Aborto: non si può pregare? Replica di “40 giorni per la vita”

Egregio Direttore,
Mi permetta di replicare all’articolo pubblicato sul suo giornale, che leggo da tempo. https://www.vanityfair.it/article/non-solo-stanza-ascolto-torino-modena-presidi-antiabortisti-40-days-for-life
In questi giorni infuriano le polemiche sull’attività di tanti volontari prolife che, a diverso titolo, si stanno dando da fare per offrire alle donne alternative concrete alla pratica dell’aborto (come succede da sempre) ma all’improvviso qualcuno se n’è accorto…in particolare allora, cosa fa la 40daysforlife a livello mondiale di così sconvolgente?
Prega davanti ai luoghi dove si pratica l’aborto perché nessuna donna sia costretta, dalle più svariate circostanze, ad abortire, come invece è sempre più evidente che avviene.
Non esiste nessun reale sostegno che incoraggi le mamme a portare avanti le loro gravidanze, in nessun momento del percorso preparatorio all’intervento e, quando c’è un problema anche piccolo, l’aborto sembra sempre l’unica risposta del sistema e della società….questo è il punto su cui la 40days si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica, l’aborto non è e non deve essere l’unica via e se vogliamo cambiare rotta e interrompere questo terribile inverno demografico in cui siamo caduti, è necessario porci delle domande urgenti su quello che è possibile fare a questo proposito.
L’iniziativa è mondiale e nasce dall’esperienza del mondo prolife che da decenni incontra le mamme e conosce molto bene il loro dolore, anche e soprattutto dopo aver abortito.
Non è possibile continuare così nell’indifferenza generale, bisogna uscire dalla propria “confort zone” e attivarsi per aiutare le nuove generazioni ad affrontare la vita, con le sue fatiche e difficoltà, aprendosi e non chiudendosi davanti ai problemi.
La preghiera fa tanta paura forse proprio perché tocca i cuori al di là di tutte le posizioni ideologiche e ci interroga nel profondo…..siamo tutti responsabili di ogni piccolo che non riesce a nascere e di ogni mamma che nel momento più delicato della sua vita si sente (ed è in effetti) abbandonata.

Prof. Maria Sole Martucci

Ufficio stampa 40daysforlife

Per Comitato “ Pro-life insieme “