Halloween, streghe, aborto…ma i cattolici celebrano Ognissanti

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https://primacomo.it/attualita/presidio-contro-gli-antiabortisti-in-ospedale-lappello-portate-una-scopa-siamo-tornati-al-periodo-della-caccia-alle-streghe/

Sembra una casualità, ma la scelta di trattare il tema dell’aborto in prossimità della festa di Ognissanti, parlando di caccia alle streghe, riporta necessariamente ad Halloween.
La festa di Ognissanti che la chiesa cattolica celebra il primo novembre, ha origini antiche. Risalgono infatti già dal IV secolo e la data (primo novembre) fu istituita nell’ VIII secolo da Papa Gregorio III.
Rappresenta per i cattolici un momento liturgico molto importante in cui vengono commemorati tutti i santi cristiani, sia quelli canonizzati che quelli che non hanno ricevuto un riconoscimento ufficiale.
Il giorno che segue questa grande festa è la commemorazione dei defunti.
Essa viene celebrata subito dopo la solennità di Ognissanti perché i santi, che vivono nella luce del risorto Cristo Gesù, rendono palese la connessione tra la vita e la morte.
Per chi ha fede la morte non è altro che un salto nella vita eterna.
Da un po’ di anni però, a ridosso di queste feste, siamo inondanti da zucche, streghette, pipistrelli, scheletri, zombie un po’ ovunque. Nei supermercati, nelle scuole, persino in qualche oratorio.
Nell’ espressione comune non è raro sentire parlare, più che della festa di Ognissanti, della festa di halloween.
Triste segnale questo di perdita di identità cristiana per aderire a culti pagani.
Il nome halloween è la storpiatura americana della parola inglese “Hallows’Eve”: vigilia di Ognissanti. Una festa quindi con origini cattoliche finita con l’essere storpiata in una grottesca caricatura del sacro con sfumature horror.

DA DOVE ARRIVA HALLOWEEN

Halloween affonda le proprie radici nel paganesimo e precisamente nei Celti, antico popolo europeo. Samonios o Samhain (in Irlandese) rappresentava la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno visto come periodo di prova nell’attesa della primavera e rappresentava il capodanno dei Celti.
Essi credevano che in questo giorno i morti potessero tornare tra i vivi per celebrare con la propria famiglia ed aiutare i propri cari a superare il momento difficile che l’ inverno rappresentava.
Niente a che vedere in origine quindi con spiriti maligni o terribili dei.
Anzi, Samhain (capodanno celtico) venne adottato dalla Chiesa diventando la festa di Ognissanti. Nell’epoca medievale il cristianesimo agì infatti con vigore straordinario, selezionando tutto ciò che proveniva dal passato, trattenendo quello che poteva rappresentare un valore. In Samhain la chiesa vide il grande significato dei miti celtici e la sensibilità di quei popoli verso i propri defunti decidendo quindi di interpretarli alla luce della fede cristiana, cogliendo quanto di buono ci fosse nella sacralità antica per poi ricondurlo al messaggio salvifico di Cristo.
Il primo novembre quindi rappresentava la fine dell’estate e l’inizio di un periodo pieno di incognite da affrontare con l’aiuto dei defunti.
La chiesa lo interpretò come la festa di Ognissanti completandola, il giorno dopo, con la ricorrenza dei defunti. Halloween, l’inganno di satana e i sacrifici di bimbi non nati(video)

PERICOLOSA TRASFORMAZIONE

Come è potuto accadere che una tradizione cristiana si sia trasformata in una grottesca carnevalata?
Il fenomeno Halloween è da attribuirsi all’ America . Quell’ America dove arrivarono milioni di emigranti irlandesi portando con sé la profonda devozione dei santi che dava parecchio fastidio alla cultura dominante e che, oggi fortemente secolarizzata, ha deciso di privarla di ogni risvolto cattolico.
Rimuovendo quindi tutto ciò che potesse ricondurre al cristianesimo per darle, anche nella nuova parola “halloween”, l’aspetto lugubre delle tenebre, dei morti viventi che disturbano e spaventano la gente .
Una fisionomia paurosa che si tenta di esorcizzare con maschere e scherzi.
Attualmente però questa festa ha assunto contorni pericolosi.
Come affermava il grande padre esorcista Gabriele Amorth

“Halloween è una trappola del demonio, il capodanno dei satanisti, la notte per eccellenza dell’occulto e di chi lo pratica”.

Oggi Halloween rappresenta per gli operatori dell’occulto un’occasione per trovare adepti.
Questa ricorrenza viene usata per avvicinare le persone, perlopiù giovani, alle pratiche magiche e superstiziose.
Una sorta di ponte tra i ragazzi e il mondo pericoloso del satanismo cercando di creare attorno ad esso, con questi pseudo festeggiamenti, un’atmosfera positiva fatta di cose buone e divertenti, stimolando così l’interesse verso questa “filosofia” del male.
Tentando altresì di supere il concetto di Dio mediante il possesso di “verità occulte”.

IL BELLO DI OGNISSANTI

La festa di Ognissanti che la chiesa si prepara a vivere, ci richiama al destino che ci attende: la vita eterna in Cristo, il quale, con la sua morte e risurrezione ha impedito la fine di tutto.
Il proliferare di questi festeggiamenti pagani al contrario è pericoloso in quanto perde
di vista l’ immenso valore della nostra fede che deve essere custodito e trasmesso e non barattato con falsi idoli.
Halloween è un modo per farci uscire di strada.
La nostra fede, la nostra cultura, le nostre radici sono molto più interessanti di zucche, streghe, vampiri, diavoli che girovagano di casa in casa dicendo “dolcetto o scherzetto?” che in realtà è solo l’ ingenua traduzione di una formula  di un antico cerimoniale pagano.
Halloween non ha nulla a che fare con la fede cristiana in quanto intrisa di esoterismo e di magia finanche di diabolico.
Secondo uno studio della comunità “Giovanni XXIII” fondata da don Oreste Benzi il 16%dei ragazzi che partecipano a sette occulte esoteriche viene adescato proprio in questa occasione.
Restare lontani da queste cose è fondamentale per non perdere il senso della vita e il gusto di ciò che è bello, buono, giusto, pulito.
I santi sono figure davvero positive, veri miti, che hanno vissuto coraggiosamente senza maschere, appassionati di Dio e della vita lasciando un’impronta eterna di salvezza, di gioia, di pace.
Basta approfondire le loro vite per rendersi conto della meraviglia che custodiscono, dello splendore che emanano, della gioia che trasmettono, della fede che ha permesso loro di vivere nella luce.

“La fede non abita nel buio, ed è luce per le nostre tenebre” (papa Francesco, Lumen Fidei, 4).

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Angela D’Alessandro

Prolife insieme
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