Marche: “ abortire è un calvario”. Per il bambino e per la mamma

https://www.viverefermo.it/2025/09/10/regionali-chiara-croce-abortire-nelle-marche-un-calvario-non-un-diritto/139556/
Regionali, Chiara Croce: «Abortire nelle Marche è un calvario, non un diritto»
Sono perfettamente d’accordo con Chiara Croce che “la salute non può essere ostaggio dell’ideologia”: quindi  la salute delle donne non deve essere schiava di coloro che, come Chiara Croce, promuovono non la maternità (come sancito dalla 194/1978: Art.1: Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio), bensì la soppressione del bambino concepito a detrimento della salute della madre abortente.
Non si tratta di una mia discutibile opinione: Giorgio Pardi, professore di ostetricia-ginecologia presso la Clinica Mangiagalli di Milano, il quale insieme con Giovanbattista  Candiani, fu il primo ad eseguire un’interruzione di gravidanza in Italia dopo l’introduzione della 194/1978. Egli  però riteneva più che necessaria la presenza dei CAV Centri di Aiuto alla Vita accanto ai reparti di ostetricia. Era e rimaneva (illogicamente) a favore della 194/1978. Rilasciava tuttavia questa dichiarazione: «Sono ateo, l’ho già detto? Io non credo in Dio, non ho la grazia della fede, che vuole che le dica? Quindi scriva scriva scriva che il dottor Pardi Giorgio è ateo o, se preferisce, è un laico. E aggiunga anche che per ritenere l’aborto un omicidio non serve la fede. Basta l’osservazione. Quello è un bambino. L’aborto è un omicidio. Difendo ancora la 194, ma è soprattutto nella parte a tutela della vita che andrebbe applicata. Perché l’interruzione di gravidanza è una ferita che non si cicatrizza». https://www.tempi.it/giorgio-pardi-laborto-un-omicidio/
Il fatto che in utero sia presente un bambino è confermato dalle raccomandazioni del Ministero della Salute affinché la madre eviti scrupolosamente di fumare durante la gravidanza a causa dei molteplici effetti negativi sul bambino pre- e post-natali.
Un personaggio sicuramente gradito alla sinistra abortista, Enrico Berlinguer, che pure aveva sostenuto l’introduzione della 194/1978, al comizio di Firenze 26 aprile 1981, affermava: «Noi non lottiamo per la libertà di abortire, non riteniamo l’aborto una conquista civile né tantomeno un fatto positivo. Noi non siamo abortisti, l’aborto resta per noi un male».”
Altrettanto certamente gli abortisti occultano non solo l’uccisione del bambino concepito, bensì anche le conseguenze prossime o differite per la madre. Mentre si appresta ad uccidere suo figlio, la madre avrebbe il diritto di ricevere ampie informazioni anche riguardo agli effetti avversi che il procurato aborto può avere sul suo corpo e sulla sua psiche nell’immediato e a distanza di tempo: emorragie, danni anatomici a carico dell’utero, successivi aborti spontanei e parti pretermine, malattia infiammatoria pelvica, infertilità, gravidanze ectopiche, ansia e depressione, rimpianto, disturbo post-traumatico da stress, etc, un drammatico incremento di rischio per il cancro della mammella Link ABC cioè il rapporto causale tra Abortion e Breast Cancer.
Riguardo alla sicurezza dell’aborto chimico RU486 Chiara Croce potrebbe recarsi a parlare con i familiari di Rheanna Laderoute, la diciannovenne canadese deceduta insieme col suo bambino concepito a causa della RU486 il 5 settembre scorso, ultima vittima ufficiale della RU486. Vittima ufficila poiché certamente esistono fortissimi interessi economici e politici ad occultare effetti avversi e decessi.
La Sanità Marchigiana è stata depotenziata dalle giunte regionali di sinistra, cioè del partito di Chiara Croce, ininterrottamente al potere sino a 5 anni fa, con chiusura di 13 piccoli ospedali. Ciò nonostante l’offerta commerciale per il procurato aborto è di ben sedici punti IVG (Interruzione Volontaria di Gravidanza, eufemismo per procurato aborto),  prevalenti rispetto ai 12 punti nascita. Chiunque è in grado di capire che il parto ed eventuali problemi che si pongano in gravidanza possono richiede provvedimenti d’urgenza per la salute della madre gestante e del suo bambino, mentre una IVG può essere programmata, e viene purtroppo facilmente effettuata in dispregio dei criteri stessi della 194/1978.
Quanto ai costi economici, sia intrinseci alle procedure sia per i citati effetti avversi, il procurato aborto incide enormemente sul bilancio del Sistema Sanitario Nazionale: milioni di euro dissipati, sprecati, bruciati in questa industria della morte. Dalla quale peraltro alcuni, che la sostengono e la praticano, traggono cospicui interessi di denaro, di  evidenza mediatica,  di carriera.
Se veramente fosse consapevole di tutte queste realtà, chiunque ed in particolare Chiara Croce, quale politica cosciente e responsabile, dovrebbe richiedere che ogni risorsa venisse spesa per contrastare il procurato aborto e dovrebbe sostenere l’attuazione degli aspetti trascurati ed elusi della 194/1978..

Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme
http://www.prolifeinsieme.it