Egregio Direttore,
Chiedo cortesemente diritto di replica all’articolo https://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/proposta-fondazione-giulia-cecchettin-insegnamento-scuole/
Educazione all’affettività nelle scuole: oltre le polemiche, la proposta della Fondazione Giulia Cecchettin
Interessante la proposta di “introdurre quella famosa ora di educazione all’affettività che cambierebbe le cose nel nostro futuro. Lo chiedono i ragazzi, lo chiedono i presidi.” Che cosa si dovrebbe spiegare in questa meravigliosa “ora di educazione all’affettività”? Come si invita una ragazza a ballare o a cena? O come si scrive un bigliettino d’amore? Oppure come si fa sesso? Per cortesia: si avanzino proposte serie! E non sottraiamo altre ore, altro tempo, altre energie alla scuola. Inoltre: Affidereste la costruzione di un ponte a coloro che progettarono e fecero manutenzione del Ponte Morandi a Genova? Quale reazione susciterebbe una equipe di cardiochirurgia che vi inviti ad entrare in sala operatoria subito dopo che il paziente che vi ha preceduto è deceduto “sotto i ferri”?
Primo quesito:
Da dove provengono i dati su cui dovrebbero fondarsi le affermazioni apodittiche di Gino Cecchettin? Dall’Osservatorio “Giovani e Sessualità”, pagato dall’industria di preservativi Durex? In edunews 16.11.2025 al contrario Savino Grimaldi riporta: “laddove il consenso informato è necessario, le adesioni alle attività di educazione sessuale si ridimensionano notevolmente, specie in contesti dove permangono forti diffidenze culturali e sociali”. https://edunews24.it/scuola/educazione-sessuale-a-scuola-fra-consenso-ideologia-e-il-ritorno-al-timore-di-manzoni
Secondo quesito:
Chi dovrebbe tenere queste famigerate lezioni di “educazione sessuale scolastica”? Attivisti LGBTQ+, che già in più occasioni sono stati introdotti in alcune scuole all’insaputa delle famiglie? Un Cattolico strettamente monogamo? Un protestante divorzista? Un islamico poligamo, che tuttora impone a moglie e figlie chador o burqa?
La realtà: Un aforisma inconfutabile recita: Contra factum non valet argumentum, cioè contro la realtà dei fatti non esiste argomentazione valida: il fatto resta un fatto. Guardiamo allora alla realtà tangibile della cosiddetta “educazione sessuale e all’affettività” scolastica a base di CSE Comprehensive sexuality education di OMS ed UNESCO https://whocc.bioeg.de/fileadmin/user_upload/Dokumente/BZgA_GuidanceImplementation_Italian.pdfche riporta: “gioco del dottore” per i bambini più piccoli, “prime esperienze sessuali e contraccezione” per età 9-12 anni, con solerti spiegazioni riguardo ad “età per il consenso legalmente valido ai rapporti sessuali, fare esperienze sessuali protette e gratificanti; procurarsi e utilizzare correttamente preservativi e contraccettivi” per età 12-15 anni;, immancabilmente “gravidanza (anche nelle relazioni omosessuali), aborto, contraccezione, contraccezione d’emergenza” per età 15 anni e successivi. In altri termini promuove sessualizzazione precoce e grooming, esperienze destruenti.
L’esperienza dei Paesi più “ civili”
Svezia e Francia da 70 anni “democraticamente impongono” l’educazione sessuale nelle scuole. La Svezia detiene il primato assoluto per femminicidi, per stupri, ed è anche il paese in cui almeno il 30% delle donne lamenta violenze domestiche. Questi dati possono essere ottenuti on-line persino da siti femministi come Cosmopolitan. I tassi di violenza sulle donne più alti si registrano nei Paesi cosiddetti più sviluppati, come Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Olanda, con punte inquietanti negli ultra-moderni, ultra-civili Stati del Nord: Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca. In Italia in base ai dati 2021 il primato delle violenze sessuali spetta alla avanzatissima Emilia Romagna. Messi di fronte al fallimento della “educazione sessuale” scolastica politici, sociologi, psicologi hanno inventato il Paradosso Nordico. In altri termini il mito della “educazione sessuale” scolastica deve rimanere intatto, mentre la realtà si ribella a questi “apprendisti stregoni”. (1) (2) (3) (4)
Non si tratta quindi di un “Paradosso”, bensì è la diretta conseguenza della sessualizzazione precoce, indotta dalla martellante pubblicità riguardo alla componente sessuata della personalità, pubblicità che si intende estendere all’interno della scuola.
