Amare, non è possibile insegnarlo a scuola. Il parere della psicologa,dott. Di Giovanna

Egregio Direttore,
Da psicologa chiedo cortesemente di poter intervenire sulla questione affettività nelle scuole.
https://www.psy.it/educazione-allaffettivita-nelle-scuole-un-passo-nella-giusta-direzione/

Educare un giovane all’affettività significa insegnare ad amare e ciò non è possibile farlo a parole o con tecniche interattive , l’amore si insegna amando . Non serve un corso con il super tecnico dell’amore, serve un’esperienza d’amore.
L’amore è altruismo, è dono di sé, è attenzione ,è ascolto è rispetto, è attesa, è dialogo. L’amore non è una materia di insegnamento,l’amore si vive. Non basta leggere 100 libri sull’amore per essere capaci di amare ; in una società edonistica, fluida, poco attenta ai sentimenti degli altri, parlare di amore sembra contraddittorio. Si potrebbe parlare all’infinito sull’amore  ma se non si ama non si è credibili. Il problema non è chi ,come e quando insegnare ai giovani ad amare ma quale esempio di amore diamo noi adulti alle nuove generazioni. È l’adulto che va educato, non il bambino. È l’adulto che non conosce il rispetto, la pazienza,l’ascolto ,il dialogo, il dono di sé, la mitezza, la calma. Gli adolescenti hanno bisogno di educatori coerenti che siano capaci di trasmettere fiducia e attenzione non per fornire ricette magiche ma per consentire a ciascuno di trovarsi le sue ricette . La sessualità attiene il vissuto di coppia, quindi è un aspetto particolare dell’affettività che non necessariamente può essere vissuto in un contesto affettivo. Si può amare senza coinvolgimento sessuale e viceversa si puo avere coinvolgimento sessuale senza affettività, come ad esempio nella prostituzione. Parlare di sessualità rischia, nel caso degli adolescenti, di indurre bisogni che l’adolescente non ha ,questo vale a tutte le fasce d’età.
Mi sembra un grosso azzardo fornire risposte a un bambino, adolescente o anche a un giovane che non si è posto degli interrogativi. Ogni ragazzo,ragazza ha dei tempi di maturazione che vanno rispettati, diversamente si corre il rischio non di educare ma di indottrinare senza rispetto delle singole individualità o peggio ancora di scandalizzare.
Bisogna anche  considerare il condizionamento sociale che questi corsi di Educazione sessuale provocherebbero, una legittimazione ad una sessualità precoce senza avere gli strumenti necessari per una  esperienza  responsabile e consapevole. E per esperienza responsabile  non intendo la conoscenza dell’uso dei preservativi , della pillola post rapporto e delle leggi sul  cosiddetto “diritto” all’interruzione di gravidanza. Intendo dire che per quanto i giovani siano a conoscenza dei mezzi contraccettivi  incorrono in gravidanza non desiderate. Questo si evince dall’aumento del numero di aborti nel nostro paese negli ultimi anni. Purtroppo, ed è triste ammetterlo, non è colpa di una mancata  educazione sessuale ed affettiva che sono aumentati il numero degli aborti ,dei femminicidi,delle violenze nel nostro paese. In nazioni che hanno condotto corsi di educazione sessuale da oltre settant’anni come la Svezia e la Norvegia, il numero delle violenze ,stupri ,femminicidi, sono aumentati notevolmente.
Gran parte dei Paesi europei e d’oltreoceano hanno registrato un trend peggiorativo su questi temi. Ciò ,a mio parere, è da imputare ad un progressivo deterioramento dei  rapporti e delle relazioni  affettive e sociali, nonché ad una mercificazione del corpo della donna  per un tornaconto   di tipo economico che non ha più remore né rispetto  di nessuno, bambini compresi.
Se si pensa che la nota marca di contraccettivi Durex si è fatta promotrice dei corsi di educazione sessuale ed affettiva nelle scuole ,  questo la dice lunga sugli interessi economici che ruotano su questo argomento e sul perché sul tema c’è tanto scalpore e interesse.

Dott. Isabella Di Giovanna. Psicologa
Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it