La pubblicazione e la presentazione del terzo rapporto OPA sui costi dell’applicazione della legge 194/78 in Italia, con i suoi contenuti scientificamente documentati e i commenti che a vario titolo l’hanno accompagnato, hanno molte cose da dire sia alla gente comune che agli addetti ai lavori.
I dati sull’aborto (1978-2022): tra clandestinità e indifferenza
Costi dell’aborto improduttivi e danni per la salute delle donne
Innanzitutto che i costi non sono solo i miliardi di euro spesi dallo Stato in modo totalmente improduttivo, ma comprendono anche i danni alla salute delle donne e l’impatto tragico sulla demografia della nazione, e tutto questo senza che in oltre 40 anni l’aborto “legale, sicuro e gratuito” abbia mantenuto una sola delle sue promesse: gli aborti clandestini non sono spariti ma probabilmente stanno aumentando col fai-da-te; la percentuale di aborti rispetto al totale delle gravidanze sta aumentando in maniera paradossale a fronte del calo vertiginoso delle nascite; la mortalità materna non ha avuto nessun beneficio, in altre parole i dati finalmente dimostrano che l’aborto legale, sicuro e gratuito non ha evitato la morte ad una sola donna.
In secondo luogo, ma forse è la cosa più importante, la pubblicazione e la presentazione del terzo rapporto OPA palesano come oggi in Italia il discorso e il dibattito sull’aborto siano ancora pesantemente viziati dall’incapacità di guardare in faccia le cose per quello che sono. Questa incapacità va sotto il nome di anti-scientificità, la quale, a prescindere dalla buona fede di chi vi persiste, impedisce di fatto la reale comprensione del fenomeno e paralizza qualsiasi tentativo di modificare lo status quo.
Facciamo tre esempi.
1) associazione americana psichiatri: “l’aborto è per l’autodeterminazione delle donne”
L’associazione americana degli psichiatri ha da tempo chiarito che la questione dell’aborto volontario non attiene, dal loro punto di vista, alla salute delle donne ma essenzialmente alla loro autodeterminazione, per cui le donne dovrebbero essere libere di uccidere i loro figli prima della nascita a prescindere dalle conseguenze che questa scelta può avere sulla loro salute e ovviamente sulla vita dei nascituri.
https://www.apa.org/about/policy/abortion
In Italia questo tipo di discorso in termini così schietti è attualmente irricevibile, si preferisce continuare a sostenere che l’aborto non ha alcun impatto sulla salute psico-fisica delle donne nonostante la mole di dati che indicano il contrario. L’esempio più noto e ancora dibattuto è probabilmente il legame tra aborto e cancro al seno.
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1155/2022/6700688
2) contraccezione d’emergenza, cioè aborti
Si continua a negare che la contraccezione d’emergenza agisca anche inducendo aborti molto precoci, nonostante gli stessi studi che hanno consentito l’immissione in commercio delle “pillole dei giorni dopo” in Europa dicano che il blocco dell’ovulazione avviene solo in circa la metà dei casi.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30656992/
E nell’altra metà come fanno quindi ad impedire la gravidanza se non impedendo l’impianto dell’embrione in utero? Ma che sulla contraccezione d’emergenza sia all’opera una grande mistificazione lo rende evidente la stessa AIFA, quando suggerisce di utilizzare in determinate situazioni la spirale come contraccettivo d’emergenza.
Ancora una volta ci domandiamo come possa un dispositivo inserito in utero alcuni giorni dopo il rapporto sessuale impedire la gravidanza se non impedendo l’annidamento del concepito. E come questo possa essere chiamato contraccezione e non aborto.
3) Lidia Ravera :“ il feto non è un essere umano”
La scrittrice Lidia Ravera, ospite del programma Agorà lo scorso 3 ottobre su Rai 3, quando mancano circa 12 minuti al termine della trasmissione, afferma candidamente: “Io non credo che il feto sia un essere umano”.
https://www.raiplay.it/video/2024/09/Agora—Puntata-del-03102024-bb9e343d-74df-4f5c-95c0-516747c7438b.html
Ci domandiamo: è possibile immaginare una affermazione più anti-scientifica di questa uscire dalla bocca di una persona di cultura?
Eppure è questo il punto fondamentale su cui è necessario mettersi d’accordo, perché se l’essere umano prima della nascita non è un essere umano, è chiaro che cade tutta la questione, che gli obiettori di coscienza sono degli scansafatiche e che il Papa è un pagliaccio, quando dà del sicario al medico che pratica l’aborto, al medico cioè che uccide l’essere umano nel grembo della madre.
Dott. Roberto Festa
È possibile leggere l’intervista al presidente dell’OPA qui: Osservatorio Permanente sull’Aborto:intervista al Presidente,Prof. Rocchi
www.prolifeinsieme.it