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Identità alias al Classico, Molea (Aics): “Scelta di inclusione, no alle polemiche”
Alle Olimpiadi di Parigi abbiamo assistito costernati all’aggressione subita da Angela Carini, pugile italiana, da parte dell’algerino Imane Khelif, il quale ai mondiali di pugilato femminile 2026 in India non si presenterà per il semplice fatto che, richiesto di sottoporsi ad indagine cromosomica per accertare il sesso biologico (maschile XY, femminile XX), si è rifiutato di sottoporsi a tale accertamento. E’ noto a tutti che centinaia di brave atlete donne sono state derubate da individui maschi, che si definiscono donne per partecipare a gare femminili. Stupisce che proprio il presidente nazionale di AICS Associazione Italiana Cultura Sport, possa dimostrarsi favorevole alla introduzione della carriera alias presso il Liceo Classico di Forlì. Intanto in Germania Sven Liebich, un neonazista tedesco condannato a due anni di carcere, si dichiara donna all’anagrafe ed ottiene il diritto di scontare la pena in un carcere femminile: decisamente una notevole presa in giro per i fautori della carriera alias e dell’autodeterminazione del sesso.
Poiché sono stato allievo del Ginnasio-Liceo Classico, ritengo che Cicerone si rivolti nella tomba sapendo che proprio in un Liceo Classico si consumi questa profanazione della logica: “Certamente esiste una vera legge: è la retta ragione; essa è conforme alla natura, la si riscontra in tutti gli uomini; è immutabile ed eterna; i suoi precetti richiamano al dovere, i suoi divieti trattengono dall’errore. A questa legge non è lecito apportare modifiche né toglierne alcunché né annullarla in blocco, e non possiamo esserne esonerati né dal senato né dal popolo, né si deve far ricorso ai commenti o alle interpretazioni di (un grande giureconsulto quale) Sesto Elio; essa non sarà diversa da Roma ad Atene o dall’oggi al domani, ma come unica, eterna, immutabile legge governerà tutti i popoli ed in ogni tempo, ed un solo Dio sarà comune guida e capo di tutti: quegli cioè che elaborò e sanzionò questa legge; e chi non le obbedirà, fuggirà sé stesso e, per aver rinnegato la stessa natura umana, sconterà le più gravi pene”. (De Republica III, 22,33)
Guardiamo in faccia la realtà. La teoria gender non si fonda su conoscenze di fisiologia medica, bensì è stata inventata da Judith Butler, laureata in filosofia, docente di retorica presso l’Università di Berkeley in California, la quale nel 1990 ha pubblicato Gender trouble (Inquietudine ovvero Disturbo del genere sessuale), (1) e sostenuta da Teresa De Lauretis, parimenti presso l’Università della California, con la pubblicazione di Queer theory. Gay and lesbian sexualities (Teoria queer. Sessualità omosessuali e lesbiche). (2)
Queer (strano, bizzarro) indica un “approccio teorico che enfatizza la mutabilità, l’instabilità, la provvisorietà delle identità.” Questa ideologia pretende quindi che il genere sessuale risulti esclusivamente costruito in rapporto alla società di appartenenza, e possa essere de-costruito dal singolo soggetto, il quale potrebbe modificare nel tempo a suo piacimento la sua identità sessuale. Come si vede la Butler e la De Lauretis non hanno alcuna preparazione biomedica, e neppure buon senso comune.
Ovviamente il gender è soltanto una ideologia, che prescinde totalmente da ogni evidenza e da ogni realtà biologica, che sottende alle scelte operate nei vari tipi di società in ordine all’educazione ed all’inserimento sociale dei due sessi naturali maschi e femmine. La natura binaria dei sessi, maschile oppure femminile, non avrebbe bisogno di essere dimostrata, è nell’ordine naturale, ed è attestata da femministe come Germaine Greer e Marguerite Stern, dal biologo ateo Richard Dawkins.
L’esplosione del fenomeno gender, il dilagare da un ristretto numero di persone e da un circolo di ricercatori universitari più o meno politicizzati e sponsorizzati è stato programmato e voluto da poteri forti, che hanno investito in questa ideologia grandi mezzi finanziari ed ottenuto cospicue rendite economiche dal mercato dei mezzi di comunicazione e di intrattenimento, dall’industria farmaceutica, dalle cliniche per il cosiddetto cambio di sesso, dai contributi statali per le attività sanitarie. (3)
L’adolescenza è un momento di transizione per molteplici aspetti: ormonali, fisici, psichici connessi con lo sviluppo cerebrale e con l’elaborazione di informazioni complesse. Ne può derivare un disagio, che può risultare più inquietante poiché attualmente vengono proposti modelli maschili e femminili praticamente irraggiungibili di personaggi che possiedono ed incentivano canoni di bellezza, capacità comunicative, simboli di status ampiamente superiori a quelli delle persone comuni. (4) Il gruppo coetaneo di appartenenza può discriminare o addirittura bullizzare soggetti ritenuti dotati di minori attrattive. Difficoltà scolastiche possono sommarsi ad altri fattori che generano insicurezza. Non sempre esiste una buona e corretta comunicazione nell’ambito familiare, soprattutto quando divorzi e separazioni minano l’autorevolezza e persino la presenza delle figure parentali
Soprattutto l’adolescente viene indotto dai mezzi di comunicazione di massa e spinto dai coetanei a “provare” rapporti sessuali precoci, che risultano inevitabilmente inappaganti, essendo carenti di vero amore e di idoneità psico-fisica, cosicché egli può rimanere sconcertato e sentirsi profondamente inadeguato al suo ruolo maschile o femminile sessualmente determinato.
