Egregio Direttore,Le chiedo cortesemente di replicare all’articolo https://vastoweb.com/2025/02/abruzzo/educazione-sessuale-e-violenza-di-genere-portare-competenze-nelle-scuole/
https://www.gaeta.it/a-laquila-si-riaccende-il-dibattito-sulleducazione-sessuale-e-il-gender-pay-gap
La sessualità fa parte dell’intimità di ciascun essere umano e si sviluppa con tempi e modalità diverse in ciascuno, statisticamente prima nelle ragazze e più tardivamente nei ragazzi. Il rispetto di tale intimità dovrebbe orientare qualsiasi persona ragionevole a mantenere la problematica nell’ambito del rapporto tra figli e genitori, eventualmente assistiti da persone di loro esclusiva fiducia. Incentrare il discorso sugli “aspetti fisici della sessualità” appare non soltanto banale, ma riduce la sessualità a mera tecnica di contatti fisici e finisce per lo sconfinare nella sessualizzazione o addirittura nel grooming
“La sessualizzazione si verifica quando il valore di una persona deriva solo dal suo fascino o dal comportamento sessuale, con l’esclusione di altre caratteristiche, e quando una persona è sessualmente oggettivata, ad esempio, trasformata in una cosa per l’uso sessuale di un altro.
L’imposizione inappropriata della sessualità è particolarmente rilevante per i bambini. Chiunque (ragazze, ragazzi, uomini, donne) può essere sessualizzato.” American Psychological Association .
“Discriminazione” viene esercitata proprio da coloro che coinvolgono bambini ed adolescenti in problematiche, che devono essere personalizzate e lasciate all’intimità del singolo e della sua famiglia, a maggior ragione oggi per l’immissione di figlioli di immigrati, ai quali si deve garantire eguale rispetto.
In base alla Legge 107/2015 un programma di educazione sessuale in ambito scolastico necessita dell’avallo dei genitori preventivamente informati, ma si scontra comunque con la diversità degli alunni
I programmi di “educazione sessuale” scolastica, avviati fin dagli anni Cinquanta del XX secolo presso Stati come Svezia, Regno Unito, Francia, hanno fallito negli scopi dichiarati di evitare comportamenti asociali, gravidanze indesiderate, procurato aborto, malattie infettive sessualmente trasmesse.
Riguardo alla diversità di retribuzioni tra uomini e donne e tra persone con curriculum scolastico o con ruoli lavorativi diversi, i dati riportati sono troppo grossolani per poter formulare un qualsiasi giudizio sereno e ragionevole.
Dott. Luciano Leone
Pediatra
Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it