Abortire 5 volte e vantarsene: esperienze di dolore mascherato

https://www.lascimmiapensa.com/2025/07/04/lily-allen-aborto-incinta/
Credo sia di una tale tristezza leggere le parole di una persona, che non si trovano parole.
Ma non solo perché sono una prolife convinta, ma perché sono una madre altrettanto  convinta.
Mi spiego meglio .
La gravità,la tristezza sta soprattutto ( oltre agli aborti in sè ) nella terminologia usata  e di conseguenza dal pensiero che ne scaturisce.
Come si fa a dire “non voglio avere un fottutissimo figlio ora”?
Oppure “mi imbarazzo perché non ho un motivo valido per abortire”, come chi riscontra una disabilità  nel bambino.
A questo punto riconosciamo di essere in un vero mondo egoistico, dove avere restare incinta in continuazione è normalità ,così come abortire .
Se ne può dedurre che la creatura in grembo non sarebbe nulla, che non sia un essere vivente, bensì un oggetto,come un paio di scarpe o fottutissime  altre cose, che se non mi vanno prendo e le getto,le elimino ,le distruggo …o le vendo. Così anche nel racconto della cantante, il cui bimbo è stato eliminato con i danari dello stesso padre!
Questo mi fa paura ,il tanto menefreghismo, la superficialità, l’egoismo  che al giorno d’oggi sono diventati protagonisti della vita di tutti.
Io decido ciò che è giusto per me .
Ma ci si dimentica  che la libertà finisce dove inizia quella dell’altro, ovvero quando  si rimane incinta , bisognerebbe tenere conto anche della volontà certa del bambino che fra l’altro, senza colpe, una mamma porta in grembo .
E io da donna, che quando era giovane una volta ho abortito,non potrò mai credere che la cantante, Lily ( nome dolcissimo, lilium in latino, che significa “ giglio”, fiore della purezza e dell’amore materno) non si sia mai sentita male, colpevole e triste .
Perché avere un figlio dentro di sé ,crea un legame eterno,anche se è di pochi giorni o poche settimane.

Barbara Cinti
Comitato “ Pro-life insieme “

http://www.prolifeinsieme.it