Egregio Direttore,
Scrivo in merito all’articolo della Prof. Scaraffia https://www.ilfoglio.it/bioetica-e-diritti/2025/12/13/news/l-aborto-la-liberta-e-i-costi-che-non-vogliamo-vedere-della-nostra-modernita-il-libro-di-joyce-carol-oates-8429967/ senza aver letto il libro, ma da autrice io stessa di un testo basato su testimonianze vere di donne che hanno abortito, di uomini che hanno subito l’aborto, di mamme disperate per la propria condizione. Confermo quanto scritto da Scaraffia ma vorrei compiere un passo ulteriore, rispetto alla “ timida apertura” nei confronti del bimbo abortito del quale si riconosce la mancanza di diritto di scelta rispetto alla madre.
Ecco, nel 2025, a quasi 50 anni dall’approvazione della legge 194/78, è arrivato il momento di cambiare la narrazione: non è stata affatto una liberazione per la donna, un’esaltante conquista di diritti, bensì una distruzione del valore della vita di tutti gli individui coinvolti nell’evento aborto. Una madre che sopprime il proprio bimbo compiendo l’atto più innaturale che esista; un padre privato del diritto di esprimere il proprio parere ( L.194/78, art.5) “ a meno che la donna lo consenta”) e cancellato anche nel suo ruolo di uomo; il concepito, che è vita dall’inizio, ( ben altro che grumo di cellule!), come sancisce il 96% dei biologi mondiali, annullato nel diritto fondamentale di esistere: si tratta davvero di conquiste?
Mezzo secolo di rivendicazioni hanno portato a questi risultati devastanti per la nostra società. La cultura di “ morte” domina, invece di trovare soluzioni alle difficoltà per la gravidanza , femministe con la complicità dello Stato offrono solo un bisturi per eliminare un innocente: questo è il progresso? Questa la libertà della donna?
Una riflessione urge per proporre una rivoluzione culturale che apra all’accoglienza sempre, anche nel momento di difficoltà e disperazione, perché la caratteristica dell’essere umano senziente è quella di pensare e risolvere i problemi, non eliminarli. Noi del Comitato “ Pro-life insieme “ abbiamo questa aspirazione: tentare di incidere culturalmente sulla società con lettere, articoli, scritti, a confutazione della narrazione dominante in Italia ormai da mezzo secolo: lo dobbiamo ai 6.000.000 di bimbi eliminati con l’aborto.
Prof. Vittoria Criscuolo
Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it