Il tasso di abortività in Svezia è superiore al 20%, in Francia 16,8/mille: 223.300 aborti nel 2021; 234.300 nel 2022; 243.623 nel 2023. Nella diseducata Italia: 5,4/mille.
Ciliegina sulla torta della cosiddetta educazione sessuale è il rilievo statistico che i paesi dove essa è stata ampiamente diffusa attraverso i programmi scolastici, da anni registrano incremento, e non certo riduzione, di malattie sessualmente trasmesse, di gravidanze indesiderate, di procurato aborto in giovanissime.
I rischi della diffusione di ed.sessuale a scuola
Questi sono fatti. Le argomentazioni dei fautori della cosiddetta “educazione sessuale e all’affettività” scolastica sono ideologia. Il Lettore potrebbe anche approfondire ad esempio con https://www.lafionda.org/2025/05/16/educazione-sessuale-a-scuola-la-storiaccia-infinita/ Educazione sessuale a scuola. La storia(ccia) infinita.
Il mantra dei femminicidi: Qualsiasi trattato di criminologia riporta che la pubblicità data ad un certo tipo di crimini incentiva presso menti malate la ripetizione imitativa: serve soltanto ad incentivarli e alle speculazioni di alcuni.
I dati Eures riportano che i femminicidi di donne non italiane sono passati da 17 nel 2023 a 24 nel 2024 (+ 24%) senza che le femministe si indignassero. E’ parimenti noto che le violenze sessuali perpetrate da stranieri presenti in Italia coprono oltre il 30% dell’increscioso totale, pur essendo gli stranieri circa 6milioni. Spesso, al capodanno a Milano ed al concertone di Roma adesso, questi stupri sono organizzati in base allo schema della taharrush gamea: il gruppo degli stupratori circonda ed isola la vittima. Ma anche qui dalle femministe si ode un silenzio di tomba.
Il patriarcato è un mantra ormai preistorico
Il mantra del patriarcato: guardiamo in faccia alla realtà: nelle scuole esiste un dilagante predominio di maestre ed insegnanti donne che giustamente ragionano da donne a beneficio delle alunne, con detrimento degli alunni, i quali non trovano un interlocutore maschile, un modello maschile. La stessa Unione Europea vede lo strapotere di donne come Angela Merkel, Ursula von der Leyen, Kaja Kallas. Ci sono peraltro donne apprezzabilissime anche nei parlamenti europeo ed italiano: Silvia Sardone, Giorgia Latini, Francesca Donato. Il capo del governo in Italia è Giorgia Meloni. Dove sarebbe annidato questo terribile patriarcato?
Il patriarcato non c’entra con i femminicidi, perché è finito nel Settecento. La causa va ricercata nella famiglia, in particolare nelle donne, che avendo scelto di essere manager, lasciano soli i ragazzi a scaldarsi il pranzo nel microonde o a mangiare al McDondald’s. La madre è insostituibile.
Ci tolgono le identità e non esistono più il maschile e il femminile, ma la madre non può essere sostituita da una teoria. Eliminando il genere si elimina la diversità e non la si accetta. Questo ci porta ad una anticipazione delle tappe evolutive e alla precocità sessuale facendoci somigliare sempre più ai Paesi meno progrediti e rendendoci uguali ai musulmani.
