https://www.imolaoggi.it/2025/07/07/islam-festa-ashura-milano/
Elena Cecchettin : 20.11.2023 «I “mostri” non sono malati, ma figli sani del patriarcato. La cultura dello stupro è ciò che legittima ogni comportamento che va a ledere la figura della donna, a partire dalle cose a cui talvolta non viene nemmeno data importanza ma che di importanza ne hanno eccome, come il controllo, la possessività, il catcalling (molestia maschile consistente nell’espressione verbale e gestuale di apprezzamento di natura sessuale rivolto in modo esplicito, volgare e talvolta minaccioso, a una donna incontrata per strada o in un luogo pubblico – NdR). Il femminicidio è un omicidio di Stato, perché lo Stato non ci tutela, perché non ci protegge.»
Laura Boldrini: 05.12.2023 “Il patriarcato è alla base della violenza”
Cinzia Sciuto, direttrice di MicroMega: 31.10.2024: “Liberiamoci del patriarcato: Il patriarcato è una struttura di “lunga durata” costituita da elementi culturali, sociali, economici, giuridici, religiosi in un intreccio che le donne in tutto il mondo hanno iniziato relativamente da poco a sciogliere e la cui sconfitta definitiva non si concretizzerà in una trionfale marcia verso il Progresso, ma sarà il risultato della faticosissima lotta quotidiana, fatta di passi avanti e pericolosi contraccolpi, che stiamo conducendo.” Cinzia Sciuto riporta: Gino Cecchettin al funerale della figlia Giulia ha detto: “Dovremmo essere attivamente coinvolti, ascoltando le donne e non girando la testa di fronte ai segnali di violenza anche i più lievi. La nostra azione personale è cruciale per rompere il ciclo e creare una cultura di responsabilità e supporto”. Cinzia Sciuto conclude: “I nemici delle donne, della loro libertà, sono agguerriti e tenteranno in tutti i modi di far tornare indietro le lancette della storia.”
Premesse queste affermazioni ci si attenderebbe che queste persone esprimessero pubblicamente la loro indignazione per le donne velate e relegate dietro un telone durante l’ashura dei musulmani sciiti il 7 luglio a Milano; per donne e ragazze islamiche perennemente costrette a mantenere capo e collo coperti anche in estate, o addirittura a camminare per strada con chador e con burqa (illegale poiché impedisce di vedere il volto)
E a maggior ragione ci attenderemmo indignazione per le donne stuprate o molestate al capodanno a Milano ed al concertone di Roma da islamici, singolarmente o con lo schema articolato della taharrush gamea: il gruppo degli stupratori circonda ed isola la vittima. Ma anche questi casi, a quanto risulta, dai sopra citati e dalle femministe si ode un silenzio di tomba.
Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme