Scuola, educazione sessuale e ed.digitale non sono discipline affini

Egregio Direttore,
Chiedo cortesemente diritto di replica all’articolo https://www.open.online/2025/11/08/parita-di-genere-floridia-educazione-sessuale-digitale/
Parità di genere, Floridia (M5s): “L’educazione sessuale va affiancata all’educazione digitale”

Olympe de Gouges è certamente una figura storica importante, ma differisce profondamente dalle ideologie che oggi si cerca di imporre; poiché si era opposta all’assassinio di Luigi XVI Re di Francia, venne a sua volta assassinata dai rivoluzionari, cioè ghigliottinata nel 1793.

La “parità di genere” correttamente intesa (certamente non quella di ideologie astruse come il gender) è stata stabilita da N.Signore Gesù Cristo e correttamente enunciata da San Paolo: “Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù” (Galati 3, 28). La legislazione cristiana ha riconosciuto pari dignità e diritti a figli maschi e a figlie femmine già con Giustiniano nel Codex Juris Justinianus (Novella 18, 5).
Definire sex worker una povera donna, la quale per costrizione o per suoi motivi lascia sfruttare il proprio corpo e la propria persona, non modifica la condizione della prostituzione, e risulta antitetico rispetto a quanto in facciata si vuole accreditare positivamente: l’educazione sessuale scolastica.
L’educazione sessuale scolastica fa riferimento al “modello CSE – Comprehensive sexuality education (educazione sessuale estensiva o olistica)” dell’ONU ovvero le “raccomandazioni internazionali”di OMS e di UNESCO e del BZgA Bundeszentrale fur Gesundheitliche Aufklarung Centro federale per l’Educazione alla Salute https://whocc.bioeg.de/fileadmin/user_upload/Dokumente/BZgA_GuidanceImplementation_Italian.pdfche riportano:  “gioco del dottore” per i bambini più piccoli, “prime esperienze sessuali e contraccezione” per età 9-12 anni, con solerti spiegazioni riguardo ad “età per il consenso legalmente valido ai rapporti sessuali, fare esperienze sessuali protette e gratificanti; procurarsi e utilizzare correttamente preservativi e contraccettivi i” per età 12-15 anni;, immancabilmente “gravidanza (anche nelle relazioni omosessuali) ed infertilità, aborto, contraccezione, contraccezione d’emergenza, fallimento della contraccezione” per età 15 anni e successivi.  In altri termini si promuove la sessualizzazione precoce, che espone bambini ed adolescenti a grooming (adescamento) e ad ogni altra esperienza negativa. Anche Luciana Castellina, fondatrice del comunistissimo Manifesto, si è dichiarata contraria all’educazione sessuale scolastica! https://www.tempi.it/castellina-contraria-educazione-sessuale-scuola/

Il fallimento della “educazione sessuale e all’affettività” scolastica si può toccare con mano osservando la realtà sperimentata presso i Paesi dove essa è stata imposta da più di 70 anni. Essa espone i bambini a sessualizzazione precoce, li induce ad interessarsi alla pornografia, alla quale purtroppo internet offre facile accesso con conseguenze perniciose a qualsiasi età. Pornografia, prostituzione, droga sono poi strettamente collegate: il mercato della pornografia attira e sfrutta, con enormi introiti, giovani uomini e giovani donne che si prostituiscono, anche per accedere alla droga: tanti di questi infelici chiudono la loro triste esistenza col suicidio. Psicologi e pedagogisti e persino ditte fabbricanti preservativi che invocano e promuovono questa nuova materia scolastica, agiscono manifestamente per i loro peculiari interessi, non certo per il bene degli alunni.
La realtà sperimentata presso altre nazioni europee è questa: Svezia e Francia da 70 anni “democraticamente impongono” l’educazione sessuale nelle scuole. La Svezia detiene il primato assoluto per femminicidi, per stupri, ed è anche il paese in cui almeno il 30% delle donne lamenta violenze domestiche. Questi dati possono essere ottenuti on-line persino da siti femministi come Cosmopolitan. I tassi di violenza sulle donne più alti si registrano nei Paesi cosiddetti più sviluppati, come Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Olanda, con punte inquietanti negli ultra-moderni, ultra-civili Stati del Nord: Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca. In Italia in base ai dati 2021 il primato delle violenze sessuali  spetta alla avanzatissima Emilia Romagna.  Messi di fronte al fallimento della “educazione sessuale” scolastica politici, sociologi, psicologi hanno inventato il Paradosso Nordico. In altri termini il mito della “educazione sessuale” scolastica deve rimanere intatto, mentre la realtà si ribella a questi “apprendisti stregoni”. (1) (2) (3) (4)
Non si tratta quindi di un “Paradosso”, bensì è la diretta conseguenza della sessualizzazione precoce, indotta dalla martellante pubblicità riguardo alla componente sessuata della personalità, pubblicità che si intende estendere all’interno della scuola.

