Egregio Direttore,
In risposta all’articolo di Rifondazione Comunista ( https://www.lavocedilucca.it/post/15301/propaganda-anti-abortista-in-centro-storico.-basta-con-il-continuo-attacco-a-questo-istituto-di-civilt–..php )
in merito alla proiezione del filmato Baby Olivia sullo sviluppo dell’embrione a Lucca.Parto dal titolo: propaganda anti-aborto attacco a questo istituto di civiltà.
Baby Olivia è una ricostruzione animata che ripercorre lo sviluppo di un bambino dal concepimento fino alla nascita all’interno del grembo materno. Scienziati e medici hanno lavorato con i produttori di Live Action per confermare che le immagini e i fatti sullo sviluppo prenatale fossero accurati dal punto di vista anatomico.
Può essere quindi un documentario scientifico considerato ‘incivile’ solo perché dimostra l’evidenza che il feto non è un grumo di cellule ma un essere vivente, un bambino?
La divulgazione di questo filmato scientifico dovrebbe essere di pubblico interesse al fine di una maggiore consapevolezza nell’esercizio della libertà di scelta.
Solo nella verità infatti si è davvero liberi.
I gruppi politici e le associazioni che dicono essere dalla parte delle donne dovrebbe essere a favore della divulgazione di questo video.
L’interruzione volontaria di gravidanza, infatti, lede gravemente la dignità della donna, lasciando danni a livello psico-fisico di una entità tale da essere definiti indelebili dalle stesse madri che hanno fatto ricorso all’ aborto anche a distanza di decenni.
Persino la stessa legge 194 , oggi fortemente strumentalizzata a livello ideologico, garantisce ogni possibile aiuto alla madre per (cit art 5)… ” aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza, di metterla in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna, offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto.”
Purtroppo troppo spesso sentiamo solo slogan vuoti e basati su mezze verità: certo che si tratta del corpo della donna ma nel suo grembo si nasconde un’altra vita!
In una società che si definisce civile e inclusiva chi è pronto a Difendere i Diritti dei Bambini?
Quando capiremo che la difesa della vita nascente corrisponde alla vera e autentica tutela delle donne troppo spesso abbandonate?
È importante che la scuola sia aperta a questi temi scientifici e sociali per liberarsi dai pesi ideologici che sempre più la opprimono e riprendere così il contatto con la realtà, per il bene delle generazioni future.
Portando questo video nelle piazze vogliamo rompere il muro di gomma che avvolge questi piccoli e la sofferenza delle loro madri.
Ci auguriamo che nelle prossime piazze i comitati del territorio accolgano con maggiore rispetto, ascolto e capacità di dialogo un tema che ci accomuna tutti: la vita!
Manuela Ferraro
Poggibonsi
Pro-life insieme