Gent.mo Direttore,
Le chiedo cortesemente di poter replicare all’articolo riportato https://www.dottnet.it/articolo/32538087/aumentano-gli-aborti-in-italia-anche-tra-le-under18.
I dati riguardo al procurato aborto fotografano una situazione tuttora drammatica, che smentisce le false premesse della 194/1978 “Norme per la tutela sociale della maternità” che “riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio” e relegherebbe a casi estremi l’IVG. Se questo fosse vero ed applicato, i consultori dovrebbero vantare ampie casistiche di aborti evitati e di neonati felici.
Il confronto con l’analisi dell’Osservatorio permanente sull’aborto https://osservatorioaborto.it/dati-aborto-1978-2022-tra-clandestinita-e-indifferenza/ risultano ancor più realistici e drammatici.
L’offerta commerciale, confermata dal numero di punti IVG prevalenti rispetto ai punti nascita, è quella di: aborto praticamente libero e gratuito, o mascherato da contraccezione di emergenza, sostanze abortive a portata di mano e senza alcun controllo neppure per la salute della madre.
Ivg, eufemismo per eliminazione di un bimbo
L’eufemismo IVG nasconde la realtà sia della soppressione del bambino concepito, sia degli effetti devastanti sulla madre. Coloro che sono responsabili della procedura, rispettano gli estremi di legge? espongono veramente a madri minorenni e maggiorenni rischi e sequele per ottenere il consenso informato? Ogni donna ha il diritto di ricevere ampie informazioni sia riguardo al fatto che si presta ad uccidere un suo figlio, sia riguardo agli effetti avversi che il procurato aborto può avere sul suo corpo e sulla sua psiche nell’immediato e a distanza di tempo: emorragie, danni anatomici a carico dell’utero, successivi aborti spontanei e parti pretermine, malattia infiammatoria pelvica, infertilità, gravidanze ectopiche, ansia e depressione, rimpianto, disturbo post-traumatico da stress. Se non viene messa al corrente di queste informazioni, la donna nella realtà non è in grado di fornire un vero consenso informato. Ma probabilmente i fautori stessi del libero aborto non sono sufficientemente informati, negano persino il link ABC rapporto causale tra Abortion e Breast Cancer: ovviamente le statistiche scomode vanno occultate. I 1711 ginecologi che si prestano all’aborto, dovrebbero rispondere di tutte queste nefaste conseguenze?
Le minorenni che inaugurano con l’aborto la loro vita, dimostrano inoltre la mancanza di famiglie solide, svalutazione e mancanza di rispetto di sé stesse, ignoranza o l’aver abboccato a quella pseudo-educazione sessuale, che diffonde idee infondate sulla sicurezza dei rapporti sessuali comunque attuati.
Le madri “straniere” che rappresentano il 27,1% degli aborti, mentre i residenti esteri in Italia sarebbero l’8,7%, mostrano un altro aspetto tragico di un fenomeno fuori controllo.
Grazie. Cordiali saluti
Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria