Aborto e artisti: la libertà di pensiero al tempo dei totalitarismi

Leggere sul  giornale la notizia della cancellazione di un concerto fa scaturire subito una riflessione.

Ammetto: non ho mai ascoltato un testo di Povia e non ho elementi per valutarne le qualità, ma trovo molto grave che un sindaco, che rappresenta un’intera comunità, abbia deciso di annullare l’esibizione già contrattualizzata di un cantante, solo per le sue opinioni, in modo particolare sull’aborto.

Da docente, mi chiedo se tale decisione non sia spiegabile semplicemente ricorrendo alla parola “ censura”, una prassi tipica dei Paesi di regime. Quando però la censura riguarda gli artisti, l’indignazione trabocca.

Attualmente è visitabile a Lisbona una mostra, al Museo di Arte contemporanea, sulla rivoluzione che ha unito il Portogallo fascista e la ( allora) Cecoslovacchia comunista, devastate da due totalitarismi con una matrice comune: il nichilismo, la negazione del riconoscimento e del valore dell’individuo.

Tale mostra, tra l’altro, realizza un breve ritratto dell’arte prima e dopo la rivoluzione che ha liberato dall’oppressione le due nazioni. È stata proprio l’aspirazione alla libertà a spingere i giovani a protestare contro i rispettivi regimi, anche a costo della vita: tutti ricordano senz’altro il sacrificio dell’ eroico Jan Palach a Praga in Piazza Venceslao.

La libertà di pensiero e di parola, propria delle società veramente democratiche,  porta le menti giovani a volgersi verso l’infinito e a rispettare la persona dell’altro, sempre e in qualunque circostanza; viceversa,  il negare la possibilità di riflettere, indirizza inesorabilmente al pensiero unico dominante.

Cancellare un concerto risulta, a mio modo di vedere, gravissimo per due motivi: perché si tratta di arte e perché si tratta di aborto.
La cosiddetta “ interruzione volontaria di gravidanza”,  il dramma del quale ci occupiamo con il Comitato “ Pro-life insieme “( questa la ragione per la quale scrivo) non meriterebbe di occupare intere pagine di giornali, perché si sappia veramente che cosa sia, quali soggetti coinvolga, le conseguenze sulle persone e sulla società tutta?

In Italia i numeri sono spaventosi, incalcolabili con precisione: non sarebbe giusto, in nome dell’informazione libera e indipendente, che tutti conoscessero le cifre reali di questo genocidio di innocenti? Non converrebbe a tutti parlare delle alternative alla soppressione di un bimbo non ancora nato?

“L’ignoranza è forza” ( George Orwell, 1984). Di conseguenza la cultura è forza, cioè potere: non sarà per questo, che si vogliono cancellare l’arte e il libero pensiero?

Prof. Vittoria Criscuolo

Vicepresidente “Pro-life insieme”

Presidente del Movimento e Centro di aiuto alla vita di Varese

 

https://www.ilmercoledi.news/2024/08/26/nichelino-cancellata-la-presenza-di-povia-alla-patronale-e-un-no-vax-e-contro-laborto/