Aborto farmacologico senza ricovero, la replica del Dott. Virgolino

https://www.casainternazionaledelledonne.org/eventi/aborto-farmacologico-senza-ricovero/
Egregio Direttore,
In merito alla possibilità di evitare il ricovero ospedaliero alle donne che intendono assumere la pillola abortiva RU486, riporto il comunicato stampa dell’associazione della quale sono presidente: https://aigoc.it/2024/12/18/comunicato-stampa-n-4-del-14-dicembre-2024-aborto-volontario-sempre-piu-praticato-dalle-donne-giovani-anche-minorenni-nonostante-lincremento-della-cosiddetta-contraccezione-d/

In questo CS sono documentati i maggiori, in numero e qualità, effetti collaterali immediati dell’aborto chimico o farmacologico (emorragie, mancato aborto con successivo intervento chirurgico e quindi ricovero ospedaliero) rispetto all’aborto chirurgico. Dunque anche l’intento di risparmio economico sui ricoveri ospedalieri non è proprio assicurato. In effetti i dati tratti dalla relazione ministeriale su questo aspetto dicono che la maggioranza dei ricoveri post-aborto sono proprio causati da aborti chimici incompleti o complicanze emorragiche. Si presume inoltre che se i dati sulle complicanze fossero tutti completamente riportati (in diverse Regioni questo dato risulta “Non rilevato”) sarebbe ancora più evidente il rischio clinico che le donne corrono quando assumono le pillole abortive, RU486 e Misoprostolo, senza un controllo medico che soltanto il ricovero ospedaliero assicura in modo completo e tempestivo. Hanno dunque dimostrato saggezza le Regioni che hanno mantenuto questo principio.

Dott. Alberto Virgolino. Presidente Associazione Italiana Ginecologi Ostetrici Cattolici
Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it