Pedagogia QUEER, l’innocenza dei bambini è sotto attacco

Volantino

La Pedagogia è la disciplina relativa ai problemi dell’educazione, in modo particolare collegata all’ambito psicologico e didattico.
Infatti maestri e professori devono ricevere una corretta formazione nel campo psicopedagogico per potersi approcciare in maniera adeguata al mondo dell’infanzia.
Ed è proprio quest’ultimo oggi ad essere sotto attacco.
Negli ultimi decenni in modo sempre più frequente troviamo all’interno di molti libri scolastici contenuti davvero sconcertanti.
All’asilo favole  come quella del lupo trans o del bimbo nato da due mamme, alle elementari panchine arcobaleno e scarpette rosse appese al posto dei crocefissi, fino ad arrivare alle scuole medie dove l’introduzione dei presunti diritti riproduttivi spinge i giovani ad usare il proprio corpo e quello dell’altro solo in funzione di un “benessere passeggero” senza nessun principio etico o morale.
Nel caso in cui non funzionino i metodi anticoncezionali elencati nei libri di educazione ” civica” la soluzione proposta è L’ABORTO che viene descritto come pratica di salute sessuale.
Ma salute per chi, di certo non per il feto che viene soppresso , ma neppure per la madre che rischia sempre gravi conseguenze.
Niente di scientifico quindi, solo ideologia.
Per informazioni sui rischi fisici e psicologici connessi all’aborto chirurgico e farmacologico clicca sui link
https://www.alessandragraziottin.it/it/div_scheda.php/Aborto-farmacologico-come-funziona-la-RU486?ID=6852
https://www.prodonna.ch/it/gravidanza-non-voluta/aborto-rischi-conseguenze/rischi-di-aborto-per-aspirazione-e-raschiatura/
https://www.istitutopsicoterapie.com/conseguenze-psicologiche-dellinterruzione-di-gravidanza-volontaria/
L’introduzione di queste ideologie in ambito scolastico ha portato come risultato una grande confusione nei bambini aumentando in loro insicurezza e aggressività. L’esatto contrario di quello che vorrebbero farci credere i promotori di iniziative quali l’incontro che si terrà a Livorno dal titolo TEORIE E PRATICHE DI PEDAGOGIA QUEER.
L’incontro gode del patrocinio della Regione Toscana attraverso il progetto Ready. Da donna residente in Toscana noto che non è il primo caso in cui le amministrazioni comunali aderiscono a progetti puramente ideologici che non rispettano i valori di gran parte dei loro cittadini. Chissà se il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani (PD), per par condicio, vorrà aiutarci anche per progetti come “Culle per la Vita”?
Ma torniamo al titolo dell’ evento e domandiamoci:  può esistere una  pedagogia relativa ad un concetto totalmente astratto e versatile?
Il termine “queer” deriva da una parola inglese che significa “strano”, “bizzarro” o “insolito”, e in passato era associato alla deviazione dalla norma.
Dagli anni ’90, è stato rivendicato dalla comunità LGBTIQ+ come un termine ombrello che rappresenta orgoglio e rifiuto delle categorizzazioni rigide di genere e orientamento sessuale.
Oggi viene usato come auto-identificazione, infatti con il termine “queer” si vuole superare non solo la definizione di genere MASCHIO E FEMMINA, ma addirittura di sessualità in generale, accogliendo la fluidità e le sfumature di tutte le identità.
Detto questo che cosa volete insegnare ai nostri bambini e alle giovani generazioni?
La fluidità del genere? La fluidità è la capacità delle particelle di un corpo allo stato liquido o aeriforme di scorrere le une sulle altre: ma noi non siamo solo materia! Ogni individuo è unico ed irripetibile e porta in sé il bene più prezioso: la propria dignità.
Il pudore, la riservatezza, la moderazione, sono tutte virtù che difendono la dignità umana, ma vengono descritte da queste ideologie come tabù.
Questa è una vera e propria battaglia contro l’innocenza e la purezza.
Come Comitato Prolife Insieme siamo sicuri di non essere i soli a vedere i grossi pericoli presenti nella creazione di una “pedagogia queer”, ambigua e in continuo cambiamento, basti osservare il numero di lettere e simboli che vengono costantemente aggiunti alla sigla lgbt …
Il rispetto verso il prossimo non si crea attraverso la manipolazione dei piccoli ma nel rispetto della loro innocenza.
Non importa se ci autodefiniamo “queer” perché le scelte legate all’ambito sessuale non devono diventare di dominio pubblico. La nostra libertà di scegliere le nostre relazioni da adulti  non va imposta ai bambini, a loro non interessa il sesso, e dovremmo tutti fare in modo di preservare la loro innocenza.
Purtroppo invece tanti “presunti” intellettuali e filosofi già dagli anni ’80 promuovono apertamente la bellezza del sesso con i bambini, “basta il loro consenso” – dicono – mirando esplicitamente a sdoganare la pedofilia.
Ciò mi disgusta profondamente.
Siamo tutti individui di pari dignità, il sesso non c’entra.
Invitiamo i politici che dovrebbero essere i garanti dell’ ordine pubblico, a prendere consapevolezza che solo sul concetto di pari dignità potremo costruire una onesta pace sociale.
Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Per Comitato Prolife Insieme

http://www.prolifeinsieme.it