Schettini,”sì all’ed.sessuale a scuola”. Il parere contrario della psicologa

Egregio Direttore, dott.ssa Ferrandi,
Chiedo cortesemente diritto di replica https://sapere.virgilio.it/scuola/mondo-scuola/schettini-sull-educazione-sessuale-a-scuola-ma-siamo-fuori

L’articolo riporta l’idea del prof. Schettini di lasciare ai docenti il compito di informare ed educare gli studenti ad una tolleranza e conoscenza dei temi inerenti la sessualità , il rispetto delle identità , l’affettività e l’amore a trecentosessanta gradi e non solo riferito ai vissuti di coppia. I principi sono buoni e legittimi, quello che mi preoccupa, e non solo, è il fatto che tali argomenti così delicati e personali passino attraverso la figura dell’insegnante onnisciente e onnisapiente. Un tuttologo,capace di avere conoscenze scientifiche , pedagogiche ,di natura psicologica e anche e soprattutto morali. In grado cioè di aver quella serenità e distacco ,nonché capacità relazionali e comunicative, al punto tale da non influire con il proprio pensiero o  personali scelte di vita, sulle giovani menti affidate. In altre parole mi riferisco a quella indispensabile onestà intellettuale che ai giorni nostri è diventata così difficile da trovare.
Io non so quale preparazione  abbia il prof.Schettini ma so per certo che la nostra scuola e i nostri docenti non hanno questa formazione. I docenti della scuola italiana non sono formati sui vari  e controversi  aspetti dell’educazione. Molti insegnanti provengono da corsi di laurea che non contemplano neanche un esame di pedagogia o di psicologia  o di tecniche della comunicazione . Gran parte di loro sono ingegneri ,fisici, matematici, biologi, avvocati, letterati, chimici, che hanno scelto l’insegnamento come alternativa alla mancata occupazione professionale. A  quali docenti super preparati e super partes si riferisce il prof. Schettini? Sarebbe il caso di ammettere che un tema così complesso e articolato, che coinvolge molteplici aspetti  della vita  personale ,affettiva e morale della crescita dell’adolescente, debba essere affrontato non direttamente nelle classi con i ragazzi, facilmente influenzabili , ma con le famiglie, stimolando ad una riflessione che renda   capaci i genitori di affrontare con i propri figli  questi temi così delicati ,nel rispetto delle  proprie scelte  personali , morali e religiose. Non dimentichiamo che i primi ad avere il diritto /dovere di educare i   minori sono i genitori, secondo le proprie idee morali e religiose e non la scuola,  e in Italia tale diritto sancito dalla legge si chiama potestà genitoriale.

Dott. Isabella Di Giovanna, psicologa , Taranto
Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it