Giornata sull’aborto “ sicuro e libero “
“Nessuno è più odiato di chi dice la verità” recita un proverbio attribuito a Platone.
Fare una giornata per l’aborto equivale a festeggiare la morte.
Ma nella nostra cultura di “zombie-viventi” la cosa non solo non sembra sconvolgere nessuno o pochi ma addirittura ci inebria, come fossimo talmente ubriachi di autodeteminazione da sembrare quasi felici di farci del male…
In effetti basterebbe pensare al fenomeno Halloween per capire che la nostra cultura è totalmente incentrata sulla esaltazione della morte, mescolando riti pagani e simboli che appartengono alla sfera dell’ occulto in un minestrone che è a dir poco di pessimo gusto per non dire diabolico.
La “Guida” all’aborto libero e sicuro promossa nella giornata per l’ interruzione volontaria di gravidanza da tutti i giornaloni e da sindacati quali la CGIL, che fanno palesemente di tutto pur di evitare di occuparsi di trattative inerenti al lavoro, ribadisce con prepotenza l’orgoglio (pride) di abortire.
Si cancellano volutamente le testimonianze delle donne che soffrono nel post aborto con danni fisici e ferite psicologiche e si mettono a tacere le voci di coloro che vogliono offrire una opportunità alle donne per poter dire SÌ ALLA VITA.
Per approfondire le conseguenze dell’aborto chirurgico e farmacologico clicca qui
https://www.alessandragraziottin.it/it/div_scheda.php/Aborto-farmacologico-come-funziona-la-RU486?ID=6852
https://www.prodonna.ch/it/gravidanza-non-voluta/aborto-rischi-conseguenze/rischi-di-aborto-per-aspirazione-e-raschiatura/
https://www.istitutopsicoterapie.com/conseguenze-psicologiche-dellinterruzione-di-gravidanza-volontaria/
Tutti riconoscono il lutto di una donna che vive la tragedia di un aborto spontaneo.
Ma quello stesso lutto che si innesca nella donna che pratica l’interruzione volontaria di gravidanza, questo non si può raccontare.
Vietato parlare.
A livello psicofisico infatti la donna e il piccolo feto sono in simbiosi già del momento del concepimento, sono una cosa sola indipendentemente dal fatto che sia una gravidanza “voluta o non voluta”.
Per maggiori dettagli sulla vita del feto invitiamo a leggere il libro “L’alba dell’ io” del Professor Carlo Valerio Bellieni.
Le donne che praticano l’ivg possono nascondere a se stesse questo dolore anche per lunghi anni, ma prima o poi questo riaffiora, come descritto in abbondante letteratura medica in ambito psicologico e, finché questo non viene portato alla luce, crea danni dentro la donna.
Il Comitato Prolife Insieme invita pertanto personaggi pubblici e politici a non banalizzare la tragedia dell’ aborto, non solo per il rispetto del piccolo essere umano nel grembo materno ma per rispetto alle donne stesse che, sentendo slogan vuoti e ingannevoli quali “ho abortito e sto benissimo” oppure “obiezione respinta”, inneggiando contro i medici fedeli al giuramento (purtroppo non più obbligatorio nella “medicina” moderna) di Ippocrate del NON NUOCERE, saranno indotte a pensare che si tratti di una “passeggiata di salute”.
Le parole “sicuro e libero” accompagnano costantemente gli slogan sull’aborto, ma ogni scelta basata sull’inganno si paga a caro prezzo.
Il popolo pro-vita non ha bisogno di aspettare la “giornata dedicata”, festeggiamo la VITA ogni giorno per riaccendere nella nostra cultura la fiamma dell’Amore vero, basato sulla sacralità del dono della vita che tutti GRATUITAMENTE abbiamo ricevuto e siamo chiamati a condividere.
Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Per Comitato Prolife Insieme
www.prolifeinsieme.it