Vera Slepoj, psicologa e scrittrice, ad un convegno sul tema “Educare all’affettività”
Ultimo quesito:
Come mai così tanta premura per attivare corsi di “educazione sessuale scolastica” da parte di industrie di preservativi, di ditte produttrici di pillole ormonali, di fondazioni, di ordini professionali pronti ad infilare loro iscritti in queste attività? C’è o non c’è l’intento di infilarsi nelle scuole per lucrare succosi contributi statali? Sono o non sono soldi sottratti ai contribuenti ed alle famiglie?
In conclusione:
La scuola è sussidiaria alle famiglie, ed ha 2 scopi: 1° fornire nozioni fondamentali; 2° educare le capacità critiche. La scuola afferma il suo valore formativo se concentra la sua attività su alcuni pochi punti chiave: corretto insegnamento della lingua italiana, della storia, della geografia, della matematica e delle scienze,delle materie curriculari delle scuole superiori. Si assiste invece alla dispersione in mille rivoli di interventi estranei e dispersivi. Conseguentemente gli allievi vengono incentivati al nulla ed escono sufficientemente ignoranti e privi di capacità critiche nei riguardi di afferenze (internet, chat, influencer, media, IA) disturbanti e addirittura patologiche. A questo proposito risulta ovvio che esista “correlazione tra abuso di alcol, stupefacenti” e comportamenti antisociali di ogni genere. Anche Luciana Castellina, fondatrice del comunistissimo Manifesto, si è dichiarata contraria all’educazione sessuale scolastica! https://www.tempi.it/castellina-contraria-educazione-sessuale-scuola/
Sono i genitori che devono offrire ai figli esempio di affettività e rispetto, e prendere l’iniziativa di parlare con i figlioli in rapporto con la loro peculiare fase di sviluppo. E i genitori e le famiglie che hanno fallito la loro missione poiché non hanno vigilato sui figlioli, dovrebbero astenersi dal salire in cattedra. Sono semmai i genitori che dovrebbero essere sensibilizzati, non certo bambini e adolescenti affidato ad “esperti”, la cui preparazione e moralità può ben essere criticata.
L’Italia, distaccandosi dall’andazzo dei Paesi che hanno sperimentato e continuano a sperimentare il fallimento delle loro politiche di sessualizzazione precoce, può costituire esempio trainante per una sana inversione di tendenza.
Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme
PS: Il 3 agosto a Gemona una persona viene uccisa e fatta a pezzi da due familiari: la vittima è un uomo di 35 anni, le assassine sua madre e la sua compagna, con la quale aveva una figlioletta di appena 6 mesi. Il 14 agosto a Milano un’altra persona di 73 anni viene uccisa in ambito familiare: anche qui la vittima è un uomo, l’assassina una donna, che dapprima lo colpisce con un coltello, ma non avendo ottenuto il risultato (le dolci mani femminili!) completa l’omicidio soffocandolo con un cuscino. Il 36% delle vittime di omicidio in ambito familiare sono uomini. Maschicidi?
1) Luca Ricolfi: Il primato del Nord. Cosa dicono i numeri sulla violenza di genere. 01.09.2023 https://www.ilmessaggero.it/editoriali/primopiano/stupri_violenze_di_genere_primato_nord_numero_luca_ricolfi-7604501.html
2) Domenico Bonvegna: Nella “tollerante” Svezia il triste record di femminicidi e stupri. 28.11.2023 https://www.destra.it/home/nella-tollerante-svezia-il-triste-record-di-femminicidi-e-stupri/
3) Family Watch: The World Health Organization Exposed: Abortion, Sexual Rights and CSE. Aprile 2020
4) Sessualizzazione precoce e grooming o ed.sessuale? 11.02.2025 https://prolifeinsieme.it/?s=Sessualizzazione+precoce+e+grooming+o+ed.sessuale%3F%28prima+parte%29&et_pb_searchform_submit=et_search_proccess&et_pb_include_posts=yes&et_pb_include_pages=yes
