Aborto: moralmente mai lecito. Dal concepimento c’è una vita

Egregio Direttore,
Ho letto l’articolo pubblicato sulla vostra rivista e chiedo cortesemente di poter commentare. https://www.elle.com/it/magazine/a63144179/diritto-di-abortire-fino-alla-diciottesima-settimana/

Rimango sorpresa, soprattutto da una frase: “(…)Direi di sì, perché a volte può servire più tempo (anche se clinicamente e moralmente è preferibile abortire prima possibile) ma, appunto, non sempre è possibile.”
Da donna e da attivista pro life, impegnata in questo volontariato di carattere culturale, mi chiedo il motivo per il quale si citi la morale e si consideri preferibile abortire prima possibile. Intanto vorrei capire in base a quale morale: per la chiesa cattolica l’aborto è un “abominevole delitto” sempre, per cui se la citazione in riferimento alla morale fosse riferita al magistero ecclesiastico, non sarebbe adeguata .
Poi resto stupita anche dalla preferenza data all’aborto prima possibile. Che i biologi di tutto il mondo riconoscano che la vita umana inizia dal concepimento è un dato scientifico acquisito . Non l’ha detto il Papa, non sta scritto nell’encicliche. Quindi se l’aborto è un omicidio (come anche Papa Francesco ha affermato con grande chiarezza) lo è sempre, a tre giorni dal concepimento, a tre settimane, a tre mesi…

La sindrome post abortiva è un dato di realtà

Allora, le chiedo Direttore, non potremmo provare a cambiare la narrazione che parla di aborto come diritto e scelta della donna di fronte a una gravidanza inaspettata?
Sempre in base alla mia trentennale esperienza di volontariato pro life, ho incontrato, letto, ascoltato, il dolore delle donne che hanno abortito e che soffrono per la decisione di aver soppresso il proprio figlio anche dopo 20, trent’anni.
Per questo ho pubblicato un libro in cui ho raccolto proprio le testimonianze di chi ha creduto di non avere altra scelta, e di chi ha vissuto tale scelta in solitudine estrema, abbandonata o addirittura spinta ad abortire dall’uomo con il quale il bambino era stato concepito .https://www.vitavarese.org/una-chat-per-la-vita-hai-bisogno-di-aiuto/
Da donna mi sento di dire che noi siamo talmente forti e talmente determinate da essere in grado di portare avanti la maternità, anche quando non l’abbiamo pianificata, anche quando il padre del bambino non ci aiuta, anche quando i nostri stessi genitori sono pronti a non tenderci una mano. Ci sono esempi in tutto il mondo di donne che si sono laureate, hanno raggiunto posizioni lavorative anche importanti insieme al piccolo che attendevano.
Ci sono invece moltissimi esempi di donne che, per avere abortito, sono cadute in uno stato tale di prostrazione da rinunciare addirittura a vivere. La sindrome post abortiva attanaglia le madri mancate mentre gli psicologi tentano per anni di aiutarle ad elaborare il lutto.

L’aborto moralmente non è mai lecito

Lo stesso dicasi per i sacerdoti che raccolgono le confessioni disperate delle donne credenti che hanno abortito.  Aborto, peccato, perdono.L’esperienza del confessore,don Andrea Tosca
La mia proposta è di provare a scrivere delle storie completamente diverse, che partano dal riconoscimento del valore del bambino dal momento del concepimento e riconoscano la bellezza e il privilegio della maternità, nonché la forza della donna.
Sarebbe anche il momento che l’uomo si riappropriasse del proprio ruolo di sostegno e non fuggisse di fronte alle proprie responsabilità.

Sempre nel mio libro riporto esempi di uomini che hanno approfittato della legge 194, che secondo me è una legge totalmente maschilista: non mi do pace del fatto che venga sostenuta dalle femministe.
Nell’attesa di un auspicabile riscontro, la ringrazio per l’ospitalità e la saluto cordialmente.
Prof. Vittoria Criscuolo.
Vicepresidente Comitato “pro life insieme”.
Www.prolifeinsieme.it