Controreplica alla replica: https://www.anconatoday.it/politica/federico-giampieri-M5S-controreplica-a-movimenti-pro-life-nessun-essere-umano-puo-ostruire-uns-azione-volontaria-di-autodeterminazione-femminile.html
Buongiorno .Signor Giampieri, sono una donna di 50 anni, ora, ma all’epoca ragazza che, in nome della libertà, decise a 20 anni di abortire … perché? Per tutte le motivazioni che lei ha elencato :troppo giovane,sola ,come lo mantengo,mi rovina i progetti e poi . .il perché più forte “POSSO, È UN MIO DIRITTO!”
Mi recai in consultorio ,trattata dal professionista come se stessi concordando il ricovero per asportare una ciste ..senza nessun tipo di spiegazione a cosa sarei andata incontro …l’abbiamo fissato. Fatta l’interruzione …si può dire fin qua tutto a posto, avevo esercitato un mio sacrosanto diritto!
Invece.
Sì, perché non c’è giorno che da madre, ora, non ci pensi …non c’è giorno che la vita non mi presenti davanti il drammatico quesito:” chissà come sarebbe stata/to ..quanti anni avrebbe ora ecc ecc”.
Sì, perché è un qualcosa di inspiegabile la connessione che esiste tra madre e figlio .
E non passa giorno che non mi senta in colpa .
Perché, vede signor Giampieri, per la società il mio bimbo non nato è un numero, un’interruzione in più o in meno …ma per me madre rimane un dolore che mi porterò avanti per sempre .. E così per tantissime donne “ libere di abortire”, specialmente quando un giorno si renderanno conto di cosa vuol dire essere madri .
Quello che Le voglio dire è che non è uno scherzo o un’arma che si usa, il trauma post aborto, per assecondare o impaurire le donne che vogliono interrompere la gravidanza.
Già , il linguaggio ingannatore: interrompere la vita di un bimbo col cuore che batte, così si dovrebbe dire.
Ma Le assicuro che si tratta, invece, di una reale convivenza col dolore che, anche se si cerca di nasconderlo alla donna, alla fine la distrugge.
È un peso impossibile da eliminare, una convivenza perenne.
Barbara Cinti
Pro-life insieme