I dati Eures riportano che i femminicidi di donne non italiane sono passati da 17 nel 2023 a 24 nel 2024 (+ 24%) senza che le femministe si indignassero. E’ parimenti noto che le violenze sessuali perpetrate da stranieri presenti in Italia coprono oltre il 30% dell’increscioso  totale, pur essendo gli stranieri circa 6milioni. Spesso, al capodanno a Milano ed al concertone di Roma adesso, questi stupri sono organizzati in base allo schema della taharrush gamea: il gruppo degli stupratori circonda ed isola la vittima. Ma anche qui dalle femministe si ode un silenzio di tomba.

La scuola non deve essere infarcita e spezzettata da mille piccole proposte: l’utilizzo di strumenti elettronici non richiede l’introduzione di un corso speciale, che sottragga tempo ed attenzione alle materie veramente formative.

Per educare è fondamentale l’esempio positivo, che deve venire dalla famiglia, dai rapporti tra i genitori, dal rispetto che viene insegnato ai figli. Semmai a scuola può perfezionarsi in contatti sociali e attraverso esempi positivi della letteratura: le nobili figure della Gerusalemme liberata e dei Promessi sposi, la Madre di Cecilia, la predica rivolta ai guariti dalla peste…  Certamente è necessario calare questi esempi negli animi degli alunni per evitare che diventino maranza!
Allora perché non offrire corsi ai genitori dei maranza? Perché chiudersi occhi ed orecchi se l’imam di Torino approva le stragi di civili israeliani perpetrate il 7 ottobre 2023? (La Verità 12.10.2025)

Istruire è sempre compito della scuola. Ma se istruire, dal Latino instruĕre, significa «preparare, costruire, insegnare» , lasciamo che ogni insegnante si dedichi ad introdurre i suoi alunni nell’ambito delle materie curriculari che ben conosce, attraverso le quali costruirà negli alunni quelle capacità critiche, in base alle quali i futuri cittadini saranno in grado di compiere scelte consapevoli, ragionevoli, rispettose di tutti.

Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme
www.prolifeinsieme.it

1) Luca Ricolfi: Il primato del Nord. Cosa dicono i numeri sulla violenza di genere. 01.09.2023 https://www.ilmessaggero.it/editoriali/primopiano/stupri_violenze_di_genere_primato_nord_numero_luca_ricolfi-7604501.html

2) Domenico Bonvegna: Nella “tollerante” Svezia il triste record di femminicidi e stupri. 28.11.2023 https://www.destra.it/home/nella-tollerante-svezia-il-triste-record-di-femminicidi-e-stupri/
3) Family Watch: The World Health Organization Exposed: Abortion, Sexual Rights and CSE. Aprile 2020
4) Sessualizzazione precoce e grooming o ed.sessuale? 11.02.2025 https://prolifeinsieme.it/?s=Sessualizzazione+precoce+e+grooming+o+ed.sessuale%3F%28prima+parte%29&et_pb_searchform_submit=et_search_proccess&et_pb_include_posts=yes&et_pb_include_pages=yes