Egregio Direttore,
mi permetta di replicare all’ articolo ” Bambini e pornografia.Alberto Pellai:” Club del sesso a 9 anni sul telefonino”. https://www.corriere.it/salute/figli-genitori/25_novembre_25/bambini-e-pornografia-alberto-pellai-club-del-sesso-a-9-anni-sul-telefonino-5f7a6cbf-a7d2-44d2-a4ff-7a97fd4fcxlk.shtml
Secondo la testimonianza di alcune insegnanti della scuola primaria, cosa che succede sempre più di frequente ai nostri tempi “moderni e tecnologici”, in una classe è venuta alla luce l’esistenza di un “Club del sesso” di cui facevano parte bambini e bambine di 9 anni.Chi voleva farne parte doveva obbligatoriamente visionare materiale pornografico, rapporti orali a tre, con uso di oggetti…Per la repulsione provata le bambine hanno vomitato e alcune piangevano…La mia prima reazione davanti a tale notizia, è stata di raccapriccio totale; sono anche io madre e non trovo parole per esprimere il disgusto.Ma la cosa che mi lascia ancora più attonita è la risposta del dottor Pellai “…al contatto con queste immagini di questo tipo che provocano disagio, il bambino deve imparare a dire di no…” e come, le chiedo, attraverso un’ adeguata educazione sessuale a scuola (penso che lei si sia informato su cosa sia successo nelle scuole dove personaggi di ogni tipo(tralascio ogni descrizione) si permettevano di parlare ai fanciulli! Ma, vedo che non si perde anche qui l’ occasione per spingere sulla parità di genere…non sono uguali, bambini e bambine nella loro innocenza? Recentemente è venuto alla ribalta il caso della famiglia nel bosco, dalla quale il giudice ha allontanato i tre bambini perché aveva scelto un tipo di educazione non convenzionale e tutti ci siamo schierati…Riconoscendo che il succitato spiacevole episodio fa parte ormai di un problema di sanità pubblica, come lei dice; come mai, voi esperti della psiche infantile non denunciate la gravità della situazione indicando strumenti veramente efficaci, che esulino dalla sessualizzazione precoce di anime pure come lo sono i bambini, ma che puntino allo smantellamento dello strapotere delle piattaforme digitali come ha fatto Jonathan Haidt nel suo libro ” La generazione ansiosa”?
A tal riguardo, sottolineo e apprezzo le disposizioni del ministro Valditara che ha vietato l’ uso del cellulare durante le lezioni. In Italia, ancora si preferisce battere su argomentazioni come la violenza di genere,l’ omofobia ecc e non si capisce che questi contenuti devastanti,da qualche parte sfoceranno perciò maschi e femmine devono essere salvati da questo predominio digitale ed aiutati nel sempre più arduo compito di diventare dei buoni ed onesti cittadini.I governi devono costringere le compagnie telefoniche e le piattaforme digitali a verificare l’ esatta età dei fruitori nonché il materiale che viene inviato in caso di minore età. E ci devono essere leggi e restrizioni severe per chi non le rispetta, e lo stesso deve valere per le famiglie.Se un bambino fa girare del materiale pornografico in rete, perché per lui è un gioco, devono essere i suoi genitori, responsabili per lui ad essere sanzionati.Un tempo, alla crescita dei fanciulli contribuiva un intero quartiere, rione, paese.Se un ragazzino/a veniva sorpreso a fare qualcosa di illecito si riferiva il fatto ai genitori che provvedevano a rimetterlo sulla strada giusta.Oggi, come lei dottore spiega, i nostri figli sono in mano a gente senza scrupoli che per soldi non si fa alcun problema a traumatizzate, pervertire, sconvolgere le loro menti.Riflettiamo, affideremmo i nostri bambini nelle mani di pervertiti, pedofili, stupratori?
On line si trova di tutto e questo sta già accadendo…
Quanto poi, al conflitto scatenato tra uomini e donne ormai da parecchi decenni , noi come Comitato Prolife Insieme ci adoperiamo per la ricostruzione dell’ immagine dell’ uomo, della donna, della coppia, della famiglia in una realtà che ha distrutto il nucleo fondante della società con le terribili conseguenze a cui assistiamo.
Auspico, a tal proposito, una sempre maggior consapevolezza da parte delle autorità e delle famiglie, insieme ad un impegno attivo di voi esperti per porre in evidenza l’ emergenza educativa a cui stiamo assistendo, nell’ ottica di proteggere le preziose generazioni che verranno.
Maria Cariati
Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it
