Egregio Direttore,
Chiedo cortesemente diritto di replica all’articolo https://www.milanotoday.it/politica/federica-picchi-sfiduciata-no-vax.html Nell’era delle “Salis” che si vantano della propria disonestà e vengono pubblicamente idolatrate come le eroine dei nostri tempi, Federica Picchi (FdI), sottosegretaria allo sport e ai giovani di Regione Lombardia, è stata sfiduciata dal consiglio regionale per avere ripostato sui social un post del ministro della salute statunitense, Robert F. Kennedy jr., riguardante in particolare la presunta correlazione tra autismo e vaccino per l’epatite B.
Ma in che mondo viviamo?
Mostrare dati provenienti da ricerche indipendenti, ovvero portate avanti da enti non in conflitto di interessi, che ci invitano a riflettere sul rapporto rischi/benefici di un trattamento sanitario è fare l’interesse del proprio popolo ed è proprio questo che dovrebbe essere il primo obiettivo di un politico che ama il suo paese. O sbaglio?
Tra l’altro vorrei farvi notare che il ministro della salute Usa non è un pericoloso sciamano “novax” – termine che i media paladini dell’inclusione adorano appiccicare a chi usa ancora la logica solo per intimorire l’audience e dividere le persone – ma una figura istituzionale di alto profilo e rilievo a livello internazionale. Pertanto ne consegue che divulgare le informazioni scientifiche provenienti da tale fonte dovrebbe essere considerato una garanzia di autorevolezza.
Invece accade esattamente il contrario.
Il dogma moderno del dio-vaccino, così come l’idolatria dell’aborto, sono argomenti scomodi, la cui realtà è più sopportabile se rimane nascosta.
Si parla molto dell’aborto come diritto della donna, ma non si affronta mai con coraggio ciò che può rimanere dopo: il dolore, la vergogna, la solitudine, il “che cosa sarebbe stato se…”.
Nello stesso modo si esalta lo slogan di vaccino-salvavite, ma non si ha mai il coraggio di dare voce al dolore di ondate di uomini e donne danneggiati da questi farmaci spesso a fronte di un beneficio del tutto indimostrabile.
Così come i bimbi mai nati anche i danneggiati sono gli invisibili per la nostra società oppressa dal peso degli enormi imperi economici delle case farmaceutiche che guadagnano sulla pelle degli esseri umani.
Federica Picchi, non a caso, è certamente molto consapevole del rischio di toccare certi argomenti, ma ha dimostrato di avere il coraggio di affrontarli con la professionalità e la delicatezza di chi crede fermamente nel potere della verità.
Dopo anni di brillante carriera come analista finanziario a Londra, nel 2010 fonda Dominus Production, società di produzione e distribuzione filmica e casa editrice per la diffusione di storie vere di valore che tocchino il cuore dei più giovani.
Fra i film distribuiti in Italia possiamo menzionare Unplanned e Sound of Freedom, entrambe storie verie che mostrano realtà scomode che nessuno vuole vedere ovvero l’aborto e il traffico sessuale dei minori.
Vedi i link per visionare i trailer
https://youtu.be/BSX2Gxr806k?si=NunYWa9wAvxcuDMQ
https://youtu.be/yrQBKQ02P9s?si=2ZSg7BNZK9qPoyJR
A questo punto mi chiedo: la permanenza in carica di un politico può essere ritenuta “non adeguata in quanto le sue affermazioni ledono l’integrità istituzionale e la credibilità delle politiche regionali in materia di salute pubblica”, per aver ripostato un post del ministro della salute della Casa Bianca?
Pertanto in base all’articolo 21 della nostra Costituzione che recita
‘Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione’
il nostro Comitato Prolife Insieme desidera dimostrare pubblicamente la totale solidarietà a Federica Picchi sfiduciata solo per aver espresso il suo pensiero.
È importante ricordare che la censura che oggi viene fatta su temi quali aborto, vaccini, traffico sessuale dei minori e teorie gender, domani potrebbe essere ancora più estesa ed oppressiva, in grado di togliere il lavoro a chi non obbedisce.
Anche se forse ripensandoci meglio questo fenomeno è già accaduto in un recente triste passato che i media – chissà perché- fanno tanta fatica a ricordare, con l’applicazione dell’obbligo di esibire la famosa tessera verde, meglio conosciuta come il green pass.
Ribadisco la mia stima a Federica Picchi per il coraggio di ‘osare’ per restare fedele alla propria coscienza nella ricerca della verità.
Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Per Comitato Prolife Insieme
www.prolifeinsieme.it
