Egregio Direttore,
Chiedo cortesemente di replicare all’articolo https://www.ultimavoce.it/obiettori-di-coscienza-aborto-italia-legge-194/
“Per una donna abortire in Italia è quasi impossibile a causa degli obiettori di coscienza”
Ma è vero che in Italia oggi nel 2025 il numero dei medici obiettori di coscienza sta crescendo?
E se è così, cosa li spinge a fare questa scelta?
Partiamo da una doverosa premessa: il medico che fino a poco tempo fa era tenuto a prestare il cosiddetto Giuramento di Ippocrate che consiste nell’impegno a NON NUOCERE al proprio paziente, è un essere umano dotato di coscienza.
La sua libertà di scelta determinata dalla formazione della sua coscienza non può e non deve essere assolutamente messa in discussione neppure da qualche capriccio femminile dettato dalla solita manfrina della autodeterminazione. Quante piazze in rosa piene di dame guerriere assetate di +194 insultano i medici obiettori come se fossero dei traditori, ma in realtà i veri traditori della professione medica sono coloro che non sono fedeli alla vera missione del medico, CURARE.
Noi del Comitato “Prolife Insieme” non vogliamo tuttavia fare alcun distinguo tra medici, perché noi riteniamo che tutti i professionisti vadano rispettati ed aiutati a svolgere la loro professione in scienza e coscienza.
Va da sé che la tecnologia moderna mostri in maniera sempre più chiara e innegabile che la vita inizia dal concepimento e che già a poche settimane è possibile ascoltare il battito del piccolo cuore del feto o se preferite del grumo di cellule, insomma del bambino.
Leggo con disappunto una imprecisione, forse non voluta, riguardo alla proposta di legge Un Cuore che Batte, 105.000 firme depositate in Parlamento per introdurre l’obbligo per il medico di proporre, ma NESSUN OBBLIGO PER LA DONNA DI ACCETTARE, una ecografia e l’ascolto del battito, proprio in conformità con la stessa 194/1978 dove viene previsto che la donna sia adeguatamente informata prima di una scelta irreversibile.
D’altronde invece di scanadalizzarci tanto, sarebbe sufficiente prendere atto che come già previsto per tutti gli interventi medici, anche per l’aborto dovrebbe essere presente il consenso informato.
Un medico serio e onesto deve mostrare la verità al proprio paziente, solo così ci può essere fiducia.
Ma la libertà che vogliono le donne che si definiscono femministe o seguendo il trend del momento transfemministe è a senso unico, ovvero la mia libertà di abortire deve prevalere sul diritto di nascere di mio figlio, il mio diritto di abortire deve prevalere sulla libertà di scelta e di coscienza del medico obiettore: strana forma di democrazia non trovate?
E in mancanza di argomentazioni logiche e realistiche, ecco il solito vittimismo accompagnato dagli immancabili piagnistei sul patriarcato (fenomeno assolutamente assente oggi nel nostro paese), sugli slogan vuoti come ” il corpo è mio e decido io ” (quando con l’aborto a morire non sei tu ma è il corpo di tuo figlio) e per finire l’oppressione dei cattivi e ipocriti conservatori che hanno ancora questa idea folle di difendere la Vita: ma come gli verrà in mente?!?!?
L’idea di questi “estremisti” è proprio quella di costruire una società che NON ABBANDONI MA ACCOLGA E AMI OGNI MADRE CON IL SUO BAMBINO: non potrebbe essere questo un terreno comune che unisce tutte noi donne?
Ma finchè non capiremo che la libertà non ci è stata data per fare ciò che vogliamo, ma per fare ciò che è giusto, un dialogo sarà difficile da instaurare.
Sono sicura che noi di “Prolife Insieme” non siamo gli unici a credere che ogni scelta sbagliata si paghi a caro prezzo e che ogni diritto o presunto tale, se legato al nostro egoismo, ci condanni alla nostra infelicità.
E allora: attenzione a ciò che si desidera…
Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Per Comitato Prolife Insieme