Mi dispiace dover dissentire da quanto affermato dal presidente dell’ordine degli psicologi a proposito della necessità di attivare corsi di educazione sessuale nelle scuole come strategia per arginare il numero degli aborti e dei femminicidi.
In Puglia i consultori hanno da oltre trent’anni attuato interventi di prevenzione nelle scuole ,naturalmente a partire dalle classi superiori e medie inferiori ,il risultato atteso sul calo delle interruzioni di gravidanza non c’è stato anzi abbiamo assistito ad un incremento del numero degli aborti. Anche nei paesi nordici come Svezia e Norvegia che sono stati pionieri nell’attuare tali interventi rivolti agli adolescenti si è riscontrato un incremento di tali comportamenti. Bisogna quindi prendere atto che il problema sta altrove. Di fatto i corsi di educazione sessuale non hanno fatto altro che sdoganare il principio del sesso libero e senza rischi con una legge 194 che garantisce l’aborto legalizzato qualora si incorra in un incidente di percorso. In altre parole è come se si dicesse : ” so che lo fai tanto vale che prendi i giusti accorgimenti”. Tale comunicazione implicita nasconde una legittimazione di un bisogno a prescindere che ci sia o meno. In altre parole si inducono bisogni fornendo modi e strategie per soddisfarli senza pericoli di alcun genere. Ma così non è, i pericoli ci sono perché oltre a incentivare la sessualità e precocizzare l’età del primo rapporto, di fatto i ragazzi pur conoscendo i metodi per prevenire le gravidanze indesiderate , non li usano. È come dare una Ferrari ad un neo patentato e pretendere che la usi senza pigiare sull’acceleratore. Forse è meglio focalizzare l’attenzione su altro , magari facendo rete con i genitori per sensibilizzarli ad un dialogo costruttivo con i figli ,forse si dovrebbe parlare di più della moralizzazione dei comportamenti sessuali magari facendo un passo indietro,rivalutando la bellezza di una sessualità vissuta non come un bisogno da soddisfare ma come un bene prezioso da donare a tempo debito.
Non ci può essere educazione sessuale se non c’è educazione all’amore. Come si può trasmettere alle giovani generazioni l’amore se non vivendolo,tutti i giorni, in famiglia ,a scuola ,nelle comunità ,al lavoro. Tutti i giorni ci confrontiamo con l’individualismo ,l’egocentrismo ,l’orgoglio e la superbia che mal si coniugano con la parola amore che è tutto il contrario. L’amore è dono del sé , è pazienza, è altruismo , è bontà, è ascolto , è sacrificio, è perdono.. È volere il bene dell’altro rinunciando a un pezzo di sé .
Lo so, sembra anacronistico parlare di perdono e sacrificio al giorno d’oggi dove tutto si sacrifica sull’altare dell’amor proprio. Ma è proprio l’amor proprio che sacrifica le relazioni senza nulla concedere a chi non risponde alle proprie aspettative . Il rispetto delle diversità nasce dalla rinuncia alle proprie sicurezze . Per amore si deve essere capaci di donare un pezzo di casa , una fetta del proprio stipendio o anche un poco della propria libertà. Tutto ciò cozza con il proprio benessere ,se non saremo in grado di rinunciare a qualcosa di nostro per gli altri sarà molto difficile accettare ed accogliere chi è diverso da noi. Ci sarà sì un dialogo fra le parti che però non si tramuterà mai in scambio. Scambio d’amore.
Dott. Isabella Di Giovanna. Psicologa. Taranto
Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it
