*Parma, bimbo nato senza gambe. Alla famiglia 350mila euro: “Nessuno si accorse della malformazione”*
Per poter commentare questo articolo penso proprio di avere bisogno dell’aiuto di Chiara Corbella, una donna contemporanea, giovane e bellissima dentro e fuori nata nel 1984 e morta nel 2012 per un tumore che ha scoperto dopo essere rimasta incinta del suo terzo figlio Francesco. Chiara sceglie di rimandare le cure per non far male al bambino che portava in grembo.
Dalle prime due gravidanze erano nati altri due figli affetti da diverse patologie che come rivelano i test genetici non erano correlate tra loro, infatti il terzo figlio Francesco è completamente sano.
Chiara scrive nei suoi appunti «Nel matrimonio – il Signore ha voluto donarci dei figli speciali: Maria Grazia Letizia e Davide Giovanni, ma ci ha chiesto di accompagnarli soltanto fino alla nascita ci ha permesso di abbracciarli, battezzarli e consegnarli nelle mani del Padre in una serenità e una gioia sconvolgente».
Ecco il senso della nostra vita tornare al Padre.
Nella nostra società tappezzata di presunti diritti e che si vanta di essere tanto inclusiva, l’aborto eugenetico viene spesso dipinto come una scelta responsabile e persino altruista …ma il punto è che la vita del piccolo bimbo senza gambe non ha meno valore della mia o della tua vita.
Non è la perfezione che ci rende felici ma la scelta di donarci agli altri.
Come madre e membro del Comitato “Prolife Insieme” mi domando se questi stessi genitori avrebbero avuto un’altra reazione di fronte a questa patologia del figlio, se la nostra cultura non fosse quella “dello SCARTO”.
È molto probabile che in un contesto in cui predomina una cultura di difesa della Vita, i genitori di questo bimbo si sarebbero sentiti talmente appoggiati dalla società nel prendersi cura della loro creatura preziosa in quanto individuo unico ed irripetibile come ciascuno di noi, che, forse, invece di chiedere il risarcimento economico al ginecologo per non aver individuato la patologia durante la gravidanza e quindi non avergli dato la possibilità di abortire, lo avrebbero perfino ringraziato perché oggi possono ancora stringere il loro figlio tra le braccia.
Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Per Comitato Prolife Insieme
www.prolifeinsieme.it