Milano,festival del femminismo:“se dio è una donna,si salvi chi può “

https://www.weblombardia.info/2025/10/13/god-is-a-woman-2025-il-festival-del-femminismo-pratico-torna-a-milano-con-il-tema-scomode/

L’essere umano è stato creato per adorare il suo Creatore.
In una società in cui si nega l’esistenza di Dio, resta comunque nell’uomo (e nella donna..) il bisogno fondamentale di adorazione.
E così l’essere umano fa del proprio IO il suo  dio.
La storia della mela vi ricorda qualcosa? Diventerete come Dio…
Le femministe oggi lo dicono chiaramente: la Donna è una Divinità!
Quanto meno si deve loro riconoscere una certa trasparenza, queste attiviste non si nascondono dietro ad una falsa umiltà, ma dichiarano apertamente il loro ORGOGLIO (PRIDE) DI ESSERE DONNE DIVINE.
Sorvoliamo sull’utilizzo della schwa nella parola “scomodə” presente nello slogan dell’ evento, ormai un chiodo fisso comune a tutte le ideologie di stampo woke, e cerchiamo di osservare quale tipo di organizzazione sociale si stia creando intorno al movimento trans-femminista degli ultimi decenni.
La tendenza che si può facilmente riscontrare è quella di una narrazione vittimista della donna alla quale TUTTO è concesso, anche ridefinire il concetto stesso di donna, ovvero “una persona che si identifica come tale, indipendentemente dal sesso assegnato alla nascita”, un concetto illogico e pericoloso ma purtroppo molto diffuso in queste ideologie che non si basano sul ragionamento critico e sulle evidenze scientifiche ma su veri e propri viaggi di fantasia.
L’influenza del Woke su movimenti come quello trans- femminista è chiaramente espressa dallo slogan ‘dio è donna’ che mira a gettare le basi di una società matriarcale. Ma chi ci garantisce che in tale società le donne al potere non si trasformino in streghe nei panni di rabbiosi ‘uomini mancati’?
Il woke è strettamente connesso con la New Age, un mix di religioni e riti esoterici che di fatto esprimono tutto e il contrario di tutto, arrivando quindi ad affermare che c’è un nucleo mistico comune in tutte le religioni, orientali e occidentali e che i dogmi, l’identità religiosa e l’intolleranza verso altre religioni siano tutti ostacoli al progresso dell’individuo. Quindi nella New Age L’UOMO PRENDE IL POSTO DI DIO, o meglio la donna.
Infatti secondo la New Age le forme femminili di spiritualità, e le immagini divine femminili (come Aeon o la Sophia dello gnosticismo), sono state dimenticate dalla nostra società patriarcale, e vanno recuperate.
E da qui la lotta folle al patriarcato anche quando di fatto in occidente è già scomparso da tempo, solo per far emergere la donna quale vittima-vittimista con licenza di definire tutti gli uomini (specialmente quelli bianchi ed etero) come i “cattivi” e persino di uccidere i loro stessi figli con l’aborto osannato quale “diritto” da difendere nonostante sia una tragedia senza pari.
Sebbene questa dottrina si identifichi come movimento culturale ‘controcorrente’, gode di una grande copertura mediatica attraverso tv, cinema, giornali e persino la stessa politica. Ma queste ideologie non vanno prese alla leggera.
Alcuni studiosi di area cattolica hanno avvicinato il new age al satanismo, in quanto entrambi hanno in comune la pretesa di essere o sostituirsi a Dio in una visione relativistica dell’esistenza e della verità con pratiche rituali di tipo sincretista. Chi è come Dio?
È impossibile non notare che la data dell’evento di Milano, 13 ottobre, corrisponde proprio alla Festa della Madonna di Fatima, Regina di umiltà e di obbedienza a Dio, l’esatto opposto della divinità femminile che con orgoglio (pride) ostenta la sua presunta superiorità ma di fatto è schiava della sua stessa autodeterminazione.
Personalmente non credo nelle coincidenze.
Per concludere tornando al titolo dell’evento nel quale le attiviste si definiscono ‘scomode’, è importante riflettere che nella storia è di norma la Verità ad essere scomoda, indesiderata e quindi perseguitata, e allora perché questi movimenti non vengono ostacolati bensì promossi dalla maggior parte dei media?
Noi di Prolife Insieme per esempio, come tutta la nostra rete, siamo soggetti quotidianamente a insulti, censure e purtroppo talvolta anche pressioni per metterci a tacere, proprio perché portiamo la verità della dignità della vita dal concepimento alla morte naturale
La verità infatti non va mai ‘di moda’ perché ci costringe al cambiamento, quello più difficile che non ha bisogno di grandi eventi, location, esperienze creative ed artistiche, ma di silenzio perché avviene dentro di noi.
C’è da chiedersi quindi perché se la verità è scomoda, queste femministe “scomodə” siano così tanto pubblicizzate dai media?
Il dio-donna è un po’ come mammona, ed io invece scelgo Maria, e come me sono certa che tante  donne di fronte a queste esasperate ostentazioni di orgoglio torneranno ad apprezzare la purezza e la sobrietà che rendono le donne delle vere scintille di Luce nelle tenebre.

Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Per Comitato Prolife Insieme

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