Rispettare la sensibilità delle Persone con sindrome di Down, senza forzarne la sessualità.

Rispettare la sensibilità delle Persone con sindrome di Down e con qualsiasi altro problema di salute, senza forzarne la sessualità.

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Sessualità & Sindrome di Down: Pensami adulto: così sarà più facile fare spazio all’amore

Articolo decisamente interessante poiché affronta una problematica che giustamente si pone quando Persone, che recano un problema cromosomico o genetico (non soltanto la sindrome di Down), e le loro famiglie affrontano l’aspetto esistenziale e sociale della sessualità.
Concentrando la nostra attenzione sulla sindrome di Down dobbiamo subito rilevare che essa non soltanto riconosce diverse forme (trisomia 21 libera; trisomia 21 per traslocazione del cromosoma 21 su altro cromosoma; frammenti significativi del cromosoma 21 traslocati; etc), bensì uno spettro di manifestazioni somatiche e cognitive più o meno gravi o leggere. Un soggetto con s.di Down adeguatamente stimolato e seguito può raggiungere validi risultati di autonomia e di inserimento sociale. Altrettanto può verificarsi per un soggetto con cromosoma X fragile o con triplo X, etc. Si deve anche rimarcare che grazie a ricercatori come il Professor Pierluigi Strippoli (Medicina specialistica diagnostica e sperimentale – Università di Bologna) sembra che nella s.di Down si verifichi un alterato metabolismo del ciclo dell’acido folico, con possibile prospettive di terapia correlata. (ProVita&Famiglia n.129 maggio 2024)
Giustamente si legge che per ogni essere umano “la sessualità non è intesa solo con l’atto sessuale.” E indubbiamente “per qualcuno la sessualità può essere solamente una carezza o una passeggiata insieme mano nella mano. Alcune persone (con s.di Down) effettivamente non hanno in mente un atto sessuale, ma desiderano una vita di coppia.” Allora in primo luogo si tratta di rispettare la sensibilità di ciascuno, senza in alcun modo forzare la Persona a perseguire comportamenti, che le sono estranei, se la Persona non è naturalmente incline all’atto sessuale. Queste Persone devono certamente essere tutelate rispetto ad eventuali abusi, ma sarebbe deleterio incentivare loro comportamenti asociali.
Peraltro Persone, che recano un problema cromosomico o genetico, siano uomini o donne fertili, possiedano adeguate capacità cognitive per esprimere consenso valido e desiderino sposarsi, sono gravate dalla responsabilità di accettare un eventuale figlio che riproduca tale problema. Attualmente si assiste al massacro di bambini con s.di Down o con qualsiasi altro problema identificato in utero, cosicché vengono scartati per mezzo di procurato aborto. E sappiamo anche che in molti casi queste diagnosi prenatali sono errate, ma contribuiscono all’abortificio. Il diritto alla vita non dipende dall’essere belli o brutti, giovani o vecchi, calciatori o bibliotecari… L’uomo attuale si illude infatti di poter controllare ogni aspetto della sua vita, mentre non è in realtà in grado di modificare il suo destino sia che perisca per un incidente, sia che si ammali o invecchi ed infine inevitabilmente muoia.
La top model statunitense Amanda Booth ha scoperto che il figlioletto di 4 mesi recava la s.di Down, e ha affermato: “Ho tonnellate di consigli per le madri con bambini con s.di Down. Innanzitutto che va bene essere tristi o preoccupate e piangere per la perdita della vita che si era immaginata per te e per il tuo bambino. Sarà una cosa diversa, va bene, ma questo non significa che sarà un di meno, min nessun modo.”

Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme

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