Egregio direttore, chiedo cortesemente di poter replicare all’articolo https://www.comune.modena.it/salastampa/archivio-comunicati-stampa/2025/1/mezzetti-via-le-manifestazioni-antiabortiste-dagli-ospedali
dove si chiede il divieto di manifestazioni da parte di gruppi prolife davanti agli ospedali , proponendo che si svolgano in luoghi psicologicamente meno gravosi per le donne che hanno deciso di abortire, così che esse non subiscano pressioni negative.
Ora, le manifestazioni, di qualunque genere esse siano, si sono sempre tenute davanti all’edificio o luogo interessato: i dipendenti della Fiat manifestano davanti alla Fiat, i dipendenti dell’ ATM davanti agli uffici dell’azienda stessa.
Evidentemente si tratta solo di esempi …ma ..per coerenza, chi non è a favore dell’aborto, si riunisce a manifestare dove l’aborto si pratica , si tratta di logica .
C’è da chiedersi quale influenza potrà mai avere un gruppo di persone che prega, su una donna che ha deciso di abortire, se essa è decisa,sicura,convinta? Sarà un’immagine, o un volantino prolife, a farla recedere dal suo proposito?
Credo che l’ opposizione nei confronti dei gruppi pro-life, da parte dei politici come il sindaco Mezzetti e dei suoi consiglieri, derivi dal timore che si squarci il velo della menzogna, e che le donne, solitamente abbandonate a se stesse anche dai compagni, possano cambiare idea, rinunciando all’aborto e salvando il proprio bimbo. Perché la chiave di tutto, nella vita, consiste nella consapevolezza di ciò che si sta per fare.
Quella che purtroppo io non ho avuto quando, trent’anni fa, ho abortito. Forse, se ci fosse stato un gruppo di preghiera davanti all’ospedale, io avrei tenuto mio figlio che oggi sarebbe un uomo.
Barbara Cinti
Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it
https://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/aborto-le-polemiche-pregare-non-8c39e5e0