Abortiste e dittatura del pensiero unico: “ Pro-life insieme “ risponde

https://www.editorialedomani.it/politica/italia/federica-di-martino-costrette-ad-ascoltare-il-battito-del-feto-o-molestate-da-falsi-medici-vi-racconto-litalia-anti-aborto-fg3c2q23

Replica a Editoriale domani
Federica di Martino: «Costrette ad ascoltare il battito del feto o molestate da falsi medici. Vi racconto l’Italia anti-aborto»
Vorrei partire da un ringraziamento a Federica di Martino per aver definito l’Italia anti- aborto, questo infatti è innanzitutto un bellissimo complimento per il nostro paese perché significa che l’Italia e gli Italiani amano la Vita Nascente e quindi credono e sperano ancora nel futuro.
Inoltre lo consideriamo, forse in maniera impropria, anche un complimento a noi del Comitato “Prolife Insieme” e a tutte le associazioni che si impegnano costantemente ed instancabilmente per diffondere una cultura di amore per la vita, anche attraverso la raccolta delle testimonianze di donne che nel Sacrificio per Amore hanno trovato il senso stesso della loro esistenza.
D’altra parte la di Martino in quanto fondatrice della pagina “Ivg, ho abortito e sto benissimo”, avrà  certamente raccolto anche testimonianze opposte, ovvero di donne che si dichiarano felici nonostante abbiano rinunciato al proprio figlio. Tuttavia considerando che la di Martino è una psicoterapeuta mi spaventa molto che non sappia o non voglia alzare un po’ il livello della discussione in un ambito decisamente profondo.
Infatti se vogliamo fare una riflessione seria sull’aborto è indispensabile fare un distinguo tra la percezione soggettiva della singola donna che sceglie l’interruzione volontaria di gravidanza e le diagnosi mediche raccolte in ormai numerosissima letteratura medico-scientifica, dove vengono classificate delle vere e proprie patologie a livello fisico o psicologico che ricorrono molto frequentemente nelle donne che hanno abortito. Molte donne infatti nascondono a se stesse questo dolore anche per lunghi anni, sviluppando altri disturbi paralleli che si dileguano solo quando la donna affronta la verità di ciò che è accaduto nell’ aborto. Solo nella verità si trova la pace, questo testimoniano molte donne e le loro cartelle cliniche.
La coscienza, infatti, può essere formata secondo valori o disvalori, in base a priorità di altruismo o di egoismo. Certo come psicoterapeuta di Martino saprà molto bene come sia facile manipolare le menti e di come la percezione dei sensi ci possa ingannare, e lasciare la guida al nostro istinto ci potrebbe portare addirittura ad essere orgogliosi e fieri di aver commesso un crimine, come un mafioso che vendica un parente ucciso da un’altra famiglia rivale.
È chiaro che la di Martino ha tutto il diritto di scrivere sulla sua pagina web che ha abortito e sta benissimo ma non ha il diritto di imporre a tutti la sua esperienza personale come se fosse legge, perché anche questa sarebbe una vera e propria forma di violenza verso chi invece ha tutto il diritto di ricevere informazioni chiare e reali e magari la possibilità di una alternativa, prima di prendere una decisione così delicata e definitiva come quella di NON FAR NASCERE IL PROPRIO FIGLIO.
Infine vorremmo dire alla di Martino che sostiene di essere vittima di insulti sui social, in modo particolare in seguito ad un confronto con Provita, benvenuta nel mondo reale! Questo è il risultato di chi mette le donne contro le donne: solito vecchio trucco del potere….
Tutti i membri della rete che difende la vita infatti vengono costantemente attaccati, insultati, derisi e perfino minacciati di morte ma noi al contrario non riceviamo il diritto di replica sui grandi media, né tanto meno la visibilità delle ingiustizie subite.
Semplicemente non si può raccontare.
Così come non si può raccontare che la vita inizia dal concepimento, anche se lo dice la biologia, che il feto è un essere umano anche se lo mostra l’ecografia, che il bimbo ha già un cuore che batte dopo poche settimane, perché è una violenza e NON LO VOGLIAMO ASCOLTARE!
Come può il cuoricino di un bimbo essere considerato una molestia o una violenza?
Dopo aver a lungo riflettuto sono giunta a questa conclusione:  ascoltare il battito del feto è in effetti una violenza verso la coscienza che viene totalmente sconvolta, martoriata e devastata. Il suono del piccolo cuore che risuona nelle viscere di sua madre risveglia un Amore talmente forte che non gli si può dire di no…..
Questo infatti  è ciò che davvero temono le attiviste come la di Martino, cioè che una donna possa capire che nel suo grembo c’è un essere umano vivente, suo figlio e che scelga di NON ABORTIRE E TESTIMONI CON GIOIA LA SUA SCELTA.
La Di Martino può dire che è felice perché ha abortito, ma una donna che ha scelto la vita deve tacere: quale strana forma di dittatura del pensiero è questa?
Per non parlare della mancanza di rispetto verso la classe medica. Solo i medici favorevoli all’aborto vengono dipinti come ottimi professionisti e vengono considerati come degni di ricevere privilegi, talvolta attraverso ignobili proposte di concorsi che escludano gli obiettori, verso i quali si sentono sempre di più vergognose parole di odio e di violenza non solo nei cortei e nelle piazze transfemministe, ma tristemente anche nei media. Una vera e propria istigazione all’odio. Non vi ricorda vagamente il meccanismo di mafia e camorra?
“La vita delle persone non è merce” così termina l’articolo e Noi di “Prolife Insieme” ci troviamo completamente d’accordo, ma poniamo una domanda alla di Martino e a tutte le attiviste come lei: se la vita delle persone non è merce perché può esserlo la vita di un feto? Come testimoniano molti medici ex abortisti, vi auguriamo di riuscire a vedere in quel piccolo feto un essere umano, allora sarà tutta un’altra storia.
Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Per Comitato “Prolife Insieme”

http://www.prolifeinsieme.it