“Abortisco solo perché non voglio un dannato bambino”:Lily Allen

https://www.vanityfair.it/article/lily-allen-non-ricordo-quanti-aborti-subito-penso-quattro-cinque-rimanevo-incintsempre

Cortese richiesta di replica all’articolo su Lily Allen e i suoi aborti

Lily Allen è madre di due figlie, Ethel Mary (13 anni) e Marnie Rose (12 anni).
Mi domando cosa pensino queste ragazzine quando sentono la loro madre pronunciare parole così dure e categoriche verso i loro fratelli o sorelle non nati.
L’aborto infatti corrisponde all’AZIONE VOLONTARIA DI NON FAR NASCERE UN FIGLIO, perché non voluto.
La cantante britannica in realtà se la suona e se la canta senza peli sulla lingua. Infatti in  merito ai post di gruppi abortisti dove si cercano giustificazioni alla scelta di abortire per disabilità o malattie, lei risponde con assoluta lucidità “Non voglio un fottuto bambino adesso, tutto qui – letteralmente – NON VOGLIO UN BAMBINO, è una ragione sufficiente.”
Nonostante la sconcertante durezza di queste parole, noi del Comitato “Prolife Insieme” desideriamo ringraziare Allen per la sua sincerità, perché oggi in tema di aborto vige la più totale ipocrisia da parte delle attiviste pro-aborto, che si fanno scudo di atteggiamenti di vittimismo con l’orgoglio di spacciare la soppressione di una vita umana per un finto bene sociale.
Dall’altra parte, però, di fronte a discorsi così gelidi e aridi di sentimenti, la sofferenza ci assale, ma non ci stupiamo di questa realtà che è sotto gli occhi di tutti (quelli che vogliono vederla): la cultura moderna occidentale impregnata da viscide ideologie transfemministe ha distrutto il vero potere della donna, il suo Cuore di madre.
Infatti la proposta di fare ascoltare il battito del cuore del piccolo feto presente già dopo poche settimane, ha sconvolto il mondo transfemminista che lo vede proprio come una violenza contro quell’animo congelato.
È indispensabile ricordare che il battito del piccolo cuore dei bimbi abortiti da Allen – come lei stessa dice perché semplicemente NON VOLUTI – ha lo stesso suono di quello delle due figlie DESIDERATE Ethel Mary e Marnie Rose, come del resto quello di ciascun essere umano.
Auguro alla famiglia di Allen di maturare il desiderio di riconciliarsi al più presto con le anime dei piccoli membri abortiti, affinché possa regnare la pace e la serenità in ognuno di loro, infatti non è una cosa sana per nessuno di noi scegliere di tenere degli  “scheletri nascosti nell’armadio”.
È sconcertante infatti che Allen ammetta spudoratamente di non sapere neppure il numero dei bambini che ha abortito poiché – dice – restava continuamente incinta e sembra addirittura aver perso il conto…Questo è il frutto marcio e fetido della rivoluzione sessuale che ci rende schiavi dei nostri corpi, rendendoli vuoti e sterili come dicono anche le tristi statistiche di natalità del nostro paese.
Noi di “Prolife Insieme” e tutta la rete di associazioni per la vita veniamo spesso definiti sessuofobici, ma in realtà è l’ideologia dominante arcobaleno e transfemminista ad essere MALATA DI SESSO! Sembra che l’unico elemento che identifichi l’essere umano che lo caratterizzi e che sia in grado di  muovere le nostre azioni sia solo e soltanto l’identità di genere e l’istinto sessuale incondizionato, in una corsa continua a raggiungere un  livello di godimento sempre più alto, ma che non basta mai. E il piacere dura un attimo, poi resta il vuoto.
La vita sessuale è un dono da condividere con il proprio coniuge all’interno di un matrimonio aperto alla vita, anche quando la gravidanza non è cercata, nelle difficoltà , ma che diventa sempre VOLUTA e ACCOLTA perché poggiata su un Amore più grande di noi, quello di Colui che ci ha creato.
Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Per Comitato Prolife Insieme

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