Aborto libero e sicuro in Europa: giorno di lutto per la donna, l’uomo, la società

Egregio Direttore,
Chiedo cortesemente diritto di replica all’articolo

https://www.amnesty.it/aborto-in-europa-allarmanti-tentativi-di-fare-passi-indietro/

Da donna provo una tristezza infinita nel vedere che altre donne esultano per l’accesso all’aborto libero e sicuro approvato dal Parlamento europeo. Che il cuore di un essere umano possa considerare un traguardo la facile uccisione di altri essere umani denota un odio profondo ed è conferma che siamo in un’epoca di barbarie.
Da docente di Latino e Greco non posso dimenticare “ius vitae necisque” che attribuiva al padre diritto di vita e di morte sui figli: parliamo di un’epoca pagana, un periodo precristiano. Tale diritto dall’uomo è stato trasferito alla donna dalla legge 194/78, che consente a lei, e a lei sola, il potere di vita e di morte sul bimbo pure se concepito da due persone. Escludendo il padre e caricandosi della responsabilità enorme di eliminare un altro essere umano, la donna si è sostituita nell’immaginario collettivo a quell’uomo che, allora sì, era emblema di una società patriarcale.
Da operatrice pro-life di lunga esperienza continuo a constatare come le donne, abbandonate nel momento di maggiore impatto emotivo della loro vita ( la scoperta di una gravidanza inattesa) siano purtroppo portate a scegliere contro il proprio cuore sopprimendo il piccolo bimbo, del quale però si ricorderanno per sempre. Noi pro-life sappiamo quanto dolore, disperazione, angoscia popolino il cuore delle donne che hanno abortito, che non riescono a perdonarsi per decenni per quella scelta operata in totale solitudine. La responsabilità della narrazione femminista sul diritto all’aborto come momento liberante è sconfinata.
Le donne che esultano per l’approvazione dell’aborto libero e sicuro non dovrebbero vestire di rosa, ma di nero, il colore del lutto.
Muore la femminilità, muore la donna che accoglie, capace di grandi cose, il “ genio femminile” ridotto a carnefice della propria specie. Non riesco ad immaginare degrado più grave.

Prof. Vittoria Criscuolo
Vicepresidente del Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it

Gentile lettrice, ho letto con attenzione il suo scritto. Dissento nel merito ma la ringrazio per l’attenzione prestata alla nostra testata. Non apriamo il dibattito sulla notizia in questione e non intediamo ospitare il punto di vista delle asociazioni “prolife”. Cordiali saluti
 gianpaolo rosso, direttore responsabile ecoinformazioni