“Abortire è una liberazione”. Così si nega il valore del concepito

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Questo articolo mi indigna e mi ferisce come donna e come mamma.
“Per molte donne abortire significa salvarsi la vita, è una rinascita, una liberazione…”con queste affermazioni Caterina Longo apre l’approfondimento sul tema aborto. Parole che fanno tremare le vene ai polsi
Come se quello che si è impiantato nell’ utero della mamma fosse una sorta di cisti pendula e senza vita. Come se non ci fosse già uno scambio di elementi che permettono al piccolo embrione di crescere. Come se non si fosse già creato un dialogo tra la donna e il suo bambino, come se questo dialogo biologico d’amore, crudelmente
interrotto dall’aborto volontario, non fosse vero. E l’omicidio del bambino diventa la cosa più normale, addirittura un salva vita. Chi afferma queste cose non si rende conto che questa tragica scelta mieterà due vittime: il feto e la madre.

Mai sentito parlare della sofferenza intra-uterina?
Quello che avviene nella vita intrauterina a partire dal concepimento è tutto uno scambio di contatti, un susseguirsi di moltiplicazioni come spiega il prof. Bellieni, primario di neonatologia a Siena nel suo libro ” I primi 1000 giorni d’oro”  l’embrione manda al corpo della mamma messaggi fatti di ormoni, cioè sostanze che servono a comunicare a distanza. Ed è proprio grazie a questa comunicazione che l’embrione pur essendo un corpo estraneo non è distrutto dal corpo della madre. Questa comunicazione non è a senso unico, bensì il corpo dell mamma invia un’altra serie di ormoni all’ embrione affinché possa attecchire all’utero e promuoverne la crescita.
Raggiunte le 8 settimane l’embrione sarà chiamato feto in quanto inizia una nuova fase di sviluppo nella quale la frenesia di moltiplicazione cellulare sarà più lenta: il cuore già batte, il sesso è già determinato, così come tante altre informazioni nel suo DNA.
Il piccolo è in completa simbiosi con la mamma, un aggrovigliamento senza paragoni, tanto che recentissimi studi hanno dimostrato che durante la gravidanza alcune cellule, poche ma con grande influenza, passano attraverso la placenta e dal feto entrano a far parte del corpo della mamma e crescono nel suo
sangue e nei suoi organi, specialmente nel cervello. Questo fenomeno è detto “microchimerismo”.
Alcune ricerche pubblicate sul National Library of Medicine (come – ma non è l’unica – “Cell Migration from Baby to Mother”) hanno dimostrato come le cellule fetali del figlio restino anche per decenni all’interno del corpo della madre, e non senza motivo: pare infatti che partecipino alla riparazione dei tessuti materni.

Ma oggi non si può far ascoltare l’URLO PROIBITO di queste creature soppresse nel grembo materno, così come l’urlo disperato delle madri che soffrono nel post-aborto.
Semplicemente non si può dire! Una sorta di “mafia del pensiero” che protegge il presunto “DIRITTO DI ABORTIRE” mietendo vittime su tutti i fronti della nostra società.
Il comitato Prolife Insieme e tantissime altre associazioni hanno deciso di non cadere in atteggiamenti omertosi che rappresenterebbero una collaborazione con chi non vuole il vero bene della donna e della società intera, ma di testimoniare questo urlo di dolore.
Non riusciremo a fermare questo Urlo Proibito ma faremo almeno in modo che raggiunga più persone possibili per poter smantellare quello che alcuni definiscono Diritto.
Prendiamo coscienza di quello che abortire è realmente ossia è impedire ad una vita di nascere uccidendola prima.
Rivolgiamo i nostri sforzi non alla banalizzazione della sessualità distribuendo anticoncezionali gratuiti anche ai minorenni o entrando nelle scuole, forzando e calpestando la famiglia e dando informazioni magari non condivise. Lottiamo insieme per la vita, per tutelarla, per salvarla.
Riscopriamo la bellezza e la dolcezza di un sessualità pudica che non vuole dire vergognosa ma rispettosa dell’ individualità dell’ altro e non vista solo come piacere egoistico ma donante.
Questa riscoperta di valori non toglie nulla alla libertà ma la arricchisce perché attenta ai bisogni dell’altro.

Angela D’Alessandro. Bolzano
Comitato “ Pro-life insieme “

http://www.prolifeinsieme.it