Milano: a “scuola” di violenza dalle femministe

Egregio Direttore,
https://www.mitomorrow.it/scuola/non-una-di-meno-scuola-occupata/
Vorrei replicare all’articolo in merito all’occupazione di “Non una di meno” di una scuola abbandonata a Milano .
È diventata una situazione paradossale , si cerca la pace, ovunque ,con manifestazioni violente ,occupazioni ecc.
Credo che prima di arrivare all’insegnamento della afettività nelle scuole,bisogna insegnare ai propri figli la legalità, il rispetto verso il prossimo, che cosa significhi non essere violento, bensì , capace di atteggiamenti comunicativi positivi.
Ma, mi chiedo, come si può pensare di ottenere un qualsiasi risultato se, per primis in casa, si agisce illegalmente occupando uno stabile e mostrando che sarebbe corretto farlo?
Quali sono i criteri per fare crescere un figlio nel giusto,nel rispetto?
Il primo insegnamento spetta alle famiglie, definire bene cosa sia giusto e cosa sbagliato.Certo, la domanda è : quali sono i criteri di definizione di giusto/sbagliato? Basterebbe semplicemente avere come bussola di orientamento la legalità .
Credo fermamente che non servano altri “insegnanti” ai nostri figli con ideologie ,opinioni politiche, o presunti programmi di inclusività: servirebbero solo a mettere ancora più confusione nelle loro menti .
Basta semplicemente che in famiglia esista l’equilibrio, ovvero la donna abbia ruoli definiti dalla natura e sia accogliente, senza cercare di sopraffare il marito, mentre ci si attende la stessa identica disposizione d’animo da parte dell’uomo .
La parola chiave sia “ rispetto”, reciproco, eliminando dal proprio orizzonte mentale l’ormai superato patriarcato, così come il veterofemminismo, che ha fatto il suo tempo lasciando solo macerie dietro di sé . Se in famiglia si realizza il minimo di convivenza civile, si potrà proporre un modello educativo efficace, mostrando con l’esempio e, quindi, educando i figli, alla consapevolezza che la violenza è punibile ed è inaccettabile.
In altre parole, si torni in famiglia a rendere visibile l’amore.

Barbara Cinti
Comitato “ Pro-life insieme “
http://www.prolifeinsieme.it