Diritto di abortire? Al Ministro Roccella diciamo di no!

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Al Festival delle Storie 2024 incontro con la ministra Eugenia Roccella – Benvenuti in Ciociaria in provincia di Frosinone https://www.ciociariaturismo.it/al-festival-delle-storie-2024-incontro-con-la-ministra-eugenia-roccella/

«Con lei in coma ho avuto la percezione evidente del fatto che una persona resta persona in qualunque condizione, deve mantenere la propria dignità di persona e gli altri devono continuare a vederla come una persona», così si è espressa la MInistra per la maternità, la famiglia e le pari opportunità dell’attuale Governo, ricordando in modo commovente gli ultimi istanti di vita della madre.

La dignità dell’essere umano inizia dal concepimento

Non possiamo che essere profondamente d’accordo, e ci chiediamo quindi e vorremmo chiedere alla Ministra, perché questo riconoscimento della dignità di essere umano debba essere negato al più piccolo e indifeso della nostra specie, il bambino non ancora nato, “l’essere umano in gestazione” come lo ha definito Papa Francesco, ovvero l’embrione  o il feto umano.

Già nel 1996 il Comitato nazionale di bioetica aveva chiarito che “l’embrione ha il diritto di di essere trattato come una persona, ossia nel modo secondo cui conveniamo debbano essere trattati gli individui della nostra specie” (https://bioetica.governo.it/media/1902/p24_1996_identita-embrione_it.pdf)

Allora perché, ci domandiamo e domandiamo alla ministra Roccella, una madre, ma non solo lei poiché ci sono medici e infermieri e tutto un sistema che partecipa, dovrebbe avere il diritto di uccidere con l’aborto procurato il proprio stesso figlio già concepito, che già vive e cresce in lei?
Detto con altre e divenute famose parole: “E’ giusto affittare un sicario per risolvere un problema?”

Diritto di uccidere i figli ma anche diritto di prendersene cura?

E ancora, possono umanamente coesistere il dovere da parte dei genitori di prendersi cura dei loro figli e contemporaneamente il diritto di eliminarli col benestare dello Stato in una determinata fase della loro vita (ad esempio i primi tre mesi)?

Noi continuiamo a rispondere che è follia, che è contro la donna, contro qualsiasi femminismo che non sia pura ideologia, pensare e consentire questa violenza continua e smisurata sul corpo delle donne che è l’interruzione volontaria di gravidanza, la quale sarebbe meglio definire interruzione violenta di gravidanza vista la strage di innocenti che lascia dietro di sé.

La ministra Roccella dice che la donna deve poter scegliere se essere madre, ma c’è un momento in cui questa scelta non solo è legittima ma è doverosa, e questo momento è prima di rimanere incinta, infatti come diceva un premio Nobel per la pace “il bambino non nato – il feto umano – è membro vivente della razza umana, come te e me, creato ad immagine e somiglianza di Dio, per grandissime cose, amare ed essere amato. Perciò non c’è più da scegliere una volta che il bambino è stato concepito. Una seconda Vita, un altro essere umano è già nel grembo della madre” (Madre Teresa di Calcutta)

Madre e padre non fuggono le responsabilità

Ancora, il ministro Roccella dice che l’aborto non è un diritto ma “l’ultima via di fuga”. E’ un gioco di parole che non possiamo accettare, poiché una madre e un padre, un adulto in generale, non fuggono davanti alle loro responsabilità abbandonando a morte violenta i loro stessi figli o qualsiasi cucciolo umano.

Lo stesso giorno che il Ministro parlava al Festival delle Storie a Gallinaro, il 29 agosto, al Festival di Venezia è stato presentato un cortometraggio sull’aborto intitolato Sette Settimane, focalizzato sulla vicenda di una ragazza di nome Luna che ricorre alla interruzione volontaria di gravidanza, senza mai fare intravedere il figlio che già c’è dentro di lei. Ma può esistere la Luna senza il Sole? Sempre il 29 agosto ricorreva il 71esimo anniversario della miracolosa lacrimazione della Madonnina di Siracusa con la prodigiosa guarigione proprio di una donna incinta che aveva perso la vista. Si trattò forse del primo caso di lacrimazione miracolosa documentato con fotografie e filmati e appurato scientificamente. La Vergine pianse per quattro giorni al capezzale di Antonina Giusto, di 20 anni, incinta e ammalata, poiché i suoi occhi già vedevano e il suo cuore di Madre già soffriva per il baratro in cui la nostra società stava cadendo, la cui più alta – o meglio più bassa – rappresentazione è l’uccisione ampia e continua dei nostri figli, che taluni chiamano diritto e altri “via di fuga”.

Dott. Roberto Festa
Per Comitato “ Pro-life insieme “
Presidente Cav Loreto

www.prolifeinsieme.it