo dove la nostra missione pro-life è sempre più complessa, perché il post umanesimo del movimento transumanista è fondamentalmente diabolico, dal momento che cerca di distruggere l’immagine naturale di Dio nell’Uomo. In nome della dignità umana, umanisti come Pico della Mirandola hanno inaugurato il mondo moderno, ma una volta che l’uomo è stato esaltato solo in quanto uomo e non perché creato a immagine di Dio, non ci può stupire che oggi l’uomo venga scartato, e la tecnologia, che dovrebbe essere la causa efficiente e strumentale, è lodata come sostituto dell’uomo stesso. Ciò emerge anche da tutte le preoccupazioni sollevate dall’Intelligenza Artificiale. È chiaro che siamo consapevoli che l’Intelligenza Artificiale non sia una vera intelligenza. Non ha l’anima capace di comprendere che essa è ciò che è. L’arroganza di creare un’anima come solo Dio può fare lascia il tempo che trova.

Con tutta questa valanga di ostacoli da affrontare, certamente realizziamo i nostri limiti, ma riconosciamo anche che “Il nostro aiuto è nel nome del Signore che ha fatto cielo e terra.” (Salmo 124:8) Con questa fede riconosciamo l’obbligo morale di vivere secondo il Vangelo, soprattutto secondo gli insegnamenti di Gesù nel Suo Discorso della Montagna che non aboliscono la Legge, ma la portano a compimento. (cfr. Mt 5,17). Per questo cerchiamo di rimanere uniti a Lui, come nostro Signore ci mostra durante la Sua preghiera al Padre, “perché siano una cosa sola, come noi” (Giovanni 17:11) Perciò, è per questo che dobbiamo cooperare tra di noi nel Movimento Pro-Life, mettendo i nostri talenti a servizio del bene della missione più grande, cercando di mettere da parte le nostre differenze, concentrandoci sulle nostre missioni particolari, ma unendoci per la missione più grande che è quella di salvare le persone umane dalle grinfie delle nefasti forze demoniache contro le quali stiamo veramente combattendo con l’aiuto di Dio, Lui “che ha fatto cielo e terra.”
Dio vi benedica tutti nei vostri santi impegni!

Don Francesco Giordano

Presidente del Comitato “ Pro-life insieme “

Alcune foto dell’incontro di 40 days for life a Barcellona

Sala conferenze
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