Tutti questi fattori favoriscono un senso di inadeguatezza, che può tradursi in atteggiamenti contraddittori rispetto ad un corpo che si sta modificando naturalmente e positivamente in senso maschile oppure femminile con i propri ritmi e con i limiti estetici, che ognuno di noi deve di norma accettare, anziché farsi condizionare da giudizi altrui, o da aspirazioni intrinseche eccessive.
Questi fattori implicano sessualizzazione e cospirano a indurre sintomi di dismorfofobia, di cui la disforia di genere rappresenta il caso limite (5), poiché coinvolge la percezione dell’intera realtà somatica e psichica. Esistono quindi adolescenti disorientati, che possono essere facilmente plagiati.
Leggiamo che cosa scrive Maddalena Mosconi, psicoterapeuta del SAIFIP Servizio di Adeguamento tra Identità Fisica e Identità Psichica: «Nel nostro centro di Roma stiamo osservando un aumento importante degli adolescenti che si definiscono gender fluid, intendendo con questo termine il bisogno di aderire a un modello non binario rispetto alle categorie maschio o femmina. Arrivano molti adolescenti che inizialmente vogliono effettuare un percorso di transizione FtoM (da femmina a maschio), ma poi durante il percorso psicologico si spostano verso una maggiore fluidità». In altri termini ci sono psicoterapeuti, che in base alla loro ideologia sono disponibili ad incrementare la confusione mentale, con la quale l’adolescente si era presentato al centro in cerca di aiuto.
L’alunno che presso la sua scuola pretenda di essere iscritto al sesso, che non gli appartiene, si ghettizza di propria iniziativa. Ma a tutela dei minori la Legge distingue tra capacità giuridica e capacità di agire: la capacità di agire si acquisisce soltanto alla maggiore età, cioè al compimento del 18° anno, e costituisce l’idoneità del soggetto a manifestare validamente e coscientemente la propria volontà nel compimento degli atti giuridici, quindi anche a prestare consenso informato alle procedure mediche. Attribuire a soggetti minori la capacità di fornire consenso informato per la “carriera alias” o per la “transizione” risulta pertanto in aperto contrasto con il Codice di Deontologia Medica artt.30, 32, 33, 34 (6) e con la Convenzione di Oviedo artt.5 e 6. (7)
E’ biologicamente impossibile trasformare un soggetto maschile avente corredo cromosomico XY in un soggetto femminile avente corredo cromosomico XX, o viceversa. Conseguentemente avviare la carriera alias con il traguardo del cosiddetto “cambio di sesso” è esclusivamente una manipolazione dapprima della psiche, poi dell’aspetto somatico (fenotipo) ottenuto a costo di pesanti bombe ormonali, alle quali (con profitto delle ditte farmaceutiche) il paziente dovrà cronicamente sottoporsi, e di mutilazioni fisiche (mastectomia bilaterale per le ragazze; castrazione per i ragazzi).
Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme
www.prolifeinsieme.it
1) Voce Judith Butler da Enciclopedia Treccani https://www.treccani.it/enciclopedia/judith-butler/
2) Voce Queer da Enciclopedia Treccani https://www.treccani.it/enciclopedia/queer_res-c2518ccb-dd82-11e6-add6-00271042e8d9_(Enciclopedia-Italiana)/
3) Jennifer Bilek: Transsexual Transgender Transhuman. Dispatches from The 11th Hour. Pinifex Press
4) Adriano Pagnin: Comportamenti e problemi psicosociali. In: Adolescenza, a cura di Francesca Severi. UTET periodici, Milano 1997
5) Katharine Anne Phillips , Dan J. Stein: Disturbo da dismorfismo corporeo .
https://www.msdmanuals.com/it-it/casa/disturbi-di-salute-mentale/disturbo-ossessivo-compulsivo-e-disturbi-correlati/disturbo-da-dismorfismo-corporeo revisione completa giugno 2021
6) Commentario al Codice di Deontologia Medica. https://www.omceo.me.it/ordine/cod_deo/commentario.pdf