https://www.maremmaoggi.net/aborto-piu-della-meta-del-personale-sanitario-e-obiettore/
Egregio Direttore,
Mi permetta di sottolineare alcuni punti del vostro articolo che hanno particolarmente attirato la mia attenzione.
Obiezione di coscienza è elemento oggettivo
Vorrei partire dalla vostra affermazione secondo cui i motivi per i quali una donna ricorre all’ aborto sono sempre “insindacabili” mentre i motivi che spingono i medici all’obiezione di coscienza sono di carattere personale. In realtà, come sicuramente a voi noto, il Giuramento di Ippocrate al quale ogni medico deve prestare fedeltà da secoli, per poter esercitare la sua professione carica di responsabilità, si basa su una condizione essenziale ovvero “non nuocere”.
Mi pare evidente che nella procedura di interruzione volontaria di gravidanza dove il feto è letteralmente soppresso, questa condizione non sia rispettata. Quindi l’obiezione di coscienza non è un elemento soggettivo ma oggettivo, che fonda le sue radici nell’essenza della medicina come servizio reso all’essere umano nel preservare la vita.
Legge 194 a tutela della maternità
Il secondo passaggio che vorrei sottolineare è la natura delle motivazioni da voi definite “insindacabili” che spingerebbero la donna ad abortire, a tal proposito ci viene in aiuto proprio la tanto citata legge 194 – purtroppo spesso strumentalizzata – che si prefigge di abbattere proprio quegli ostacoli di tipo economico, lavorativo e sociale che potrebbero indurre la donna a ricorrere all’aborto. Pertanto i motivi che voi definite insindacabili sono invece definiti dalla stessa legge come ostacoli che, prendendosi carico della madre, è possibile superare…!
Basterebbe leggere la 194 per trovare espressamente indicato il suo scopo di tutela della maternità e la chiara condanna del ricorso all’aborto come metodo di controllo delle nascite. Ma questo chissà perché non si deve mai dire…
In conclusione, guardando ai fatti, i dati ci dimostrano che oggi in Italia non ci sono donne che vogliono abortire e non possano farlo, mentre purtroppo ci sono molte donne che avrebbero voluto una alternativa ma non hanno trovato nessuno disposto ad aiutarle.
L’aborto non è un diritto, l’aborto è sempre una tragica sconfitta.
Il padre di tutti i diritti è il diritto alla Vita, è grazie all’accoglienza delle nostre madri che noi oggi siamo qui a parlarne.
Spero che molte donne si uniscano in questa rete fatta di tante persone e associazioni che offrono un’altra possibilità, non rendendoci schiave di una scelta ‘obbligata’.
Noi donne dovremmo combattere per ciò che davvero ci sta più a cuore: i nostri figli.
Per Comitato “ Pro-life insieme “
Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
www.prolifeinsieme.it
https://www.maremmaoggi.net/obiezione-allaborto-pro-vita-la-legge-194-e-strumentalizzata/